fbpx

Accedi al tuo account

Nome utente*
Password *
Ricordami

Il “Caso Asti” tra Blade Runner e Pinocchio, Peracchini: “Ho visto un linciaggio umano e politico!” In evidenza

di Francesco Truscia - Un intero consiglio comunale dedicato quasi esclusivamente al “Caso Asti”.

C’è in gioco la credibilità delle istituzioni!" questo è stato l’esordio di ieri sera del consigliere Guido Melley nel presentare la mozione per chiedere conto al sindaco Pierluigi Peracchini della vicenda che ha coinvolto l’assessore Paolo Asti.

“La commissione dice di dover accertare irregolarità in capo sia alla Dott.ssa Ratti sia all’eventuale conflitto d’interessi dell’assessore Asti - ha ribadito il consigliere Melley - Ma il sindaco quando ha istituito la commissione non ha chiesto espressamente di accertare nulla sulla Ratti!”, insomma ci sarebbe stato, secondo l‘opposizione, un tentativo di “sviare” le indagini.

L’associazione e la società riconducibili all’assessore Asti, ovvero Brain e Starté, sono state al centro della discussione: “Questa società non ha mai ricevuto incarichi dal Comune, allora come mai è entrata in gioco? - ha continuato a chiedersi il capogruppo di LeAli a Spezia - Agli atti della commissione ci sono delle certificazioni da parte di Starté che dicono che la stessa ha avuto dei contributi da imprese private per realizzare mostre al CAMeC, denari che dovevano finire al Comune perché quest'ultimo è l'organizzatore, quello è un elemento che configura pienamente un danno erariale”.

In merito a questo l'assessore Paolo Asti, contattato telefonicamente dalla redazione, ci ha tenuto a specificare: "Non sono presidente di Starté dal 17 marzo 2018, considero pertanto diffamatorio che il consigliere Melley insista nel ricondurre a me ciò che non è riconducibile come ben ha chiarito la commissione. Il tutto a disonorare il lavoro del lavoro del professor Valerio Dehò che ormai da un anno è il presidente di Starté. Hanno parlato anche di sponsorizzazioni, ma in realtà sono contributi ai sensi di legge, erogazioni liberali. Un’associazione culturale vive facendo attività legate a contribuzioni, ma non ci sono mai state dal 2010 ad oggi contribuzioni da parte del Comune della Spezia, del Camec, e neanche per l'acquisto di cataoghi, quest'ultimi sono stati sempre donati. Questi soldi non sono stati sottratti al Comune, a Melley sfugge che c’è un’attività compiuta dal CAMeC e c’è un attività compiuta da Starté (sul catalogo c’è scritto). Direi che, visto che nella commissione c’erano 3 avvocati, se ci fosse stata anche solo l'ipotesi del danno erariale se ne sarebbero accorti. Ieri ho trovato francamente imbarazzante il fatto che per Guido Melley la commissione abbia agito bene quando gli ha dato ragione e male quando gli ha dato torto".

Nella mozione delle opposizioni si leggono 5 domande rivolte direttamente al sindaco, riassunte dal consigliere Melley:


1) “Con il conflitto d’interessi emerso, come si fa a tollerare una situazione che colpisce al cuore la credibilità della sua amministrazione?”
2) “Come fa ad esserci pieno e completo rapporto fiduciario nei confronti dell’assessore quando lei stesso nel suo comunicato ha detto che l’assessore dovrà stare attento a non mescolare funzioni e sovrapposizioni tra i suoi ruoli privati e pubblici?”
3) “Come si fa a valutare questa situazione come politicamente opportuna, eticamente accettabile, giuridicamente giustificata?”
4) “Come giudica le insinuazioni fatte alla dirigente del settore cultura che nulla centra?”
5) “Ritiene che sia opportuno, in questa brutta vicenda, il coinvolgimento di organi esterni al Comune per verificare la situazione nel suo complesso?”

Un conflitto d’interessi che secondo l’opposizione c’è: “Lo dice la stessa relazione - conferma il consigliere Paolo Manfredini - In capo all’art 78, comma 1 (TUEL). Anche se viene riportato che questa fattispecie non prevede specifiche sanzioni, ma si rimanda alla discrezionalità politica”.

Alla salva di frecce lanciata dalla minoranza, la maggioranza ha risposto con una levata di scudi a difesa dell’assessore Paolo Asti. Il primo a sollevare il Thureos (scudo degli eserciti ellenistici) è stato il consigliere Fabio Cenerini, che ha tirato in ballo una presunta superiorità morale della sinistra: “Una sinistra che pensa di potersi ergere a giudice di tutto, questa è la superiorità morale che credete di avere. Questa opposizione è legata solo dal voler abbattere la maggioranza! Il giochino non vi riuscirà perché la maggioranza fa squadra. Ho letto la relazione e ci ho trovato ben poco. Magari atti amministrativi, per consuetudine, lasciati a rapporti troppo poco formali. Con tutto quello che è successo in questa città, che persone che hanno una responsabilità politica sul passato si ergano a moralizzatori di chi ha donato...”.

Voce fuori dal coro della maggioranza, non una novità, è il consigliere Massimo Caratozzolo che ha ricordato anche la vicenda della festa al CAMeC che ha deciso di portare in commissione: “Ma se queste presunte colpe sono veniali o assenti perché non si ridà all’assessore la delega alla cultura?”.

Anche il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia prende le difese dell’assessore Paolo Asti: “Nella relazione si legge che anche negli anni passati era prassi che i cataloghi venissero donati senza la prevista accettazione degli stessi da parte della giunta comunale dato il modico valore - ha ricordato la consigliera Maria Grazia Frijia - Allora di cosa stiamo parlando?”.

Finalmente, momento tanto atteso soprattuto dai presentatori della mozione viste le domande presenti nel documento presentato e rivolte direttamente al primo cittadino, ha preso la parola il sindaco Pierluigi Peracchini che si era espresso sulla vicenda dopo aver letto la relazione con un comunicato stampa.

Il primo cittadino ha esordito con un incipit alla “Blade Runner” di Ridley Scott: “Ho assistito a processi di piazza, ad un linciaggio umano e politico che non sono degni della nostra città. Ho visto persone che hanno la trave negli occhi giudicare la pagliuzza di altri. Potrei raccontarvi le decine di cause e i milioni buttati via, le cose fatte in modo folle. La credibilità la stiamo dando noi, con la massima trasparenza sistemando i guai che sono stati fatti”.

“C’è stata una riforma in questo paese che ha separato azione politica dall’azione amministrativa - ha proseguito - Noi diamo indirizzi politici che i dirigenti devono, nella legittimità delle loro azioni, porre in essere. Qui ci sono dirigenti che prendono 120mila euro all’anno e ci sono assessori che fanno il loro lavoro, anche sbagliando - il sindaco poi si rivolge direttamente all’opposizione - Voi offendete ogni giorno! Rileggete il comunicato stampa che ho fatto fino in fondo. A questo comunicato - ha proseguito - avete risposto Peracchini-Pinocchio, le favole per citarle bisogna conoscerle. Pinocchio ad un certo punto con Lucignolo ed i suoi amici che non volevano accettare la realtà sono finiti nel Paese dei Balocchi. Pinocchio ne è uscito come uomo, Lucignolo e gli altri sono morti asini per non aver accettato la realtà. Spero che da domani ci sia un maggior rispetto tra di noi e spero di avere chiarito”.

L’opposizione non è parsa per nulla soddisfatta della risposta: “Ma il sindaco questo conflitto d’interessi lo ha visto o no? - ha ribadito il consigliere Guido Melley - Se non c’è perché l’assessore Asti si è dimesso? Lei ha omesso nel comunicato la parte finale della relazione nella quale viene acclarato il conflitto d’interessi”. “Lei è il sindaco di questa città, pensava di non essere soggetto a critiche? - ha ribadito la consigliera Federica Pecunia- Non doveva fare il sindaco allora, noi non offendiamo ma critichiamo il suo agire amministrativo e politico. Lei ci offende quando non ci risponde come ha fatto questa sera”.

La mozione e l’emendamento presentati vengono bocciati, mentre Giulio Guerri si è astenuto e Massimo Caratozzolo ha votato a favore.

È GRATIS! Compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna stampa.

Gazzetta della Spezia & Provincia non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio con una piccola donazione. GRAZIE

Vota questo articolo
(0 Voti)
Redazione Gazzetta della Spezia

Redazione Gazzetta della Spezia
Via Fontevivo, 19F - 19123 La Spezia

Tel. 0187980450
Email: redazione@gazzettadellaspezia.it

www.gazzettadellaspezia.it

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

Studio Legale Dallara

Informiamo che in questo sito sono utilizzati "cookies di sessione" necessari per ottimizzare la navigazione, ma anche "cookies di analisi" per elaborare statistiche e "cookies di terze parti".
Puoi avere maggiori dettagli e bloccare l’uso di tutti o solo di alcuni cookies, visionando l'informativa estesa.
Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, è implicito che esprimi il consenso all’uso dei suddetti cookies.