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Impianto smaltimento rifiuti Ferdeghini a Follo, il M5S: "La Regione tuteli la salute dei cittadini" In evidenza

Il Consigliere De Ferrari chiede l’Autorizzazione Integrata Ambientale e la Valutazione di impatto ambientale.

 

"La Giunta di Regione Liguria si nasconde dietro tecnicismi su una questione che invece merita la massima attenzione e chiarezza e che riguarda l'impianto di Cerri a Follo (SP). È infatti sotto gli occhi di tutti la dichiarazione dell'assessore competente Giampedrone, secondo cui per l'Impianto Ferdeghini non ci sono i presupposti per l’Autorizzazione Integrata Ambientale e per la Valutazione di impatto ambientale", dichiara il consigliere regionale Marco De Ferrari, primo firmatario di un'interrogazione dedicata discussa in Consiglio Regionale.

"Quell'impianto, oltre a essere stato oggetto nel tempo di ripetute diffide e segnalazioni, è stato peraltro già colpito da due sentenze della Cassazione (la n 23875 del 2018 e la n 399 del 2019) per traffico illecito rifiuti e violazione delle prescrizioni autorizzatorie, e infine è sotto sequestro da mercoledì dalla polizia provinciale spezzina e da quella municipale di Follo per violazione delle prescrizioni", continua De Ferrari.

"Qui non si tratta di dare il via a un braccio di ferro su sigle e procedure, bensì di attivarsi con tutti i mezzi possibili per tutelare chi in quell'impianto è costretto a lavorarci e soprattutto chi vive nelle sue vicinanze: le prime case infatti sono davvero a pochi metri dall'impianto. Impianto che è anche stato interessato negli ultimi 3 anni da due roghi (luglio 2015 e aprile 2017), l'ultimo dei quali ha costretto i residenti all’evacuazione dalle proprie abitazioni. Possiamo solo immaginare il disagio e la preoccupazione di chi vive in quel territorio, anche di fronte al fatto che le lavorazioni producono continuo rumore e polveri di ogni genere e che sul piazzale sono depositati ingenti quantità di rifiuti stoccati senza alcuna protezione o copertura mobile".

"Giampedrone non sia approssimativo: le autorizzazioni vanno fatte, da quella integrata ambientale (AIA) alla valutazione di impatto ambientale (VIA) “ex post”. Un impianto di quel genere non può non essere perfettamente in regola: con la salute non si scherza!", conclude il consigliere.

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