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Piazza Martiri: secondo il Comitato Sarzana, che botta! non sono rispettate neanche le distanze In evidenza

Oltre 500 le firme raccolte per la petizione inviata al sindaco e al consiglio comunale.

Il progetto di palazzo di cinque piani in piazza Martiri non rispetta neppure la distanza minima tra le costruzioni fissata da una legge nazionale. E’ una norma di igiene pubblica che può essere derogata con particolari motivazioni solo all’interno di Piani Particolareggiati. Nel caso di piazza Martiri il Piano Particolareggiato approvato nel 2010 dal Consiglio comunale prevedeva la ricostruzione dei due corpi in aderenza al Laurina come erano in passato. Non solo. Il privato col Piano Casa della Regione Liguria può derogare allo strumento urbanistico, ma non può derogare alle leggi nazionali, che sono di livello superiore. E’ l’ultima violazione di legge denunciata dal Comitato Sarzana, che botta! al sindaco e al consiglio comunale con un’integrazione all’istanza presentata come associazione l’11 dicembre scorso per revocare la delibera della giunta Cavarra.

Nell’integrazione inviata oggi per PEC si rileva anche come la delibera 164/2016, approvata dalla giunta Cavarra per avallare il progetto dell’impresa Miranda, non solo costituisce una deroga al Piano Particolareggiato nell’area privata, consentita dal Piano Casa nel rispetto però delle norme nazionali, ma è una variante al Piano Regolatore Generale di Sarzana.

Il Comitato, che da dieci anni studia le carte del Piano Particolareggiato di via Muccini, meglio noto come Piano Botta, in cui piazza Martiri è ricompresa, ha rilevato che il Piano Particolareggiato fu votato dal Consiglio comunale come variante “contestuale e connessa” al Piano Regolatore Generale di Sarzana. Nell’integrazione alla petizione si sottolinea il paradosso per cui a Sarzana il progetto di un privato modifica addirittura il Piano Regolatore generale della città in punti determinanti: cancella il parcheggio pubblico, riduce considerevolmente i parcheggi privati pertinenziali, varia le altezze dell’immobile previsto su piazza Martiri, varia il disegno pubblico della piazza con la galleria “pubblica” di transito tra le due piazze, oltre a regalare al privato due metri per quaranta di piazza pubblica, a concedere il sottosuolo senza gara in barba alle leggi. Il tutto con l’avallo della vecchia amministrazione Cavarra e, per ora, della nuova amministrazione Ponzanelli che continua ad osservare in silenzio l’accelerazione dei lavori.

Il Comitato confida che uno stimolo alla nuova Amministrazione, che aveva messo la legalità al primo posto, possa venire dalla petizione popolare lanciata il 15 dicembre. Sabato sono state depositate le schede con 528 firme di cittadini. In base allo Statuto sono sufficienti 250 firme di elettori. Il quorum era già stato largamente superato nelle due raccolte in strada effettuate dal Comitato prima di Natale. A cogliere l’obiettivo hanno contribuito la collaborazione delle associazioni Comitato difesa del territorio di Boettola Olmo e Santa Caterina, di Libera La Spezia, L’ègalité, Quarto Piano, Sarzana in movimento e Legambiente Val di Magra e volontari.

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