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Sarzana, il Consiglio comunale finisce all'alba e chiama ad esprimersi la Corte dei Conti In evidenza

di Luca Manfredini – La lunga maratona sarzanese conferma, seppur ridotto, un creativo “vizio d’uso” degli scorsi anni e passa la palla alla Corte dei Conti.

 

L’attore principale ospitato al Consiglio comunale tanto atteso è stato sicuramente “sua Maestà il Caffè”, si è perso infatti il conto di quelli necessari lungo la nottata per sorreggere le capacità valutative dei Consiglieri.

Il via ufficiale è stato dato alle 17 circa e, di discussione in discussione, di fattura in fattura, relazioni tecniche, accertamenti e riunioni di capigruppo si è fatta tranquillamente l’alba in compagnia, le 4.30: più di 11 ore interrotte solo da una “pausa cena”.

L’unico Ordine del giorno in discussione è ormai ben risaputo: “Riconoscimento Debito Fuori Bilancio” e, seppure ridotto dalle cifre inizialmente ventilate, la maggioranza ha riconosciuto un sistema di gestione politico/amministrativo “un po’ fantasioso” e rigettato capitoli di spese contratti dall’Ente precedente e valutati come privi della necessaria correttezza ed utilità (per il Comune) previsti dalla Legge.

Nessun pericolo di dissesto naturalmente, perché gli uffici hanno provveduto a dare copertura finanziaria ai debiti, ma un’accurata analisi/denuncia per inquadrare al meglio situazione finanziaria e pregresse irregolarità.

Il bilancio votato a fine luglio era basato sulla prima relazione dei Tecnici che affermava l’assenza di debiti non iscritti a bilancio, la stessa smentita poi dalla seconda e più approfondita relazione richiesta dalla Giunta, che ne certificava invece oltre un milione. Di questo debito si è discusso e analizzato capitolo per capitolo e fattura per fattura, con l’obiettivo di certificarne o meno la richiesta esigenza per la città.


Sono stati rigettati in quanto non riconosciuti utili e/o irregolari, e quindi sottoposti al controllo della Corte dei Conti i debiti su questi capitoli, per una cifra complessiva di euro 209.985,7
, di cui:

- ll debito di euro 184.210,94 nei confronti della società Acam Iren per l’intervento straordinario di rimozione e smaltimento dei rifiuti sul litorale di Marinella a seguito della mareggiata avvenuta nel 2017.

- Il debito di euro 8.990,00 per servizi ausiliari resi da Coop Earth (Fortezza Firmafede) – di euro 6.453,80 della mostra Andy Warhol – di euro 1573,80 per servizi connessi alla manifestazione “1000 miglia” – di euro 2.752,32 per pieghevoli per eventi ed adesivi per bacheche – di euro 2.946,30 per pulizie del teatro Impavidi – di euro 3.058,54 per moduli pubblicitari eventi (fake cover).

Questa è la somma che sarà sottoposta al vaglio della Corte dei Conti, le altre fatture e problematiche sottoposte a valutazione sono passate indenni in quanto “motivate” per la città e votate all’unanimità.


Caratteristiche sono state nelle bocciature: l’astensione dei Consiglieri PD sul debito di euro 184.210,94 nei confronti della società Acam Iren e l’accoppiata “gialloverde” tra Lega e M5S che ha bocciato da sola il debito di euro 8.990,00 per servizi ausiliari resi da Coop Earth.

L’eventuale valutazione riduttiva sulla cifra finale di questi debiti fuori bilancio, apparentemente irrisoria rispetto al 1 milione e 56mila euro valutati inizialmente, può trovare interessante lettura in uno scambio di battute tra il Pres. Carlo Rampi ed il Consigliere Casini (PD), riferita all’ormai famosa affermazione: “La montagna ha partorito il classico topolino”.

Risponde ridendo il Pres. Rampi: “E’ una montagna ancora gravida quella che ha partorito il topolino, aspettiamo le altre nascite”.

Dopo la relazione iniziale lunga e completa dell’Assessore al Bilancio, Daniele Baroni, il Consiglio comunale si è avviato scontatamente in una serie di interventi “botta e risposta” politici, accuse e contro accuse che hanno animato la serata nonostante la richiesta di moderazione posta nelle prime fasi dal Consigliere Paolo Mione (Sarzana per Sarzana), prima di lasciare poco dopo il Consiglio per evidente indisposizione:”Oggi siamo qui a discutere di cose tecniche, analisi di capitoli di spesa, valutazioni e votazioni quindi, e non certo a fare un “Tribunale del Popolo” – ha redarguito – Attaccare qui chi non è presente, ex Sindaco o ex Assessore che sia, non è corretto. Valutiamo, segnaliamo e poi, quando eventualmente ci sarà una sentenza della Corte dei Conti, allora si potrà parlare e accusare. Gli “ex” meritano maggior rispetto e i Consiglieri Pd qui presenti non devono essere obbligati a difendere se stessi ed altri, ma solo devono, come noi, vagliare le varie voci di bilancio” – ha concluso, non risparmiandosi però una veloce battuta finale sull’autodifesa postata su Faceook dall’ex Assessore Caprioni.

Ma il “Tribunale del Popolo” era già pre organizzato e da tutti ambito, sia dalla parte degli “accusatori” che da quella degli “accusati”, e vane sono state nella serata le raccomandazioni del Consigliere.

Le accuse sono state tante e ribadite in continuazione ed i debiti fuori bilancio che sorgono dalla serata vengono attaccati da tutta la maggioranza, cui si è unita anche il Consigliere di opposizione Giorgi, e definite come: situazione di grave patologia - spese ordinate senza le giuste coperture e accettate dai tecnici che avrebbero dovuto obbiettarle - fatture fumose e anche prive di codici - gestione amichevole di un’Acam già non più in “house”, come pure di consulenze esterne senza una correttezza di scelta - norme previste dagli appalti pubblici non rispettate e “chi più ne ha più ne metta”.

Una brevissima carrellata:
- “Raschiare il barile è la terminologia giusta per definire come e dove troveremo i soldi necessari a coprire i vostri giochini, scopriremo quando precisamente è insorta la patologia” (Rampi)
– “Siamo di fronte ad una situazione aberrante dove si è votato un bilancio che tale non era, dove non si riesce a trovare una documentazione precisa e dove l’amministrazione precedente pagava con soldi pubblici un avvocato esterno per fare le scarpe a quello comunale. Il PD chiede collaborazione? Si, ma poi la Corte dei Conti viene da noi!” (Iacopi)
– “E’ una cosa a dir poco imbarazzante nonostante la pratica non sia del tutto ancora completa, è indubbio che vi siano state gravi irregolarità, di cui anche i dirigenti sembrano non essere immuni. Bisognerebbe indire una commissione di inchiesta” (Giorgi)
– “Le regole di bilancio di un Ente pubblico sono molto rigide e l’eventuale debito fuori bilancio deve essere limpidissimo. Stiamo trovando invece importanti mancanze al rispetto delle normative, un sistematico utilizzo di leggerezze iniziali da coprire poi, forse e come abitudine, in un secondo tempo” (Pizzuto) – e tutti via via a seguire e replicare.

Ma chi si immaginava o desiderava un PD con il capo ricoperto di cenere e pronto a fare il “mea culpa”, sbaglia.

Esordisce così il Consigliere Casini: “Più passano i giorni e più si sgonfia il caso che avete voluto scientificamente creare con la speranza che qualcosa di concreto potesse uscire. La realtà è che noi abbiamo dovuto affrontare nel precedente mandato situazioni ben più complesse e neanche lontanamente paragonabili a quelle odierne – spiega, citando poi i debiti trovati e pagati su Acam, l’attuazione della raccolta differenziata, la lotta all’evasione fiscale etc – un comune in perenne emergenza che ha richiesto spesso decisioni difficili e assunzioni di responsabilità senza le quali la città si sarebbe fermata con danni per la sua economia, immagine e comunità. Parlate ora di presunte irregolarità su procedure senza le quali non si sarebbe potuta garantire la salute pubblica e avviare la stagione balneare? O di manifestazioni culturali per cui ora Sarzana è conosciuta a livello nazionale e su cui campano migliaia di famiglie? O di pareri senza i quali il Comune non sarebbe stato in grado di tutelare i propri interessi? – ha aggiunto – la realtà è che nonostante 4 mesi di lavoro non siete stati in grado di fornire ai revisori tutta la documentazione necessaria per consentire loro di lavorare, e da 4 mesi a Sarzana è in atto solo una speculazione politica strumentale senza precedenti, una vera e propria caccia alle streghe degna dei più bui periodi del medioevo. Governare è difficile si, ve lo avevamo detto, è ora che cominciate a farlo”.

Reagisce immediatamente il Sindaco Cristina Ponzanelli: “Più alto dell’indebitamento procapite trovato ci sono solo le irregolari normalità fantasiose da voi usate, e confermate proprio dalle vostre dichiarazioni. Il vostro dichiarare che, in fondo in fondo non è successo niente, che a Sarzana va tutto bene, che poi sono “solo” 2 o 300mila euro i debiti fuori bilancio, rende ancora più grave il tutto. Un vergognoso tentativo di sminuire, di nascondere – attacca il Sindaco – state dichiarando che per amministrare bisogna vivere nella costante violazione delle normative che regolano una buona amministrazione, che possano esistere bilanci paralleli in piena campagna elettorale e che un Comune già appesantito da un debito di 29 milioni si possa aiutare anche con un sommerso. Il Consigliere Casini poi mi accusa di fare dichiarazioni diffamatorie, credo si chiami calunnia Consigliere, e la invito a ritirare la sua dichiarazione – aggiunge – se per voi gestire un Ente pubblico nel non rispetto delle normative è normale allora ditelo ai cittadini. Sono delusa perché pensavo che almeno sui principi base di conduzione di un Ente potessimo trovarci d’accordo, il principio di rispetto della legalità dovrebbe essere premessa del dibattito politico indipendentemente dai diversi schieramenti – ha poi concluso – quando fate capire che va bene usare come modalità di gestione il debito fuori bilancio, beh, avallate la cultura del “facciamo come ci pare, come ci conviene". Vedete, il fatto che siamo noi ora ad amministrare è proprio perché per i sarzanesi il vostro modo di fare era criticabile e i cittadini hanno voluto cambiare. La rivoluzione della normalità è quella che i sarzanesi vogliono, è quella che noi ora gli diamo”.

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