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Incontro a Tel Aviv con Orli Bach, nipote del Comandante Yehuda Arazi In evidenza

Il racconto di Oscar Teja. La Spezia ricordata con riconoscenza come Città di Exodus.


Sono stato a Tel Aviv al termine di un Pellegrinaggio in Terra Santa ed ho avuto modo di incontrare, in qualità di Consigliere Comunale della Spezia, la Dott.ssa Orli Bach, nipote del leggendario Comandante Yehuda Arazi, colui che il Primo Ministro Ben Gurion considerava una delle quattro persone che hanno contribuito in modo determinante alla nascita dello stato di Israele.

 

Ho provato subito simpatia e vicinanza per Orli, se non altro per il comune dramma familiare che ci accomuna, io nipote di esuli istriani e lei figlia di profughi sopravvissuti all’Olocausto.
Orli ha ricordato il nonno, in particolare l’affetto, la simpatia e la gratitudine che ha sempre provato per la popolazione e per la città di La Spezia, base fondamentale della sua attività nel secondo dopoguerra.
Il nonno di Orli, nella sua qualità di responsabile dell’immigrazione illegale degli ebrei dall’Europa in Palestina, aveva ideato ed organizzato l’operazione che ha permesso a 1.014 profughi ebrei sopravvissuti ai lager nazisti di imbarcarsi su due navi da carico, trasformate per l’esigenza presso alcuni cantieri nell’area di Porto Venere, e di salpare dal Molo Pagliari nel 1946 diventando i primi veri cittadini dell’allora embrionale Stato di Israele. Ciò è stato possibile grazie all’aiuto, alla sensibilità e solidarietà dei nostri concittadini dell’epoca.
Orli nel suo racconto ha espresso il desiderio, oltre a poter verificare se tali cantieri sono ancora o meno in attività, se esistono ulteriori e nuove registrazioni audio o video di suo nonno.

Per mantenere viva la memoria di questi fatti prossimamente verrà installata presso il Molo Pagliari una scultura del maestro Walter Tacchini selezionato per mezzo del concorso di idee indetto dall’Autorità Portuale e del quale Orli è stata membro della Commissione giudicatrice .
La nipote di Arazi ha espresso viva soddisfazione in questo progetto ed ha lei stessa auspicato anche un coinvolgimento diretto delle stesse istituzioni israeliane e del Museo della Shoah, proprio per sottolineare come la città chiamata Porta di Sion dalla comunità ebraica internazionale risulti simbolo non del passato, ma del presente e dell’umanità e unione tra i popoli.

Sul dramma dei superstiti dei lager e del loro viaggio in Palestina, la signora Bach ha in cantiere e sta sviluppando assieme al nipote di Ada Sereni, un altro responsabile per l’emigrazione clandestina, una sceneggiatura per un film-documentario che li porterà a confrontarsi sulle reciproche memorie e nei luoghi dell’Aliyah Bet in Italia ed in Israele.
Oltre al nonno Yehuda, anche il papà di Orli, il giudice Gabriel Bach, ha avuto grande parte nei fatti della nascita e della crescita dello Stato di Israele. In particolare è stato il Pubblico Ministero del processo al criminale nazista Adolf Eichmann nel lontano 1961/62.

Al di là dell’affetto verso i suoi cari, Orli si emoziona ancora oggi parlare dei valori positivi di solidarietà tra le generazioni che nonno e papà le hanno trasmesso e che lei è tesa a diffondere ed enfatizzare attraverso i loro ricordi e di quanto è successo alla Spezia 72 anni fa.


Oscar Teja
Consigliere Comunale della Spezia Gruppo Toti – Forza Italia

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