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Il Consiglio Comunale vota per la decadenza della delibera del 2005 che affidava la gestione del servizio ad Acam. Sammartano: "Annullate le premesse necessarie".

 

"Non esistono più le condizioni per andare avanti fino al 2028", così Aldo Sammartano ha annunciato la volontà di far decadere la deribera del 2005 proprio per la non adesione alla fusione tra Acam ed Iren, premessa che secondo la maggioranza "non legittima la proroga o mantenimento dell'affidamento in house". Avendo alienato le quote, diventa illegittimo andare avanti così e, secondo Sammartano, far decadere la delibera del 2005 porterebbe anche ad un risparmio notevole anche perchè i rapporti contrattuali sono già scaduti.
"Mancano i presupposti logico giuridici per andare avanti con l'affidamento di questi servizi ad Acam- spiega Sammartano- ed è giusto procedere a nuova gara".

È Fresco, dopo la lettura della proposta di delibera a prendere la parola: "Ritengo che questa scelta sia troppo frettolosa, si apre a troppe possibilità di ricorso. Già predisposto il ricorso al Tar, al quale secondo me ne seguiranno altri buttando Lerici in una voragine di costi e ritorni d'immagine negativi. Avremo voluto un confronto più aperto con noi della minoranza, non arrivando a questa sera senza un serio confronto. Secondo noi sarebbe stato utile un secondo parere legale perché Acam è evidentemente giunta a conclusioni diverse rispetto al consulente legale sentito da voi. La Provincia ha dichiarato un unico bacino per questi servizi con una delibera per la quale avete fatto ricorso, ma fino a poco fa anche per Lerici c'era la volontà di andare avanti con questa situazione, come dimostrato dal Piano Finaziario dove è inserita Acam. Siamo dentro un Ato e dentro ad una Provincia dunque credo che ci saranno delle conseguenze".

Gianstefani risponde spiegando: "Il centro di raccolta sarà gestito autonomamente perché è del Comune, anche per questo avevamo scritto ad Acam a giugno. La questione si è conclusa lì perché la loro risposta è stata che avevano già inserito il sito nel piano, ma la volontà per il prossimo anno per Lerici è chiara. Nel piano economico finanziario dettagliato sono inseriti dei costi che il Comune di Lerici, pur essendo uscito da questo assetto, deve pagare e secondo noi è una situazione che va corretta. Ogni parte ha un ruolo e fa quello che deve fare ma secondo noi venendo meno l'aspetto in house e dunque l'affidamento diretto è giusto andare a gara".

L'opposizione però lamenta oggi come altre volte, di non essere stata coinvolta, come ribadito dalla consigliera Maria Chiara De Luca: "Una sola commissione non è per noi sufficiente per ritenerci soddisfatti e pienamente sgombri da dubbi. Il sindaco ha firmato un accordo di investimenti e questo è un fatto che non possiamo sottovalutare".

Proprio su questo ultimo aspetto precisa il sindaco: "Per il non aver acquisito azioni di Iren noi possiamo ritenerci fuori e abbiamo il dovere di indire una gara pubblica, come previsto da accordo di investimento che precisa la liberazione di Iren nel caso non avessero aderito l'80% dei comuni".

Altre perplessità arrivano da Andrea Ornati: "Si tratta di una materia assolutamente complessa dunque non sono così certo come voi che il percorso sia quello giusto. Ritengo sarebbe stato opportuno avere un secondo parere legale, secondo me Lerici si troverà di fronte un rischio giudiziario che sarebbe stato meglio evitare".

Commenta Sammartano: "Va bene il gioco delle parti e il voler fare opposizione dicendo il contrario rispetto a noi, ma credo che le commissioni fatte così siano inutili. Avete avuto gli atti in mano e avreste potuto avanzare le perplessità in quella sede. La questione è molto semplice: Lerici non è più socia di Acam e per questo non può andare avanti con un affidamento diretto, così come spiegato nel codice degli appalti. Il parere che da tempo è a disposizione della minoranza è chiaro e pone questa situazione attuale in netta contrapposizione con il codice degli appalti stesso. Si è trattato di scegliere il giusto professionista e affidarci a lui, inutile chiedere altri pareri".

Sammartano spiega poi che la gara d'appalto prevederà una clausula sociale sulla quale il Comune sta lavorando. Inoltre torna a precisare la questione economica: "Per il Comune di Lerici il conto standard è di più di 1milione mentre con Acam è oltre 2milioni. Se il costo standard differisce dal costo reale è ovvio che dobbiamo mettere mano come indicato anche dal Ministero".

Ma il decreto Madia, secondo Fresco, lascia spazio a molti dubbi: "Nel caso di fusioni è previsto che si vada avanti con il contratto in essere fino a naturale scadenza. Lerici poi ha firmato un atto di fronte al notaio che prevede la non modifica dello stato in essere nonostante la fusione e questo è un tema tutt'altro che scontato".

Il percorso però è del tutto lineare, secondo la maggioranza, come dichiarato dalla capogruppo Gianstefani: "Il percorso è iniziato nel 2017 e tutti voi eravate informati sul percorso che stavamo portando avanti. In un regime diverso possiamo fare di più dal punto di vista della valorizzazione della differenziata".

A questo punto si allude ad un probabile coinvolgimento personale del consigliere Fresco con Acam, che però il consigliere Emanuele Fresco rispedisce al mittente e dopo le scuse la questione rientra.

È il sindaco a concludere la discussione: "Anche nel caso della liquidazione della Lerici Mare sembrava fosse una rivoluzione che avrebbe portato Lerici alla fine, ma nonostante i vostri allarmi abbiamo notevolmente migliorato le cose, senza catastrofismo. La provincia ha approvato una delibera che noi abbiamo impugnato perchè veniva definita Acam ancora come società in house quindi noi siamo sicuri delle nostre scelte. Abbiamo delle motivazioni forti, confermate dal parere legale che abbiamo acquisito. A questo punto procedere è un atto dovuto nei confronti dei nostri cittadini".

Con nove voti favorevoli e tre contrari la delibera è approvata.

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