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Chiude la Biennale sulla Resistenza, Sisti: "Mai ronde a Santo Stefano" In evidenza

Il Comune ha aderito ufficialmente al Museo della Resistenza delle province di Massa Carrara e La Spezia, con sede a Fosdinovo.

'Dalla Resistenza alla Costituzione fino al revisionismo attuale': questo il titolo del confronto pubblico che ieri pomeriggio in Piazza della Pace a Santo Stefano ha concluso la prima edizione della Biennale sulla Resistenza, organizzata da Comune e Anpi santostefanesi.

“Queste cinque giornate ci hanno reso più ricchi – ha detto il sindaco di Santo Stefano, Paola Sisti – e fra due anni torneremo con una seconda edizione. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile la manifestazione. I semi della crescita sociale e culturale del nostro Paese nascono all'interno della Resistenza. Ed è la Resistenza che ci ha portati in Europa. Nel dopoguerra la lotta partigiana divenne mito, comprensibilmente, ma non dimentichiamo che era fatta da uomini e da donne, che possono avere le loro debolezze. È quindi necessario illuminare alcune pagine. Non a caso abbiamo dedicato la giornata di sabato alla verità sulla figura del partigiano Facio, eroe della Resistenza, e sulla sua triste fine. Naturalmente fare luce su aspetti controversi non significa sminuire la Resistenza, che ci ha donato la libertà, la democrazia e una Costituzione bellissima”.

Dal primo cittadino, poi, una considerazione di stretta attualità: “Sono preoccupata di questo tempo. Quanto dichiarato da una senatrice della Repubblica (Stefania Pucciarelli, ndr) sulla ronda fatta a Sarzana dall'estrema destra è un commento da ignorante. Io da questo palco, come donna delle istituzioni, assicuro che nella mia comunità ronde non ne voglio: qua della sicurezza di occupano le forze dell'ordine, come detta lo Stato. Coloro che fanno e difendono le ronde mancano di rispetto alle donne e agli uomini in divisa, anche se ogni giorno dicono di difenderli. E sono gli stessi che vogliono i crocifissi nelle aule ma sono contenti quando i migranti non riescono a raggiungere le nostre coste. Vogliono che restino in Libia, senza che ci si chieda – e qua la critica va anche agli ultimi governi del mio partito, il Pd – cosa ci sia, in Libia”.

Intervenuto anche Luca Branda, sindaco di Sant'Agata d'Esaro, provincia di Cosenza, salito a Santo Stefano per prendere parte alle riflessioni e all'omaggio al partigiano Dante Castellucci 'Facio', di origini calabresi. “Revisionismo? - ha detto, toccando il cuore del dibattito – Purtroppo in Italia oggi siamo già oltre, perché di fatto vediamo già manifestazioni fasciste”. Il primo cittadino ha voluto rimarcare anche “l'importante contributo dato alla Resistenza da tanti partigiani meridionali”.

Massimo Bisca, presidente regionale Anpi, ha sottolineato come la Resistenza sia stata “un movimento unitario nato dal fondamentale contributo di tante componenti: civili del nord e del sud, militari, forze dell'ordine, uomini di chiesa. Un fenomeno fatto di lotta armata in campagna e in città, e di lotta sociale grazie alla mobilitazione nelle fabbriche e nel mondo agricolo. La Resistenza fu un caso unico, un movimento di popolo che ci rese diversi dagli altri sconfitti”. Guardando all'oggi, Bisca ha detto che “bisogna ripartire dalla Costituzione. Anche per contrastare il revisionismo. Se si applica l'articolo 3 è difficile essere fascisti. Però bisogna applicare anche la Legge Mancino, perché antifascismo è anche lotta a razzismo e xenofobia”.

“Della Resistenza nessuno ha l'esclusiva proprietà – ha affermato Paolo Galantini, copresidente del Comitato provinciale unitario della Resistenza e membro del Comitato nazionale della Federazione italiana associazioni partigiane -, è di tutti. E la Costituzione è la nostra Bibbia civile. Revisionismo? E' un termine su cui bisogna riflettere attentamente: ci può essere anche un revisionismo positivo, se fatto con onestà intellettuale. E' il caso della ricostruzione della vera storia di Facio. Non bisogna aver paura di demitizzare e riconoscere gli errori: questo mai toglierà valore alla Resistenza. Altra cosa è quel revisionismo portato avanti strumentalmente”.

Per Paolo Pucci, presidente provinciale dell'Anpi, “il ricordo della Resistenza sta sfumando. Purtroppo scuole e istituzioni a volte sono lassiste sui valori resistenziali. Ma se non vengono insegnati, c'è il rischio di perderli. Ed è questa perdita che permette il revisionismo, che nasce dove c'è ignoranza del fatto storico. La ronda a Sarzana? La manifestazione di Piazza Brin? Operazioni di 'simpatici' camerati che non credo proprio siano previste dalla legge. Le istituzioni devono vigilare e lo Stato deve vietare partiti di chiara ispirazione fascista”.

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“La Costituzione va applicata fino in fondo – ha detto Paolo Bissoli, presidente dell'Istituto storico della Resistenza apuana -. E' figlia del sacrificio di tanti uomini e donne che fecero una scelta non scontata, lottando per una democrazia che molti di loro non avevano mai conosciuto. Sta ora alle giovani generazioni decidere se la Resistenza è ancora un valore. Perciò è importante che abbiano l'opportunità di conoscere le testimonianze dei protagonisti di quella stagione: centrale in questo senso il ruolo del Museo della Resistenza”.

E la giornata di ieri si è conclusa proprio con l'adesione ufficiale del Comune di Santo Stefano al Museo della Resistenza delle province di Massa Carrara e La Spezia, con sede a Fosdinovo. “Sempre più il nostro lavoro si sta concentrando sulla dimensione internazionale della Resistenza. Siamo pronti a dare il nostro contributo alle prossime edizioni della Biennale. Al momento stiamo elaborando alcuni progetti, tra questi 'Paesaggi della memoria', che presenteremo a fine novembre”, ha detto il presidente dell'istituzione museale Massimo Dadà, già sindaco di Fosdinovo, a margine della sottoscrizione del documento che sancisce l'adesione santostefanese al Museo, che potrebbe in futuro trovare un ulteriore partner... fuori provincia. “Ci piacerebbe aderire al Museo della Resistenza, lavoreremo in questo senso”, ha infatti detto il primo cittadino di Sant'Agata d'Esaro, Luca Branda.

La tavola rotonda, preceduta da un corteo accompagnato dalla Filarmonica locale, culminato nella deposizione di una corona al monumento alla Resistenza di Piazza Matteotti, è stata inaugurata dalle toccanti letture di Virginia Podestà e Alessandro Albertini de La Metamorfosi dell'acqua e dall'intervento rivolgo ai giovani di Mariano Di Bartolomeo, segretario Anpi Santo Stefano. Il confronto di Piazza della Pace, moderato da Riccardo Sottanis, è stato seguito da un pubblico di oltre sessanta persone. In platea, la gradita presenza di ben quattro partigiani combattenti: Carlo Bertolani, Carlo Ferrarini, Vittorio Franceschini e Gino Sentieri.

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Comune di Santo Stefano di Magra

Piazza Matteotti
19037 Santo Stefano di Magra (SP)
Tel. 0187.697111

Mail: info@comune.santostefanodimagra.sp.it

www.comune.santostefanodimagra.sp.it

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