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Sarzana: va in onda il primo vero Consiglio comunale della nuova amministrazione In evidenza

di Luca Manfredini – Mentre la città si animava di musica, ristoranti e luna rossa con i telescopi in Piazza Matteotti, la Sala Consiliare accoglieva la prima vera partita politica della legislatura in un fiorir di scoprirsi di carte.

 

L’occasione era ghiotta e l’argomento “Approvazione delle Linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato”, comunicato dal Sindaco Ponzanelli, ha dato il via ad un’infinita serie di interventi e repliche che hanno impegnato tutto il Consiglio per 6 lunghe ore. Archiviata velocemente la nomina del Collegio di revisori dei conti per il triennio 2018/2020, nelle persone di Sandro Muzio, Lucio Sardi e Francesco Pisani, il Sindaco ha ufficializzato le proprie Linee di programma e le reazioni non hanno deluso: il distacco tra i due schieramenti (maggioranza e minoranza) è parso subito netto e basato su un distinguo culturale e squisitamente politico. Uno “scontato” scontro tra due diversi pensieri in cui le rivalse reciproche hanno preso velocemente predominanza e portato la discussione ad un alto tasso di livore e rabbia, culminato in uno scontro decisamente sopra le righe tra il Presidente del Consiglio Carlo Rampi (durante un proprio intervento come Capogruppo) e il Consigliere Paolo Mione, a fatica moderato dal V.Pres. Giorgi.

Alle parole di Rampi in risposta alle critiche dell’opposizione sulle Linee presentate: “Tutte le Amministrazioni hanno esordito con Linee programmatiche di sviluppo tali, linee guida da stilare ed accessoriare anche in comunità di intenti, e non si sono mai registrati tali attacchi – spiegava Rampi – né con quelle di Guccinelli, né con Caleo, né con quelle di Cavarra che in apertura di mandato continuava a dichiarare, come i precedenti Sindaci, di risolvere sicuramente (per esempio) i problemi di Marinella. E nessuno obiettava vista la scontata priorità, silenzio e nessuna delle volute critiche odierne che ci propinate – e attacca - idealizzate tutto, idealizzate ancora, ma i cittadini hanno detto che la vostra politica ha fatto schifo e ancora parlate dopo che vi hanno bocciato”.

Il Consigliere Mione replica immediatamente alle parole ed il battibecco tra i due sale di tono costringendo all’intervento il Videpresidente Giorgi, ammonizioni e richieste di allontanamento reciproche si sono susseguite velocemente sino al: “Soltanto i fascisti tolgono la parola agli altri” – urla Mione dopo che Rampi lo invita a zittirsi per potere continuare il proprio intervento.

Pronta la risposta di Rampi: "Allora Lei è più fascista di me perché mi impedisce di proseguire il mio intervento".

Una serata calda quindi non solo per l’afa estiva, in cui ognuno dei 16 Consiglieri ha espletato il proprio diritto di intervento in un susseguirsi di attacchi reciproci, repliche e controrepliche agli antipodi l’una con l’altra. Un Consiglio comunale che, apparentemente, ha posato basi chiare per una lunga legislatura di scontri e difficili convergenze.

Proprio quelle cercate nelle Linee programmatiche presentate dalla Giunta in un apposito paragrafo di cui proponiamo un sunto: “Come sosteneva Martin Luther King: il potere è la capacità di raggiungere gli scopi e di effettuare dei cambiamenti. Il potere nella città di Sarzana non è e non può più essere rappresentato iconicamente da Palazzo Roderio, dalla stanza del Sindaco o della Giunta, ma dovrà essere proprio di ogni cittadino nel momento in cui questo, con le proprie azioni, sarà capace di indirizzare a cambiare la nostra azione amministrativa e creare le condizioni per un futuro migliore della città. In quest’ottica anche il ruolo dell’opposizione comunale appare essenziale, quando sarà rivolto non alla strumentalizzazione politica ed elettorale del suo ruolo ma ad un suo orizzonte costruttivo, nell’interesse di tutti i cittadini sarzanesi – e conclude così il paragrafo – L’attuale amministrazione è e sarà quindi pronta a raccogliere ogni proposta costruttiva per la città, dall’opposizione comunale quanto dal singolo cittadino: e già questo cambio di visione costituisce il primo essenziale cambiamento che ci apprestiamo ad offrire alla città”.

Una sinergia dichiarata e ambita quindi che si è subito scontrata con il coro univoco di critica sorto dalle diverse opposizioni, tutte concordi nel valutare le Linee programmatiche presentate come inutili e fumose, non basate su dati e progetti veri ma solo su enfatiche dichiarazioni di intenti.

“Un fumoso: “andrà tutto bene” – esordisce Paolo Mione – ma quando il fumo si sarà diradato cosa resterà, il nulla”? – il Consigliere Casini spinge sulla stessa linea e pone domande precise su ogni specifica presentata, corredandole con: “Chiedo al Sindaco se è al corrente delle cose già avviate dalla precedente Giunta – interroga – prima di presentare queste Linee guida si è informata o no che già c’erano e Lei non presenta nessuna novità”? – e cita dati, ordinanze e accordi già presi anche sulla specifica “Sicurezza” che tanto ha infiammato la serata.

Tutti i Consiglieri di opposizione sono intervenuti più volte su questa linea critica, contrastati in eguale maniera dai Consiglieri di maggioranza. “Sono passati si e no 30 giorni dall’insediamento e volete un secco resoconto dei risultati ottenuti? Dei progetti avviati? – rispondono in coro – faremo tutto ciò che dichiariamo compatibilmente con i lacci e la disastrosa situazione economica che ci avete lasciato. Appena scoperta la profondità del buco lasciato faremo il DUP (Documento Unico di Programmazione) e andremo ad attuare ciò che i sarzanesi hanno scelto e votato: il nostro programma elettorale quindi. Questo luogo non è più quello di prima a cui eravate abituati dove tutto era consentito, questo luogo ora diventa vera gestione pubblica e assapora l’alternanza tanto richiesta ed attesa, quel meccanismo tanto importante che inciderà automaticamente al miglioramento della nostra città. Riportiamo ora un po’ di ordine e legalità tra le banalità che ci addebitate”.

Il cambiamento proposto per Sarzana si sviluppa in 8 punti programmatici di cui si prevede un intervento immediato nei primi 3: Sicurezza – Pulizia, manutenzione e decoro urbano – Commercio e fiscalità, mentre per gli ulteriori 5 punti: Gestione dei rifiuti – Servizi per la persona – Sarzana giovane e sportiva – Sarzana turistica e culturale, sono dichiarate tempistiche di governo territoriale di “Medio e lungo termine”.

Importanti e scontate poi le nette divergenze di opinione tra le opposte compagini sull’argomento Sicurezza e sulle diverse letture della stessa: se per la maggioranza è basilare intervenire su: contrasto al commercio non autorizzato, alla microcriminalità ed ai parcheggiatori abusivi, in una più ampia visione di una città più sicura e più pulita ed attraente, una diversa lettura viene dai gruppi di minoranza che concordano sulla visione ma temono quello che definiscono: “Una ufficiale apertura di caccia al nero, al differente, ai più debole tra i deboli”. Il Consigliere Castagna propone ufficialmente di istituire un “Tavolo delle povertà”, preoccupato, insieme agli altri Consiglieri di opposizione, di una deriva leghista che vada a infierire sulla dignità dei molti poveri presenti sul territorio, indipendentemente da colori ed etnie. “Tacete sui necessari interventi sulle scuole pubbliche e sull’avanzare degli stupefacenti tra i nostri giovani – attacca Mione – ma pensate che sia importante accanirsi con razzismo su quei pochi disperati al parcheggio”? – gli risponde (tra gli altri) il Consigliere Podestà – "vede Mione, dando dei razzisti a noi Lei dà dei razzisti a tutti i sarzanesi che hanno votato il nostro programma e ambiscono ad una città più decorosa e sicura”. Coesa sull’argomento la maggioranza tutta che rivendica la necessità di tali interventi e l’adempimento del mandato ricevuto: “Legalità come faro guida – spiega Iacopi (Lega) – al di la del colore della pelle o della tessera di partito in tasca”. Identica linea ribadita con toni più moderati ma cristallini e netti dal Consigliere Mazzanti ( Sarzana Popolare) e dalla Lista Toti. Sei ore di enfatiche discussioni che hanno vivacizzato la Sala Consiliare e costretto al rinvio al prossimo Consiglio comunale l’altro ordine del giorno: La ratifica variazione urgente del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2018 Bilancio 2018/2020.

Conclude Cristina Ponzanelli delusa dagli attacchi ricevuti: “Tutte cose banali quelle presentate in queste Linee programmatiche? Si, forse, sicuramente tutte quelle cose banali mai attuate prima da Voi – attacca il Sindaco – quelle cose promesse e non mantenute dall’amministrazione precedente, quelle necessarie per la città ed i cittadini – ha concluso – non saranno certo i Vostri interventi demagogici ad attuarle ma Noi nuova amministrazione. Concludo sperando che dal prossimo Consiglio si possa lavorare davvero per il bene della città, con i consigli, le critiche costruttive e l’aiuto di tutti i Consiglieri, come giusto completamento dell’importante dialogo già avviato con commercianti e cittadini”.

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