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Macellazione islamica, pugno duro del consiglio comunale (video) In evidenza

di Gabriele Cocchi - Approvata la proposta della Lega in difesa degli animali: maggiori controlli in centri culturali e negozi islamici. Paita: “Insegnano ai bambini a tagliare le gole”.

Più controlli di polizia municipale e Asl, per applicare dure sanzioni quando un animale viene macellato illegalmente per rituali religiosi dalle comunità islamiche. Lo ha stabilito ieri sera il consiglio comunale, con i voti favorevoli della maggioranza e del Movimento 5 Stelle, nel corso di una seduta frenetica e a tratti scomposta, più simile alla gita fuori porta di una scolaresca che alla riunione di un luogo istituzionale (vedi il servizio video di Francesco Truscia).


DI COSA PARLIAMO?
A puntare il dito contro le pratiche della comunità islamica è stata la Lega: ogni anno, infatti, nel mese di settembre ricorre la festa islamica “del sacrificio”, o “dello sgozzamento”, durante la quale famiglie di islamici praticanti sono solite sgozzare e macellare ritualmente un capo di allevamento, generalmente un agnello, secondo il metodo “halal”. Il punto è che questo rituale religioso prevede che l’animale rimanga cosciente e muoia dissanguato, diversamente da quanto accade nei metodi di macellazione moderna, in cui l’utilizzo di un proiettile decorticante eviterebbe all’animale il dolore e la lenta agonia.

Per le macellazioni rituali, in realtà, è ammessa una deroga ai metodi di stordimento, a patto però che la macellazione avvenga in un impianto autorizzato: in Italia, però, i macelli autorizzati sono circa duecento, nessuno dei quali si trova alla Spezia e dintorni.

“Soprattutto in questi ultimi anni, con l’aumento della popolazione islamica nelle nostre città, accade che il capofamiglia, nei periodi precedenti alle grandi feste, soprattutto prima del giorno del sacrificio ma non solo, porti in casa l’animale, che convive con la famiglia per diversi giorni – ha spiegato la consigliera comunale della Lega Federica Paita – Per poi venire macellato in scantinati, retrobotteghe, bagni o addirittura all’aperto con la testa rivolta verso La Mecca. Con un coltello gli viene recisa la testa, ma non completamente, per lasciarlo morire dissanguato. Come noi insegniamo a un bambino ad andare in bicicletta con le rotelline, queste persone gli insegnano a tagliare le gole”.

A macellazione rituale avvenuta, si pone poi un problema igienico-sanitario non indifferente: spesso infatti i resti dell’animale vengono smaltiti tra i rifiuti ordinari come se nulla fosse, per non parlare del sangue che si riversa nella rete fognaria attraverso lavandini, water e tombini.

“Da parte del mondo animalista c’è sempre stato il silenzio su questa attività – ha aggiunto Paita – A livello locale possiamo cercare di fare il possibile perché questa pratica venga controllata al massimo livello, intensificando i controlli presso i centri culturali, le macellerie islamiche e le zone ad alta intensità abitativa di popolazione islamica nei periodi precedenti a queste feste”.

Il documento approvato ieri sera, inoltre, su proposta di Fratelli d’Italia verrà inviato all’attenzione della Presidenza del Consiglio dei ministri, per sollecitare il governo a procedere con l’abrogazione della deroga per questo tipo di macellazione, o al limite perché venga introdotto il metodo dello stordimento dell’animale.


CENERINI: “DELLE LORO FESTE NON CE NE DEVE FREGARE NULLA”
“Dobbiamo far rispettare le nostre leggi: sono gli amministratori italiani che non lo capiscono – ha rincarato la dose il capogruppo della lista Toti-Forza Italia Fabio Cenerini – Se tu hai la festa del sacrificio a noi non ce ne deve fregare niente, perché va contro la legge. Purtroppo questo Paese è succube di una minoranza che anche quando non governa va in piazza a rompere le scatole”.

Sulla stessa linea del gruppo della Lega anche i 5 Stelle (“La nostra posizione è mossa dal rispetto dovuto a tutti gli animali”) e Patrizia Saccone del gruppo misto (“Non accetto nessun cedimento di fronte a istanze che ci hanno fatto tollerare una pratica aberrante come la macellazione islamica”).

 

ERBA: “È SOLO UNO SPOT ELETTORALE”
A contestare la “strumentalità” della mozione leghista, invece, è stato Luca Erba del Partito Democratico, che ha anche avanzato la proposta (non accolta) del ritiro della mozione per un ulteriore approfondimento in commissione: “State facendo in maniera premeditata lo stesso errore che avete fatto nel dibattito sul crocifisso. Nessuno vuole mettere in discussione il principio che gli animali vanno rispettati, sia chiaro. Ma la vostra mozione è uno spot elettorale, è costruita con il tentativo preciso di continuare una costante campagna elettorale”.

Gli ha fatto eco la capogruppo del Pd Federica Pecunia: “Se chiedete che la Polizia municipale vigili, allora significa che questa vigilanza fino ad oggi non c’è stata. Non serviva questa mozione: siete maggioranza, amministrate, esprimete un assessore (Gianmarco Medusei, assessore alla sicurezza, ndr) che può attivarsi in questo senso. Verificate se si può sottoscrivere un protocollo d’intesa con il macello pubblico per questo tipo di macellazione”.

Massimo Lombardi di Spezia Bene Comune (astenutosi) ha sottolineato come su questi temi sia necessaria un’ampia condivisione, scevra di ogni accento ideologico: “Le sanzioni indicate nella mozione sono già previste dalla normativa vigente. Nel momento in cui si viola la legge, non saremo certo noi a invocare l’impunità. Ma questo deve essere un terreno di condivisione”.

 

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