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Molo crociere, Acam e Atc: Peracchini fa il punto su passato e futuro della città In evidenza

Il sindaco a dibattito con il segretario della Cisl Antonio Carro: “Abbiamo ereditato una città bloccata. Su Acam c’è gente che ancora parla, dopo 500 milioni di debiti accumulati”.

Le priorità a breve-medio termine, le prospettive future della città, un passato che pesa ancora sul presente e l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Ha toccato quasi tutte le questioni aperte della Spezia il sindaco Pierluigi Peracchini, stamattina durante il dibattito con il segretario provinciale della Cisl Antonio Carro, in occasione della festa del sindacato spezzino, che Peracchini stesso ha guidato per quasi nove anni.

“Con voi ho passato gli anni più belli della mia vita”, ha esordito il sindaco davanti alla folta platea del centro Allende, tra molti ex colleghi.

L’EREDITÀ DEL PASSATO

Pungolato dalle domande di Amerigo Lualdi del Secolo XIX, Peracchini ha fatto leva sullo scenario post-Federici: “Abbiamo ereditato una città con una montagna di debiti e di cause, una città completamente bloccata dal punto di vista urbanistico. C’è stato un lavoro immenso da parte nostra per capire se il Piano urbanistico comunale del centrosinistra, approvato in campagna elettorale, fosse completo: abbiamo scoperto che era carente dal punto di vista sismico e geologico. Anche il processo di costruzione della nuova stazione croceristica era bloccato: noi l’abbiamo messo in moto. Fra 20 giorni uscirà il bando di gara europeo per costruire il nuovo molo crociere, si tratta di un evento epocale”.

Peracchini ha incassato il plauso di Carro per il lavoro svolto nei primi dodici mesi di mandato: “Bisogna riconoscere che in un anno la città è diventata più sicura e più pulita – ha detto il segretario della Cisl – ma questo non basta. Bisogna far fronte alla lenta ma inesorabile desertificazione commerciale che sta interessando tante zone della città”.

SETTORE DIFESA E AREE MILITARI, UN BILANCIO AMARO

Al centro della tavola rotonda anche il declino del settore della Difesa, un tempo fiore all’occhiello della città e garanzia di un importante bacino occupazionale. Colpa (anche) della classe dirigente espressa in passato dal territorio, che non ha portato a casa risultati concreti?

“Senza dubbio – ha risposto Peracchini – Avevamo un ministro spezzino (Andrea Orlando, ministro della Giustizia, ndr) e uno genovese (Roberta Pinotti, ministro della Difesa, ndr): è evidente che c’è un problema di classe dirigente. Un territorio come il nostro deve fare squadra, altrimenti una città di 90 mila abitanti non porta a casa nulla. Quando nella Prima Repubblica i nostri parlamentari facevano squadra, al di là del colore politico, eravamo un punto di riferimento nel settore della Difesa. Bisogna smetterla di fare polemiche inutili”.

Quanto all’annosa questione dell’utilizzo di parte delle aree militari, tutto è ancora nell'ambito delle ipotesi. “Ho chiesto alla Difesa di avere almeno Porta Sprugola per utilizzarla come area parcheggio per i residenti – ha spiegato il sindaco – Vediamo se il nuovo ministro (Elisabetta Trenta, ndr) darà a breve le deleghe ai sottosegretari, in modo che sia possibile avviare un’interlocuzione”.

“SU ACAM C’È GENTE CHE HA ANCORA IL CORAGGIO DI PARLARE”

Dopo la spinosa questione Atc, per ultimo, non per importanza, il tema dell’aggregazione Acam-Iren, che ha suscitato malumori all’interno della stessa maggioranza: “Quando mi sono insediato ho ereditato una gara che era già chiusa – ha ricordato Peracchini – Ho avuto la sfacciataggine di rompere le scatole a tutti per ottenere dei miglioramenti: per tutelare tutti i lavoratori, per fare in modo che la città fosse rappresentata nel consiglio di amministrazione, per avere lo sconto di 24 milioni di euro sulle tariffe. Non so quanti avrebbero avuto il coraggio di farlo. Ricordo che in passato l’azienda aveva accumulato 550 milioni di debiti e quasi 200 milioni di patrimonio venduto, nel silenzio generale. E oggi c’è gente che ancora parla”.

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