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Cristina Ponzanelli: "Stop al cemento selvaggio", una nuova visione di Sarzana In evidenza

Pubblichiamo la nota stampa inviataci dall'ufficio stampa della candidata sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli.

Stamattina, nel corso di uno degli ormai tradizionali appuntamenti mattutini di Cristina Ponzanelli coi sarzanesi (oggi alla "Goletta" di Marinella, domani alle 10:00 al Bar Cantuccio di via Gori 26), è stato affrontato dalla candidata sindaco di Sarzana per il ballottaggio di domenica prossima 24 giugno il tema dell'ambiente e di una nuova visione di Sarzana del futuro: una città più ecologica, con meno cemento.

"Dal 25 giugno - ha spiegato Cristina Ponzanelli - la nuova giunta comunale si metterà al lavoro per ridiscutere le linee guida del PUC, impostate sulla nostra idea della Sarzana del futuro. Un'idea che intendiamo sviluppare con la città, in un percorso che veda i cittadini protagonisti in tutto il processo decisionale. Una Sarzana del futuro in cui prevalga un reale stop alla cementificazione selvaggia che ha soffocato la nostra città nel recente passato, privilegiando da domani e sempre il recupero dell'esistente: in un'azione di ristrutturazione che trasformi edifici dismessi da aree degradate ad opportunità di sviluppo nel rispetto dell'ambiente."

Una posizione netta, quella di Cristina Ponzanelli: coerente del resto con la richiesta di radicale cambiamento avanzata da oltre due sarzanesi su tre nei confronti del sindaco uscente col voto del primo turno di domenica scorsa, anche in tema di impatto ambientale delle sue politiche del territorio.

"Sarzana è stata bistrattata negli ultimi decenni da un continuo susseguirsi di varianti ad un piano regolatore scaduto dal lontano 1994, finalizzate al solo obiettivo di aumentare a dismisura la cementificazione con la conseguenza di saturare la variante e distruggere l'accesso alla città da via Muccini, in un'assenza di visione globale di sviluppo e rispetto dell'ambiente che solo una programmazione seria e lungimirante può garantire. Cemento su cemento - ha commentato Roberto Italiani, insieme per l'occasione a Cristina Ponzanelli - con annesse opere di urbanizzazione incomplete, fidejussioni prestate per debiti di terzi (mercato Ortofrutticolo di Pallodola) ed introiti significativi quali oneri di urbanizzazione, destinati a sanare gli errori commessi dall'amministrazione. Ne sono triste riprova la pioggia di milioni di euro legati alla cementificazione di via Muccini e Piazza Terzi (cd piano Botta) che anziché essere impiegati in opere per la comunità sono stati utilizzati per sanare i debiti della fallimentare società "Sarzana – Valorizzazione Patrimonio S.r.l.": idea dell'allora assessore al bilancio Alessio Cavarra."

"Una visione di Sarzana che non può prescindere anche da un nuovo sistema della viabilità, che guardi finalmente nella direzione di una mobilità sostenibile - ha quindi proseguito Cristina Ponzanelli - che veda le piste ciclopedonali come una reale e concreta alternativa andando oltre i semplici tratti scollegati da un disegno globale e scarsamente utilizzabili, perché non mantenutenuti. Pensiamo, ad esempio, alla realizzazione del collegamento verso il mare che unisca il centro con la variante e poi, lungo il fiume, arrivi alle spiagge: in una prospettiva di valorizzazione di un patrimonio come i Bozi, dimenticato da chi li usava solo per la festa dell'Unità. Pensiamo al completamento della pista ciclabile che collega i comuni adiacenti, oggi interrotta nel tratto sarzanese e che il ponte sul Calcandola – opera fondamentale nella nostra visione di città e che ci impegniamo a realizzare – permetterà di rendere fruibile.

Infine, ma è questo un aspetto fondamentale della nuova visione di città - ha quindi concluso la Ponzanelli - una rivisitazione dell'intero patrimonio immobiliare del comune. Negli ultimi anni i terreni e gli immobili abbandonati, mai messi a reddito o lasciati al degrado si sono colpevolmente moltiplicati, con le intuibili conseguenze negative su sicurezza, decoro urbano e bilancio comunale. La ricognizione puntuale del patrimonio comunale e il conseguente piano di valorizzazione economica dell'esistente, insieme al ripensamento del suo utilizzo in un'ottica di uso comune, saranno una priorità assoluta della prossima amministrazione."

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