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Amministrative a Sarzana, comunque vada sarà un cambiamento In evidenza

di Luca Manfredini – Acquisito lo scontato ballottaggio, le forze politiche rimaste in campo si riordinano per il rush finale.

Sarzana si risveglia dai risultati elettorali un po’ esausta e frastornata: la lunghissima campagna elettorale iniziata un anno fa (con la discesa in campo anticipata di Valter Chiappini con la sua “Sarzana in movimento”, seguito a breve da “Sarzana per Sarzana” di Paolo Mione e subito dopo da “Sarzana Popolare” di Roberto Italiani) ha provato non solo gli attori in campo ma anche i cittadini. Le infinite dichiarazioni delle compagini, politiche o meno, oltre che le lunghe attese dei nomi di alcuni candidati ed il fiorire di sottoliste in appoggio, hanno coinvolto in maniera inusuale una cittadina abituata da sempre ad un tranquillo torpore. Gli appassionati di schermaglie politiche hanno trovato un florido terreno in cui farsi coinvolgere, i cittadini sono stati molto "stuzzicati" ed i social hanno fatto da terreno ideale per gli scontri e, sicuramente, in qualche modo contribuito ad una sfida che sarà a lungo ricordata.

Il 24 giugno il verdetto finale di questa agguerrita campagna elettorale che confermerà, o al contrario smentirà, quello che al momento pare il trend ligure ed italiano.

Il centrodestra totiano si è confermato, ma non ha sbaragliato; mentre il centrosinistra tiene, seppure decimato.
Il Partito Democratico regge quindi l’onda d’urto, ma va al ballottaggio per la prima volta nella sua storia, con ancora la chance della vittoria ma perdendo metà dei propri consensi, mentre il centrodestra va in risicato vantaggio in una città difficile, mai espugnata ed in una battaglia ancora aperta.

Per gli strateghi dei due schieramenti saranno quindi due lunghe settimane di intenso lavoro, alla ricerca di appoggi e di carte spendibili ancora da giocare.

Comunque vada sarà un cambiamento per la città? Sicuramente si. Nel caso che i cittadini premino la compagine di centrodestra la nuova amministrazione entrante avrà obbligatoriamente da dimostrare il proprio distinguo dalle precedenti, con una facilitazione presunta di aiuti più generosi da una Regione ormai in toto arancione. Mentre nel caso venga riconfermata l’amministrazione uscente questa potrà assicurare il prosieguo di esperienza, programmi già avviati e, sicuramente, la volontà di recuperare quel consenso perso con un surplus di impegno.

APPARENTAMENTI: RIFIUTI, ATTESE E INDECISIONI

Una bella lotta, si può sicuramente asserire, che sarà foriera ancora di spettacolo e sorprese. Nessuno dei due schieramenti esce indenne da errori dalla prima “manche”, ma ha ancora un po’ di tempo per recuperare e sopravanzare l’avversario. Immediate le consultazioni interne e le ricerche di appoggi, sin dal primo lunedì mattina.

Il primo ad alzare bandiera bianca, dopo due giorni frenetici di proposte e riunioni, è il candidato di “Sarzana in movimento”, quel Valter Chiappini le cui battaglie ingaggiate in 5 anni di consigli comunali saranno a lungo ricordate come vera e inaspettata (sino al 10 giugno) opposizione. Un lungo impegno non però premiato dalle votazioni, visto che i cittadini hanno preferito, al suo lavoro, gli schieramenti più politici e nazionali. Chiappini ha ufficializzato ieri sera la risposta negativa alle sirene provenienti da piazza Matteotti e dal Pd locale: “Da questo mio rifiuto esce appagata la mia coscienza – dichiara Chiappini – so bene che è una decisione che può scontentare quelli che ambivano al mio prosieguo per il bene della città, ma la dignità non si compra con accordi di ripescaggio. Sarzana ha scelto ed io rispetto il risultato: siamo fuori dal Consiglio – e conclude – delusione enorme e dispiacere per chi ha creduto in noi, il nostro essere unica lista civica non ha pagato, le persone hanno scelto la classica politica e io non mi apparento a ciò che ho combattuto, la coerenza per me non ha prezzo”.

Il Partito Democratico perde quindi un possibile appoggio, o meglio, non riesce a trovarlo. Nel serbatoio di appoggi ancora disponibile gli altri gruppi identificati a sinistra, Paolo Zanetti e la sua “Sinistra sarzanese”(Si – Possibile – PCI – Rifondazione) e Paolo Mione e le sue tre liste civiche ( “Sarzana per Sarzana” – “Sarzana Vola” – “Sarzana Nova”).

Il primo porterebbe in dote il 4,4% ottenuto al primo turno, ha da sempre però ribadito il proprio distinguo dal Pd ed ha preferito correre da solo. Vedremo il risultato delle trattative in corso.

Paolo Mione porterebbe in dote un ghiotto 9,9%, ma la sua storica ribellione all’amministrazione di cui era parte integrante, e la conseguente cacciata all’opposizione, peseranno sicuramente sulle sue decisioni. La sua figura e la sua percentuale poi potrebbero essere appetibili sia dal centrosinistra che dal centrodestra, ma al momento dichiara la propria indisponibilità a qualsiasi apparentamento: “Sarebbe una caccia alla poltrona che non ci interessa – spiega – apparentarsi vuol dire condividere programmi e Sindaco e noi abbiamo programmi ben chiari ed alternativi. Non rinuncio alle mie idee, che leggano i miei programmi e valutino la loro convergenza”.

Rimangono ancora i 5 Stelle di Federica Giorgi ed il loro appetibile 14,7%, interessante specialmente per il centrodestra dopo l’avvio del Governo nazionale che vede uniti M5S e Lega. Ma la compagine sarzanese della Ponzanelli è più ampia e comprende, oltre alla Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia (Lista Toti) e Sarzana Popolare. Il che complica la vita ad un’eventuale decisione della Giorgi che, al momento, dichiara: “Il 24 giugno non andrò a votare e non do nessuna indicazione al mio gruppo, piena libertà di voto. La situazione del centrodestra sarzanese è ben diversa da quella del Governo nazionale e non ci rappresenta. Massima coerenza con le idee già espresse prima del ballottaggio, rispetto per i cittadini e un’opposizione futura sicura e produttiva”.

La sfida finale Ponzanelli vs Cavarra è quindi al momento aperta e ancora priva di aiuti esterni, ma la politica stessa e gli interessi della città in qualche modo influiranno da qua al 24 giugno, e tutti noi siamo in attesa di capire gli sviluppi.

GLI ESITI DEL PRIMO TURNO

- Il centrodestra di Cristina Ponzanelli si assesta al 33,43%, con 3601 voti così suddivisi: 1471 voti alla Lega, 1286 voti a “Sarzana Popolare” e 844 voti a Forza Italia – Fratelli d’Italia. Due le conferme ed una sola novità: Forza Italia e Fratelli d’Italia ribadiscono la propria difficoltà sul territorio, la Lega conferma la propria supremazia ma non spicca il volo tanto atteso, ed a dimostrazione di ciò è la novità dell’alta percentuale ottenuta da “Sarzana Popolare”, appena sotto, con il proprio 11,94 %, al 13,65 % del Carroccio. Complice il grosso lavoro effettuato sul territorio dal gruppo di Roberto Italiani, l’appartenenza del nome della candidata sulla propria lista e, non ultimo, i sarzanesi che hanno propeso, probabilmente, a premiare la compagine più moderata all’interno del centrodestra. Tra i candidati; Roberto Italiani incamera 180 preferenze, seguito a ruota dalle 170 di Carlo Rampi (Fratelli d’Italia), dai 158 voti di Stefano Torri (Lega) e 114 di Luca Ponzanelli (forza Italia). Deluso il candidato della Lega, Costantino Eretta, con i suoi 98 voti.

- Il Partito Democratico e le proprie liste si assestano al 31,7%, con 3.553 voti così suddivisi: 2.589 al Pd, 489 voti a “Noi per Sarzana”, 225 voti alla lista “Solidarietà, Lavoro, Famiglia al Centro”, 181 voti a “Noi per il Futuro” e 69 voti a “Sarzana più sicura”. Una grande conferma per i due Assessori uscenti; Beatrice Casini con 433 preferenze e Daniele Castagna con 417, un poco di delusione per l’Assessore Nicola Caprioni che raccoglie 71 voti.

- Il Movimento 5 Stelle ed il proprio candidato Federica Giorgi raccolgono un onorevole terzo posto con 1.688 voti. Un 14,89% forse appena al di sotto delle aspettative date da un Governo nazionale che poteva fare da maggior traino. Tra i candidati un importante risultato è quello ottenuto da Davide Ambrosini, che con le sue 122 preferenze ambisce ad un posto in Consiglio comunale a fianco della candidata. Di poco staccato è Diego Catalano con i propri 87 voti.

- Paolo Mione conclude la sua corsa a candidato sindaco con il 9,9% e 1.136 voti così suddivisi: “Sarzana per Sarzana” ne conquista 405, ovvero il 3,76%; “Sarzana Nova” 273 voti ed una percentuale del 2,53 ed infine la lista civica “Sarzana vola” è stata votata da 241 elettori (2,23 %). Il regionale Francesco Battistini raccoglie più preferenze tra le liste, 69 i voti a suo favore, seguito dal Consigliere Rosanna Pittiglio con 57 voti.

- La lista “Sarzana in movimento” di Valter Chiappini chiude con 608 voti, una percentuale pari al 5,64% e non accede al Consiglio. Farà uno strano effetto non vedere più seduto nei banchi dell’opposizione il combattivo consigliere Chiappini. Tra i candidati Roberta Ambrosini raccoglie 54 preferenze, seguita da Andrea Moruzzo con le sue 50.

- In conclusione la lista “Sinistra sarzanese” a sostegno di Paolo Zanetti, che chiude con 485 voti (4,50 %). Al momento anche Zanetti, figura storica sarzanese, non accede ai banchi della Sala Consiliare. Tra i candidati Matteo Bellegoni (PCI) stacca nettamente i colleghi con i suoi 73 voti.

 

 

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