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Amministrative 2018, l'ANPI richiama tutti alla "responsabilità antifascista" In evidenza

"Il Comune è l'istituzione più vicina alle persone e deve attuare la Costituzione, non spetta solo al Governo nazionale".

In vista delle elezioni amministrative di domenica prossima, sentiamo il dovere di evocare (e invocare) ciò che erroneamente viene attribuito a una o all'altra delle liste mentre è un alleato su cui dovrebbero fare affidamento tutte liste che si presentano alla cittadinanza, perché costituisce un patrimonio comune: il senso unitario della Resistenza.
Come ricordato da Carlo Smuraglia durante la sua recente visita per celebrare la Liberazione di Sarzana, è nella scelta comune di decine di migliaia di persone, provenienti da diversa estrazione politica, sociale e culturale, che va ricercato tale significato. Non tanto nelle scelte personali, che pure hanno avuto il loro peso in un periodo storico drammatico, quanto piuttosto nell'aspirazione comune alla libertà, nelle prospettive elaborate al confino, nelle interminabili discussioni clandestine tra individui per la prima volta liberi di informarsi, di pensare, di sognare un futuro di pace. Tutto ciò, già in nuce durante l'esperienza delle Repubbliche partigiane, dopo la Liberazione si è tradotto in una delle Carte più avanzate della contemporaneità (forse non la più bella del mondo, ma sicuramente la più inapplicata).

 

Oggi l'antifascismo, affinché abbia presa sulle nuove generazioni, deve essere legato all'attuazione della Costituzione. Da qui, con i giovani, bisogna ripartire: prendere in mano questo prezioso lascito per attuare, finalmente, i sogni dei giovani e delle giovani di allora, vale a dire attuare i precetti contenuti nella Costituzione repubblicana (non un "libro dei sogni", come spesso sentiamo dire, ma la Legge fondamentale dello Stato). Essendo intrisa di antifascismo in ogni sua pagina, è proprio nel conoscerla, nel farla propria fino ad amarla, nel pretenderne l'attuazione, che all'antifascismo delle forme (prerequisito per la vita democratica che dovrebbe essere ben presente a chi ha operato nelle istituzioni, come a chi si candida ad operarvi) si può affiancare l'antifascismo militante: parità di genere, cultura della pace, dovere di solidarietà, lavoro degno, giustizia sociale. Quindi non solo c'è la necessità di ribadire il rispetto per i valori costitutivi della Repubblica (ai quali la nostra Città ha contribuito in maniera sostanziale), a partire dalla piena applicazione della delibera sugli spazi pubblici da negare a chi si ispira ai disvalori di fascismo, nazismo, razzismo e intolleranza religiosa, ma si tratta pure di tradurre quei valori nell'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà (art.2), nella rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà, l'eguaglianza, il pieno sviluppo della persona umana (art.3), nel rendere effettivo il DIRITTO al lavoro e a una retribuzione sufficiente per assicurare un'esistenza libera e dignitosa (artt. 1, 4, 36), nel tutelare le minoranze (art.6), nel promuovere la cultura e la ricerca, tutelare il paesaggio e il patrimonio storico e artistico (art.9). Questi compiti non spettano solo al Governo nazionale ma pure, nel suo piccolo, all'istituzione più antica e vicina alla persona: il Comune.

ANPI Sarzana, con tutti i propri limiti, e qualunque sia la prossima Amministrazione, ribadisce il suo impegno e la disponibilità a collaborare per lavorare in questa direzione; nel contempo auspica la nascita di una Consulta specifica che agevoli il coordinamento tra le realtà associative che si occupano di antifascismo, memoria, solidarietà, difesa e attuazione della Costituzione e dei suoi principi, che orienti il suo lavoro secondo lo spirito unitario della Resistenza.

Come si vede, non è un'indicazione estemporanea di voto quella che ci spetta, bensì un richiamo alla responsabilità antifascista permanente in capo ad ogni donna e ad ogni uomo di questa comunità, dentro le istituzioni e fuori da queste.

ANPI Sarzana

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