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Vatteroni (Lega) interroga l'amministrazione sul nuovo Centro Islamico In evidenza

di Francesco Truscia - Il consigliere comunale della Lega Simone Vatteroni ha fatto protocollare un’interrogazione sulla possibile apertura di un Centro Islamico in Salita dei Vicci.

La Lega continua ad essere la protagonista della politica spezzina. Questa mattina infatti il consigliere comunale della Lega Simone Vatteroni ha fatto protocollare un’interrogazione sulla possibile nuova apertura di un Centro Islamico in Salita dei Vicci. 

Dopo il recente comunicato congiunto dei consiglieri Federica Pecunia (Pd), Guido Melley (LeAli a Spezia), Paolo Manfredini (Partito Socialista) e Massimo Lombardi (Spezia bene comune) (leggi QUI) nel quale i consiglieri di opposizione parlano di “un altro atto di intolleranza e discriminazione nella città Medaglia d'oro alla Resistenza e di Exodus” in merito alla mancata firma degli assessori leghisti sulla convenzione per utilizzare i migranti nella gestione del verde pubblico, e dopo la polemica per la vicenda della benemerenza a Don Palei (leggi QUI) dove anche il sindaco Pierluigi Peracchini ha fatto sentire la propria voce per “riprendere” la ritirata sull’”Aventino” dei consiglieri e assessori leghisti, oggi il gruppo della Lega interroga l’amministrazione sulla possibile apertura di un nuovo Centro Islamico in Salita dei Vicci.

L'interrogazione, che ha come primo firmatario il giovane consigliere della Lega Simone Vatteroni, probabilmente susciterà qualche polemica. Ad esempio dove si legge: "le problematiche legate all'apertura del centro culturale islamico potrebbero essere molteplici, quali ad esempio ripercussioni sulla vivibilità e sull'ordine pubblico (nelle vicinanze della zona interessata è presente una chiesa cattolica) e una carenza dei parcheggi per i residenti"

Qui di seguito riportiamo il testo integrale dell’interrogazione:

Apertura del centro culturale islamico in Salita dei Vicci n. 13.

Il sottoscritto Consigliere Comunale,


PREMESSO CHE è stata riportata di recente dalla stampa locale la notizia di una possibile apertura di un centro culturale islamico in Salita dei Vicci n. 13;


PRESSO ATTO CHE allo stato attuale non esiste un'intesa che regoli i rapporti tra lo Stato Italiano e la religione islamica, come invece accade per numerose altre confessioni religiose, ex articolo 8 della Costituzione;


CONSTATATO CHE le problematiche legate all'apertura del centro culturale islamico potrebbero essere molteplici, quali ad esempio ripercussioni sulla vivibilità e sull'ordine pubblico (nelle vicinanze della zona interessata è presente una chiesa cattolica) e una carenza dei parcheggi per i residenti;


RILEVATO CHE sembrerebbe che l'associazione abbia stipulato un contratto di locazione, ma non abbia provveduto al cambiamento della destinazione d'uso dell’immobile locato;


APPRESO CHE la Legge Regionale 24 gennaio 1985 n. 4 contiene la disciplina urbanistica dei servizi religiosi ed, in particolare, prevede che:

1. Sono attrezzature di interesse comune di tipo religioso gli immobili ospitanti centri culturali di matrice religiosa;
2. I progetti per la realizzazione di attrezzature di tipo religioso sono localizzati sul territorio comunale dopo aver sentito i pareri, non vincolanti, di organizzazioni e comitati di cittadini presenti nelle zone suscettibili di un simile impianto e nelle aree ad esse limitrofe;
3. Il richiedente deve presentare apposita istanza e fornire precise indicazioni in merito alle conseguenti opere di urbanizzazione ed infrastrutturali;
4. I soggetti interessati devono stipulare una convenzione urbanistica con il Comune competente, nella quale venga prevista espressamente la possibilità di risoluzione o di revoca in caso di accertamento, da parte del Comune stesso, di mancanze o di attività non previste dall’atto convenzionale;


INTERROGA IL SINDACO E L’ASSESSORE COMPETENTE


Al fine di sapere:


1. Se quanto esposto nel presente documento corrisponde al vero;


2. In caso di risposta precedente, quale sia il soggetto gestore del medesimo;


3. Se siano previsti maggiori azioni di controllo ed eventualmente la loro frequenza affinchè non si creino ripercussioni sulla vivibilità della zona in questione e al fine di monitorare che l'attività di culto, svolta in tale spazio, rimanga secondaria rispetto a quella tipica dell'associazione;


4. Se lo Statuto dell’associazione, citata nel documento, prevede la parità tra uomo e donna.


Simone Vatteroni
Viviani Lorenzo
Cozzani Lorella
Mochi Redento
Paita Federica

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