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"Dopo aver sanato gli Arsenali con i soldi pubblici, ora vengono dismessi a favore dei privati?" In evidenza

L'opinione di Emanuele Bernardini, responsabile difesa della FP Cgil della Spezia.

 

“Siamo preoccupati per il lento declino degli Arsenali e Enti Tecnici della Marina Militare che tra qualche anno, col pensionamento delle maestranze storiche senza sostituzione, rischiano inesorabilmente di chiudere i cancelli" - lo afferma Emanuele Bernardini, responsabile difesa della FP Cgil della Spezia, che continua - “Gli arsenali costituiscono uno dei pilastri su cui si basa la capacità marittima di un Paese, unitamente alla Flotta e alla cantieristica militare/civile e il suo apparato industriale. Un patrimonio da preservare e difendere. Invece, il cronico sotto-finanziamento che ha penalizzato la Marina negli ultimi anni si è ripercosso sugli Arsenali. A questo si aggiunge il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione“.

Continua Bernardini: “Nel periodo 2013/2017 la Marina Militare ha avviato una serie di iniziative per il rilancio degli Arsenali, aprendo gli stabilimenti di lavoro alla manutenzione di navi mercantili e di Marine straniere, facendo ricorso anche allo strumento delle permute. Uno degli obiettivi principali era quello di accelerare il finanziamento del piano Brin, investimento di 100 milioni di euro per l’Arsenale della Spezia, di fatto rallentato dalla burocrazia e dalla scarsa priorità attribuitagli dallo Stato Maggiore della Difesa. Ad oggi, a fronte dello stanziamento pari a 30 ML di euro garantiti dal Ministro Pinotti, se ne stanno utilizzando circa 5 ML per la ristrutturazione delle banchine. Ferma al palo risulta ad oggi la ristrutturazione delle officine polifunzionali. Il Ministero della Difesa non riesce ad adottare un piano straordinario di assunzioni per garantire il funzionamento delle officine e reparti degli Arsenali il cui personale negli anni si è drasticamente ridotto: servirebbero intorno ai 1000 tecnici nell'intera area industriale della Difesa del nostro Paese”.

Conclude Bernardini: “Non avrebbe senso, anzi sarebbe grave, lasciare che gli Arsenali rischino di morire, dopo che per anni sono stati spesi dallo Stato milioni di euro per il loro rilancio. Il rischio è che dopo aver rimesso a posto gli Arsenali con denaro pubblico, essi vengano dismessi a beneficio di qualche gruppo industriale o di speculatori privati. Chiediamo ai vertici della Marina ed alle Istituzioni un rinnovato impegno affinchè l'Arsenale spezzino sia finalmente rilanciato. La FP CGIL Ministero Difesa rappresenterà tutte le problematiche esposte in tutte le sedi opportune e avvierà una campagna di sensibilizzazione tra i lavoratori".

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