La lista “Porto Venere bene comune”, guidata da Saul Carassale, porta in sé diverse novità: l’entusiasmo di voler essere valida alternativa all’amministrazione di Matteo Cozzani e la certezza del grande lavoro svolto in questo anno per arrivare alla sua composizione.

Lavoro a cui hanno contribuito tutte le forze politiche che riempiono il campo del centro sinistra, ma con la grande novità messa in campo dalla proposta civica che conferisce una connotazione di apertura alla società civile e che consente un confronto sui temi più ampio e più articolato, elemento di arricchimento e motivo di vera soddisfazione.

Tutto partì da Porto Venere cinque anni fa, quando la vittoria di Cozzani portò alla ribalta la coalizione di centro destra che poi conquistò la Regione e, oltre al comune capoluogo, altre importanti realtà.

Ecco perché si riparte da Porto Venere, non semplicemente con una alleanza, che potrebbe sembrare la somma algebrica delle forze in campo, ma con un nuovo modo di costruire il percorso, partendo dai contenuti, dalla condivisione della strategia, degli obiettivi, dai veri motivi per cui si è riusciti a formalizzare una proposta e una candidatura competitiva e appoggiata da tutte le forze democratiche e civiche che hanno come unico obiettivo quello di tornare a dare a Porto Venere un governo attento ai temi del territorio, del sociale e del turismo, con una visione sempre vicina agli abitanti e alle loro priorità.

Negli incontri che si sono tenuti oltre che tra i rappresentanti locali della lista, anche dalle forze politiche lì rappresentate a livello provinciale, abbiamo avanzato, come Pd, la richiesta di far si che questa esperienza non sia un meteora, ma diventi l’esempio a cui ispirarsi per creare da subito una sede di dialogo e condivisione tra mondo civico e forze politiche in ogni comune della provincia che andrà al voto il prossimo anno.

E’ infatti importante che si sfrutti questo tempo che abbiamo di fronte, per far si che ogni territorio possa organizzare da ora, il lavoro che ci aspetta, con la certezza che partendo adesso con una anno davanti sarà più facile anche colmare le distanze e creare una vera forza di opposizione alla destra ligure, che ci sarà utile per affrontare la tappa importante che avremo di fronte dopo le amministrative locali, quella della riconquista del governo della Regione.

Unità di programmi e obiettivi. Solo così potremo tornare a governare comuni e regione e a farlo con uno spirito che dovrà interpretare le aspettative di chi in questi anni si è sentito sfiduciato dalle divisioni e dalle scelte messe in campo, per essere davvero di nuovo competitivi.