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Sarzana, in Consiglio comunale va in scena l’ultimo atto di Villa Ollandini In evidenza

di Luca Manfredini – Quattro serrate ore di discussioni per una doppia ufficializzazione: il progetto di riqualificazione della Villa e del suo Parco e la divisione sempre più netta tra maggioranza e opposizione.

Stupore nella serata tra la maggioranza: “Bisognerebbe sospendere i Consigli comunali un’anno prima delle elezioni", attacca l’Assessore Baudone; "per evitarvi tali attacchi così inutilmente propagandistici", rincara la dose il Sindaco Alessio Cavarra nel suo intervento conclusivo prima delle dichiarazioni di voto: “Capisco che la campagna elettorale è uno stress per chi deve recuperare, siete sicuri di riuscire a reggerlo sino a giugno?". Sarcasmo tra l’opposizione: “Un’operazione da palazzinari per palazzinari, con un Parco in omaggio che valorizzi i palazzinari stessi – replicano – svendere Sarzana è il vostro sport preferito ed il futuro “Condominio Ollandini con giardino condominiale a spese del Comune” ne è l’ennesima riprova”

Il motivo del contendere della serata è ristretto in un unico ordine del giorno: l’accordo di programma tra il Comune di Sarzana e Cassa Deposito e Prestiti (CDDPP), con la contestuale variante al piano Regolatore Generale comunale(PRG), per alienare l’immobile di Villa Ollandini con Parco e pertinenze.

Nel 2014 l’Amministrazione Cavarra aveva sottoscritto un protocollo d’intesa con CDDPP – Immobiliare, proprietaria del manufatto storico, con l’obbiettivo di acquisire il parco ristrutturato ed i due fabbricati (Limonaia e Casa del Custode) da destinarsi a funzione pubblica. Di contro CDDPP – Immobiliare potrà avviare il progetto di ristrutturazione a fini principalmente residenziali di Villa Ollandini e dei fabbricati annessi (ex Sert), compreso l’inserimento di un’azienda agricola a suo tempo già presente sull’area.

Esiguo il pubblico presente in Sala Consiliare: cittadini, opposizioni e candidati di altre fazioni hanno disertato il Consiglio, tranne una decina di attivisti di Sarzana in Movimento, mentre L’Assessore rimarcava la bontà del progetto definendolo: “Un’impresa storica che riconsegnerà un bene pubblico ai cittadini dopo una vita di chiacchere. Proprio oggi che divento 'maggiorenne' in Consiglio questa Amministrazione ha fatto il netto passo in avanti”- dai banchi dell’opposizione Paolo Mione (lista Sarzana per Sarzana) faceva le congratulazioni agli inviati di Cassa Deposito e Prestiti: “I due Signori di CDDPP qui presenti l’hanno messa un po’ nel sacco Assessore, e a loro io faccio i miei complimenti. Lei Assessore è sempre un po’sbadato e troppo voglioso di concludere, ma senza mai nulla esigere. I proprietari degli appartamenti del Condominio Ollandini si godranno dalle finestre un Parco mantenuto dal Comune, lo stesso Comune che ad oggi non riesce neanche a manutenzionare il verde nelle rotatorie o nei giardini, o a comprare degli indispensabili cestini per i rifiuti – ironizza Mione - riuscirà a sobbarcarsi l’onere di assumere dei giardinieri o comprerà delle piante che si “Autopotino” e dell’erba che si avvii autonomamente ai bidoni della differenziata? In campagna elettorale vi sentite improvvisamente come “Re Mida”, ma a spese dei cittadini ed a danno di chi vi seguirà – conclude poi deciso - Caleo ha “Bombardato” la città e lei Sindaco ha sparso il sale perché nulla ricresca. Per fortuna lei non sarà più, a breve, il Sindaco di questa città”. Cavarra nel suo intervento si dichiara sinceramente stupito: “Davamo per scontato che ci fosse una ovvia disponibilità anche dall’opposizione per concludere uniti questo progetto così importante per la città, ma vedo che, anche questa volta, il gusto della polemica sopravanza gli interessi dei cittadini. Votare contro significa lasciare tutto così come è, abbandonato al degrado. Dovremmo invece lottare tutti uniti perché la Regione approvi il tutto velocemente e non perdere tempo a fare campagna elettorale. Entro sei mesi dal via libera della Regione CDDPP riconsegnerà 1500 metri quadri di parco riqualificato ed illuminato più i due caseggiati, uno riqualificato (la Limonaia) e uno da riqualificare (la casa del custode). Un progetto di oltre due milioni e mezzo di valore immobiliare acquisito dai cittadini sminuito da voi con un semplice “Chi taglierà l’erba”? Si, capisco, capisco che la campagna elettorale stressa”.

Nel dettaglio l’intervento prevede: il recupero e la cessione a titolo gratuito, al Comune, del giardino storico di circa 15.000 mq e dei fabbricati esistenti (Limonaia e casa del custode per complessivi 600 mq), oltre alla realizzazione di un parcheggio pubblico per circa 1.000 mq mentre, per la parte privata; il recupero dell’originale funzione residenziale della storica Villa e dei fabbricati connessi, anche attraverso la rimodulazione delle superfici ed il recupero dei volumi esistenti (quali il sottotetto della villa), e la realizzazione di un’azienda agricola, con la doppia finalità di riqualificare, mantenere e auto-sostenere una rilevante porzione di area (circa 2,3 ettari) e di incentivare la crescita di attività produttive nel campo della produzione agricola sul territorio comunale. Sono venute meno dal progetto originale la costruzione di due edifici nuovi aggiunti, ora è solo riutilizzo degli edifici già presenti. “Con gli oneri di urbanizzazione – aggiunge il Capogruppo Pd, Mario Torre – riqualificheremo anche la Casa del Custode”. L’opposizione unita ha continuato per tutta la serata a contestare la trattativa con CDDPP, considerata insufficiente, oltre ad porre in discussione delle problematiche di procedure evidenziate da Rampi e Mione. Ma ha dovuto soccombere alle votazioni finali. Escluso infatti il Consigliere Zanetti, che non ha potuto seguire l’intero Consiglio astenendosi quindi in votazione finale, Chiappini, Giorgi (M5S), Rampi (Fratelli d’Italia) e Mione hanno votato contro l’approvazione del progetto (dopo avere inutilmente cercato di rinviarlo per accertamenti), ma i numeri non gli hanno dato ragione e la seduta si è conclusa con 8 voti a favore dell’approvazione della bozza di delibera e 4 contrari.

Il Consigliere Chiappini ha letto e denunciato in ogni intervento la dicitura riportata nel documento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali sull’alienazione della Villa, che così recita: “La Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Liguria autorizza l’alienazione del complesso immobiliare dettagliato in oggetto, a condizione che venga garantito il pubblico godimento degli immobili – oltre che del Parco Urbano già esistente – e che l’eventuale destinazione a residenza, dove ammessa, sia a supporto di attività destinate alla collettività – e invece, evidenzia poi Carlo Rampi - una trasformazione totale del compendio senza una reale fruibilità pubblica”. Aggiunge ancora Chiappini: “Il gruppo “Sarzana in movimento” crede che sia molto azzardato il tono trionfalistico preelettorale della consigliera Frassini, che invita gli altri a non strumentalizzare un grande risultato, perché... “La burocrazia non l’ha avuta vinta”, dice la consigliera. Ma a noi risulta che qualche passo burocratico da fare ci sia ancora se è vero, come è vero, perché si legge a pagina 5 della bozza di delibera che ci viene proposta, che la Soprintendenza dei beni culturali ed architettonici ha rilasciato solo un parere collaborativo per un accordo di programma, e si parla già di 9 mesi fa, che dovrà essere trasformato in autorizzazione come si evince anche a pagina 13 del documento 'Villa Ollandini SUA 21 Marzo 2018', dove si ammette che questo parere collaborativo dovrà essere approvato, con tutto il progetto esecutivo, dalla Soprintendenza – e conclude - all’anima dei toni trionfalistici visto che di mezzo c’è ancora tutto il percorso delle osservazioni e valutazioni varie con ulteriori passaggi in Conferenza dei Servizi, in Consiglio comunale e, ci dicono i nostri consulenti, che dovrà essere verificata l’assoggettabilità alla V.A.S. pressoché certa. Si presume che sarà difficile spacciare la vendita di appartamenti a privati, la recinzione di intere aree e l’ utilizzo privato di parcheggi pertinenziali dentro al Parco Urbano come pubblico godimento o anche solo residenza a supporto della collettività! Si, siamo d’accordo Consigliera Frassini, Villa Ollandini non va strumentalizzata in campagna elettorale: un conto è la realtà evidente a tutti, un conto è la strumentalizzazione che lei ne ha fatto”. Ora la palla passa alla Regione.

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