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Scuola di via XXI Luglio a Sarzana, la posizione della Lega In evidenza

"Errori, negligenze e zone oscure".

 

L’oggetto del contendere è il fabbricato scolastico di via XXI Luglio a Sarzana, costruito tra il 1934 e il 1936, prima ancora che entrassero in vigore le norme tecniche per le costruzioni in zona sismica (la prima legge risale al 1938); a vista è possibile constatare agevolmente che il complesso si presenta ancora in stato decoroso e funzionale ed è quindi doveroso prendere atto che il progettista si adoperò anticipando i tempi studiando una struttura in grado di avere elevati requisiti di stabilità pur non essendo in possesso di tutta quella strumentazione tecnologica che al giorno d’oggi ci garantirebbe di calcolare e verificare anche sotto l’aspetto sismico il fabbricato.

Legislazione in materia alla mano, sarebbe una inesattezza proferire che la struttura sia completamente conforme alle vigenti normative antisismiche, anche perché la tipologia adottata e costituita da telai in cemento armato, affiancati alla muratura portante, non è contemplata dalle norme tecniche adottate dal 1938 in poi, tuttavia, in 80 anni di vita circa, si è riscontrato solamente il crollo di una parte del solaio di copertura imputabile, sembrerebbe, ad un difetto occulto dovuto alla non corretta esecuzione da parte dell’impresa, mentre la quasi totalità delle strutture non presenta segni di crepe, cedimenti, distacchi e fessurazioni.
I vecchi Ingegneri sostenevano che il tempo è il miglior collaudatore delle strutture e certamente il maggior esperto.

Nel febbraio 2007 gli ing. Renato Lancellotta e Donato Sabia, del dipartimento di ingegneria strutturale e geotecnica del politecnico di Torino, producono un’analisi di idoneità sismica dell’edificio arrivando alla conclusione che per conferire alla struttura le caratteristiche minime di idoneità sismica sia indispensabile intervenire e rinforzare la struttura in tutte le sue parti.
A tale risultato si arriva tramite analisi dinamica modale considerando i soli telai in c.a., escludendo quindi il contributo dei setti murari portanti, ma probabilmente inserendone il peso tra i carichi agenti, ed arrivando quindi a considerazioni oltre modo pessimistiche atte a dimostrare miratamente la non regolarità della costruzione.
E’ indubbio che muratura e cemento armato collaborano a rendere la struttura quasi completamente idonea: escludendo uno dei fattori portanti diventa facile dimostrare la sua non regolarità (inesattezza e volontarietà?)

Si vuole rilevare che un’analisi statica lineare, condotta sempre a rispetto delle normative vigenti, avrebbe dato senz’altro risultati più appropriati e meno sfavorevoli ed in grado di garantire, in qualunque caso, la non necessarietà di procedere alla demolizione di un fabbricato che è destinato, senza dubbio, a rimanere in piedi chissà per quanto altro tempo.
Tale ragionamento, scientificamente supportato dalle tesi sopra esposte, deve essere esaminato con maggior cautela alla luce della nuova classificazione sismica che va ad interessare il territorio comunale di Sarzana, cioè l’introduzione in questo ambito territoriale in zona 2° (media pericolosità sismica), la più alta individuata a livello regionale.

Il passaggio da bassa a media pericolosità è, per il comune di Sarzana, una aggravante ingiustificata, riscontrabile sia da un’eventuale esame storico dell’evoluzione e del protrarsi di eventi sismici, sia per le caratteristiche geomorfologiche e geologiche dei siti che non si differenziano assolutamente da quelle dei comuni circostanti; sorge una domanda: come mai le zone dei comuni limitrofi di Santo Stefano di Magra, di Castelnuovo Magra, di Luni, di Ameglia, di Lerici, di Arcola, di Vezzano Ligure, sono rimaste inalterate in zona 3, mentre per Sarzana è stato riscontrata una vulnerabilità sismica diversa e collocandola in zona 2?
Come mai è stato cambiato il parametro di riferimento dalla Giunta Regionale Ligure riguardante la vulnerabilità sismica del dgr. n° 1362 del 19/11/2010 con il nuovo dgr. n° 216 del 17/03/2017?

Sicuramente le ultime variazioni deliberate dalla Giunta Regionale Ligure saranno state valutate da persone esperte e qualificate riguardante la vulnerabilità sismica Regionale mettendo la stessa nella condizione di riconsiderare questi parametri. Gli esperti consultati nelle cui valutazioni sono stati cambiati i parametri di riferimento avevano maggiori titoli rispetto agli esperti precedenti?

Si sa che le valutazioni espresse dagli esperti del medesimo settore non sempre coincidono: un tipico esempio lo abbiamo avuto pochi anni orsono, il caso riguardava il ritrovamento a Livorno di una testa in pietra la cui paternità era stata attribuita a Modigliani, addirittura da uno dei massimi esperti del settore: Giulio Carlo Argan. In seguito si rivelò essere un clamoroso falso: mi pongo un’altra domanda ... esiste forse al mondo qualcuno in grado di stabilire come e quando e dove potrebbero avvenire dei terremoti in zone delimitate e specifiche? Se così fosse non ci sarebbe nulla da eccepire. Permettetemi di esprimere un dubbio: Sarzana è forse sospesa sopra una faglia mai individuata fino ad oggi, nonostante i 2000 anni di storia durante i quali non si sono mai verificati danni devastanti a seguito di terremoti e terremoti, nelle nostre zone, se ne sono verificati parecchi anche di intensità 9-10 grado della scala Mercalli nell’epicentro, vedi quello verificatosi nel 1920 che ha raso al suolo Fivizzano provocando la morte di circa 171 persone e 650 feriti, e a Diano Marina del 23 febbraio 1887 , dove i morti furono 664, 1000 feriti e 100.000 senza tetto: a causa di queste due gravi calamità a Sarzana non vi furono né morti né distruzioni di rilievo a parte tanto spavento e crolli di cornicioni, pezzi di intonaci e vecchi muri.

E’ inutile dover constatare l’importanza che ha sempre svolto la scuola evitando il disagio degli studenti e delle famiglie poiché era posta in vicinanza della stazione ferroviaria e in una zona servita da arterie stradali.
La relazione, secondo il parere di alcuni esperti che ne constatava la non idoneità, sembra senza alcun riscontro oggettivo nel febbraio del 2007 e non giustificata visto che non era emerso nessun deterioramento di qualsiasi genere, non venne tenuta in considerazione: addirittura tre anni dopo quella valutazione la giunta Regionale Ligure, nel 2010 lasciava invariato a grado 3 medio basso, come ulteriore riprova della precedente e non perfetta valutazione. Un’ulteriore sicurezza se si vuole essere pignoli, riguarderebbero le scale, che da perizia risultano non essere costruite correttamente secondo le norme ora vigenti, e la soluzione sarebbe quella di aggiungere un reticolo indipendente di profilati di acciaio con una spesa minima, a ulteriore garanzia per la stabilità del fabbricato.
Poiché, non sono un esperto del settore e non avendo le competenze in merito, mi sono rivolto ad alcuni ingegneri e architetti anche fuori regione tra cui anche uno locale, per far stimare nei limiti del possibile, la valutazione del Lancellotta e del Sabia dalla cui relazione si notano evidenti diversità.

Tanti dubbi e molte zone d’ombra a mio avviso: perciò sarebbe opportuno riconsiderare al più presto possibile, magari confrontando le varie relazioni a tutto vantaggio della nostra città, del polo culturale che si verrebbe a creare a beneficio della cittadinanza tutta, smentendo le voci, spero solo voci, che prospettano un eventuale futuro utilizzo di tale struttura, destinandone una parte alla creazione di appartamenti di edilizia popolare e una parte ad uffici.

Bagnone Spartaco
Responsabile Lega Sarzana

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