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Tra Parco di Montemarcello e Comune di Arcola un patto per tutelare le sponde del fiume In evidenza

di Alessio Boi - La chiusura degli accessi al parco con sbarre mobili e, a breve, con massi ciclopici fissi servirà alla salvaguardia dell'ambiente.

 

Sarà una sbarra posta all'accesso delle sponde del fiume ad impedire il passaggio di mezzi pesanti. Un provvedimento che sarà esteso a tutte le entrate, ma intanto la prima, vicino all'Oasi Lipu ad Arcola, è pronta per tutelare l'ambiente. La chiusura è il risultato di una sinergia tra il Comune e l'Ente Parco e permetterà il transito solo agli autorizzati, che riceveranno le chiavi personalmente, ma tutto ciò non sarà di impedimento ai pedoni che vorranno passeggiare nell'area verde.
Un provvedimento realizzato con soldi e forza lavoro dell'Amministrazione, accompagnata da Forze dell'Ordine e volontari del parco.
Arcola vorrebbe diventare un esempio per gli altri comuni toccati dal Parco di Montemarcello Magra-Vara: "Noi siamo i primi ad aver realizzato con le nostre risorse una chiusura di questo tipo- dichiara l'Assessore all'Ambiente Gianluca Tinfena all'interno dell'Oasi Lipu, una delle case del parco, intitolata Davide Barcellone, e continua- servirà ad evitare l'inciviltà, l'abbandono di rifiuti vicino al fiume e a tutelare il Magra. I problemi ci sono anche negli altri comuni, speriamo di diventare un modello da prendere come esempio".

Ci vorrà ancora del tempo per completare l'intera opera che prevede altre sbarre in tutti i 10 accessi del parco nella zona di Arcola, oltre ai massi ciclopici, ma intanto il primo è completato ed è stato inaugurato stamattina dal Presidente del Parco di Montemarcello Magra-Vara Pietro Tedeschi, dall'Assessore Tinfena e dal sindaco di Arcola Emiliana Orlandi, che dichiara: "In questo modo diamo una mano per limitare il transito dei mezzi pesanti e gli accessi sia nella zona parco che nelle sponde del fiume: questo è il frutto della caparbietà del Comune di Arcola".

Conclude Tedeschi: "Ci batteremo fino all'ultimo per mantenere il parco. Questo è un momento delicato, si ci sono delle carenze, ma è comunque utile gestirlo e preservarlo, non si capise perchè si debba tornare indietro".
Poi si sfoga: "E' inutile pulire se non lo fanno tutti i comuni, se no i soldi vengono spesi a vuoto. Ci deve essere una manutenzione costante e continua, ma dobbiamo chiedere un progetto di risanamento: ci sono dei fondi da sfruttare, ma se non agiamo ce li tolgono, e verranno assegnati a paesi più virtuosi e meritevoli. Pensiamo alla gestione dei fondi, non alla chiusura del parco".

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