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Rilevamento dell'inquinamento nei quartieri del levante, Baldino riporterà la questione in Consiglio comunale In evidenza

"Manca una puntuale rilevazione e diffusione dei dati".


A che punto siamo sul fronte del monitoraggio dei livelli di inquinamento nelle zone di Spezia più sensibili?
Continuiamo a ricevere dai cittadini del quartieri del Levante, in particolare da Fossamastra, segnali tutt’altro che positivi.

La zona è spesso ricoperta da una coltre di polveri nere e a quanto ci pare di capire la rete di rilevamento dati è in più punti un colabrodo, anche perché da anni è in funzione proprio a Fossamastra, una centralina-rilevatore problematica e non idonea, che avrebbe dovuto già essere sostituita dalla passata amministrazione. L’ex Assessore all’ambiente Davide Natale si impegnò a farlo, addirittura pubblicamente in un Consiglio Comunale, quello del 2 febbraio 2016.
Lo fece rispondendo a un “question time” del Consigliere Comunale di Per la nostra città Giulio Guerri. L’amministrazione parlò allora di installare in quella zona, particolarmente sensibile perché esposta a più fonti inquinanti, un analizzatore-campionatore automatico (come suggerito da ARPAL). Questo strumento consentirebbe infatti sia il campionamento giornaliero su filtro che la stima oraria del particolato (frazioni PM 10 e PM 2,5). Il costo si aggirerebbe intorno ai 50.000 euro (un paio di portali di Buren).
Naturalmente quando dico “si parlò”, “ci si impegnò”, ”si assicurò” sottintendo che nulla di tutto ciò è stato fatto e che Fossamastra, come altre zone di quella parte della città, continuano a subire le conseguenze di più fonti di inquinamento con ENEL e il suo carbone in prima fila senza che “nessuno si occupi di nessuno”.
Manca infatti, ed è evidente semplicemente consultando i siti preposti, una esatta e puntuale rilevazione dei dati e una altrettanto puntuale diffusione degli stessi, per esempio attraverso cartelli a messaggio variabile, che informino i cittadini sui reali livelli di inquinamento, affinchè questi possano almeno mettere in atto comportamenti di autotutela.

Sarà nostra cura come Gruppo Consigliare “Per la nostra città” portare nuovamente all’attenzione di tutti gli organi preposti questa vergognosa situazione nella quale molti nostri concittadini sono condannati a vivere.
Non è infatti solo importante sapere cosa succederà nell’area ENEL dopo il fatidico 2021, ma è ancora più importante conoscere cosa succede attualmente.
Cosa gli spezzini stanno respirando giorno dopo giorno. Dal momento che la smobilitazione della centrale è ancora una volta iniziata nel modo più sbagliato. Ovvero con la dismissione dei due gruppi di produzione a gas, peraltro quasi mai messi in funzione, anche se più volte “sbandierati” come fiore all’occhiello durante il cosiddetto “percorso di ambientalizzazione dell'impianto”.

Massimo Baldino (Per la nostra città)

(Foto di repertorio)

 

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