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Cenerini: “Aiutiamo i siriani, non questi prepotenti e ingrati” In evidenza

Fabio Cenerini, Capogruppo TOTI - FI commenta i fatti avvenuti ieri in Cittadella a Pegazzano.

"Era il 1986 a Fossano, 124 Corso Ugolini, scuola allievi Carabinieri, avevo venti anni, si cenava in sala mensa, a orari fissi, con i turni perché eravamo oltre 1500 allievi e ai primi toccava cenare anche alle 18,30. Così per tre mesi obbedire e senza proteste. Oggi chi dice di scappare dalla guerra e subisce ogni sorta di angheria, finchè non viene raccolto da qualche nave ONG o dalla nostra marina, appena salvato cambia atteggiamento, con i deboli e buonisti italiani si può fare tutto. Non basta avere telefonini dell’ultima generazione, girare in bicicletta liberamente per la nostra città a ogni ora del giorno e della notte, ma poi dove andranno? In barba ad ogni minima regola di buon senso per la sicurezza dei nostri concittadini, visto che non sappiamo minimamente chi siano queste persone e cosa abbiano fatto!
Come dicevo appena arrivati qua da poveri bisognosi, cambiano atteggiamento e spesso diventano arroganti e pretenziosi. La Caritas, cambia l’orario della cena e subito monta la protesta, cose da pazzi! Sui media vediamo quotidianamente i risultati di questa accoglienza indiscriminata, voluta dalla sinistra per persone che quasi sempre non avrebbero nessun diritto di stare sul nostro territorio.
Queste persone iniziano a costarci appena partono i soccorsi e nel caso degli adulti per i due anni previsti per il riconoscimento dello status di profugo ci costano non meno di 1.100,00 Euro al mese, molto di più di quello che prende la maggioranza dei pensionati italiani.
Vorrei paragonare il comportamento di questi ignoranti, arroganti e ingrati ai poveri vecchi italiani che spesso verso le 14 vedo rovistare rassegnati fra gli avanzi dei banchi di Piazza Cavour, perché la pensione minima che è la metà di quanto ci costa un migrante, non basta. La Caritas dovrebbe provvedere a queste persone, ma lo stato per loro non da i famosi 35 Euro al giorno!
Come sapete io non ho problemi a sostenere che dovremmo occuparci dei nostri vecchi, che ci hanno dato un futuro e un paese, prima che di queste persone, che per me dovrebbero solo vergognarsi.
Purtroppo il comune, come molti cittadini credo non sappiano, ha ben poca voce in capitolo su questo argomento. Una politica fatta dal governo, attraverso i prefetti.
L’unico invito che posso fare è al Sindaco Peracchini, di adoperarsi perché alla Spezia arrivi chi ha bisogno per davvero, ovvero donne, bambini e vecchi, in fuga dall’inferno siriano".

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