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ASL 5, prosegue il botta e risposta tra Battistini e Pucciarelli In evidenza

La controreplica del Consigliere Regionale del Gruppo Rete a Sinistra/liberaMENTE Liguria.

Ho letto la sequela di offese dirette a me del Consigliere Regionale Stefania Pucciarelli (cliccate qui) e, considerato che, ricoprendo un ruolo istituzionale, abbiamo il dovere di esprimerci in base a documenti e non a opinioni da Bar Sport, penso sia necessario rispondere nel merito delle singole questioni.
Preciso subito che non è mia intenzione portare lo scontro sullo stesso piano utilizzato dal Consigliere Pucciarelli. Simili attacchi scomposti e di carattere personale li lascio volentieri alla politica di basso profilo. Quella tipica di chi, in difficoltà, cerca la zuffa per sottrarsi alla discussione seria sui molti problemi che ha la Sanità ligure e in particolare la nostra ASL.
Per cominciare a discutere nel merito spero che il Consigliere Pucciarelli non arrivi a negare l'esistenza delle stesse delibere approvate dalla direzione di ASL5 perché mentire ai cittadini, per chi, appunto, ha un ruolo istituzionale importante, come noi, sarebbe particolarmente grave e degno soltanto dell'unico gesto possibile: le sue dimissioni.

Per quanto riguarda la Struttura Semplice Dipartimentale di Terapia del Dolore esiste, come spero sappia Pucciarelli, una delibera, la 483 del 29 maggio 2017, che al punto 5 parla purtroppo molto chiaro: "di procedere con successivo atto alla formalizzazione della soppressione della S.S.D. Terapia del Dolore, contestualmente al collocamento a riposo del relativo Responsabile, previsto con decorrenza 01.07.2017 ed a conseguenti e connessi provvedimenti riorganizzativi".
Tale reparto, oggi, forse proprio grazie al fatto che siamo riusciti a sollevare con energia una questione che si voleva eludere, resiste ma lo fa con 1 solo medico in servizio. In questo momento ci troviamo di fronte a un reparto distrutto e che è stato trasformato in una riserva indiana quando invece sarebbe dovuto essere fondamentale, non solo per il trattamento del paziente oncologico ma anche per chi soffre di patologie dolorose croniche.

In una delibera che aveva come oggetto l'istituzione del reparto multidisciplinare trovare la soppressione della Terapia del Dolore mi pare parli già da sè almeno per quanto riguarda la trasparenza amministrativa della nostra Azienda Sanitaria.
Non c'è una decisione in ASL5 che venga presa in maniera ponderata e chiara.
Si spostano reparti dalla sera alla mattina, vedi il caso dell'Ortopedia-Traumatologia, senza considerare le criticità dei malati.
Si assegnano locali ad un reparto piuttosto che a un altro alla vigilia dell'inaugurazione, vedi il caso della Chirurgia Generale mettendo a soqquadro il piano delle ristrutturazioni del Sant'Andrea.
Si dichiara sul giornale che si attiverà un ambulatorio di cure simultanee per i malati oncologici, con un supporto psicologico a loro dedicato, dimenticando di dire però che con l'apertura del servizio per sole 2 ore la settimana di pazienti se ne tratteranno ben pochi, visti i numeri che purtroppo abbiamo.
Si inaugura un reparto di medicina multidisciplinare, a Sarzana, con operatori interinali e si arriva a 1 mese dalla scadenza del contratto senza sapere neppure quale sarà il futuro di quei lavoratori e come si sopperirà alla carenza di personale infermieristico.
Si porta in Aula una richiesta di aumentare l'organico risicato della Sala Gessi di Sarzana, che tratta oltre 10.000 pazienti all'anno, e l'Assessore non risponde.
Vengono sottratti dall'ospedale della Spezia, fin troppo spesso, apparecchiature da migliaia di euro (l'anno scorso 6 endoscopi del valore di 100.000 euro e quest'anno un ecodoppler del valore di circa 15.000, per elencare i casi più eclatanti) e l'Assessorato alla Sanità dorme invece di agire prontamente.

Detto tutto ciò capisco l'evidente nervosismo del Consigliere Pucciarelli per gli enormi pasticci sulle nomine ai vertici della ASL5, del resto è tutto "patrimonio" della Lega Nord e della sua versione lombardocentrica della Sanità ligure. Vorrei però ricordare che le scelte fatte da una politica abituata a misurarsi solo sulle poltrone pesano sulla vita dei cittadini, e in questo caso su chi è più in difficoltà: i malati.
È nostro dovere, come consiglieri regionali, vigilare su ogni aspetto della pubblica amministrazione, anche sulle nomine dirigenziali e anche se Pucciarelli non gradisce.
Il curriculum professionale della Banchero è di tutto rispetto ma non si possono confondere i titoli con i requisiti. Il D.Lgs. 502/92 definisce con precisione i requisiti che un dirigente medico deve avere per poter essere inserito nell'elenco dei direttori sanitari: aver ricoperto, ed effettivamente svolto, un ruolo dirigenziale in una struttura sanitaria di medie o grandi dimensioni, per almeno 5 anni nei 7 precedenti l'incarico, con responsabilità diretta di personale e risorse economiche.
Senza tale requisito non si può essere inseriti negli elenchi degli idonei e gli eventuali titoli di studio o percorsi professionali qualificanti, che in questo caso non si discutono, non possono neppure essere presi in esame.
Ora, a me non sembra di chiedere la luna: è necessario la Regione produca, vista la sentenza del Giudice del lavoro di Milano che afferma il contrario, il possesso dei requisiti previsti per legge del Direttore Sanitario, dottoressa Maria Antonietta Banchero, al fine di ricoprire il ruolo che le è stato assegnato.

Se per Pucciarelli svolgere con coerenza il mandato da Consigliere di opposizione, come faccio io, e controllare minuziosamente l'operato della Giunta regionale è un qualcosa di deprecabile devo dire che sono problemi, seppur importanti, soltanto suoi. La Democrazia è fatta così: c'è chi governa e prende decisioni e chi fa opposizione cercando di proporre e controllare l'operato della Maggioranza. Questo nell'interesse della comunità e non delle nomine.


Francesco Battistini
Consigliere Regionale
Gruppo Rete a Sinistra/liberaMENTE Liguria

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