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Cozzani: “Abbiamo puntato in alto, mantenendo intatta l’identità di Portovenere” In evidenza

di Gianluca Solinas – Intervista al sindaco Matteo Cozzani.


Alla guida di Portovenere da quattro anni, fra polemiche, eventi, red carpet e turismo di elìte, pensando al futuro del borgo forse più affascinante del mondo, il sindaco Matteo Cozzani ci ha concesso il suo tempo per rispondere alle nostre domande.

Cominciamo dall’estate, come va la stagione turistica?

“Questa credo sia una delle estati migliori di Portovenere, abbiamo tutti i settori in crescita, a partire dalle presenze, gli incassi dei parcheggi, incassi nel castello; feedback dei ristoratori e degli albergatori molto positivi, cresciata esponenziale dei pacchetti turistici che coinvolgono i crocieristi venduti a bordo delle navi da criociera in transito. Quindi direi una stagione molto positiva contando anche sul meteo che indubbiamente ci ha favorito. Questa sera c’è “minaccia bel tempo” e chiuderemo la stagione con i fuochi pirotecnici e la Notte Bianca”.

C’è chi contesta almeno i tre maggiori eventi della stagione e cioè il “red carpet”, la “piscina naturale” e anche l’avento “Azimut” svoltosi nel porticciolo. Secondo lei, da sindaco, perchè vengono contestate iniziative che comunque hanno avuto un grande successo? C’è chi non vuole una “Portovenere da bere”...

“Credo che sotto il profilo politico la contestazione arrivi perchè c’è un successo della controparte ed è ovvio purtroppo che si faccia di tutto in politica per non riconoscere i meriti di chi governa quando è avversario ma si fa di tutto solo per screditarlo. Questo credo che sia il primo motivo".

Quindi le accuse di voler in qualche modo “snaturare” il borgo le respinge?

Certo, faccio un esempio: riguardo l’evento “Azimut”, un evento dove il comune ha “guadagnato” dal momento che Azimut ha pagato per venire a Portovenere a fare il proprio evento, oltre ad aver portato uno chef stellato (Carlo Cracco ndr.) fra i più conosciuti che però capisco che secondo alcuni possa aver dato un'immagine di “elite”, la cosa che ha creato scalpore è stata quella relativa al fatto di aver chiuso per una sera, ripeto, una sera, il porticciolo di Portovenere, che fra l’altro è una società e che quindi dispone avendone la concessione e che potrebbe anche chiuderlo 365 giorni l’anno per assurdo. Certo che non viene fatto perchè è bello che il porticciolo sia fruibile e dia spazio anche per girare, per vedere le barche e quant’altro. Certo che se per una sera si porta un evento di questo tipo, che ha un enorme ritorno mediatico, con la possibilità di avere qui persone di un certo spessore quali ad esempio il patron di Damiani gioielli, il prioprietario della Azimut, e ad esempio Giorgio Rocchia, che è il consulente e braccio destro del dott. De Negri che poi si è comprato la Locanda san Pietro. Sono momenti importanti e persone che per la maggior parte non erano mai state a Portovenere, persone che hanno barche, che magari passavano e non si fermavano. Su una cosa del genere come posso io dire non facciamolo? Oggi tutti si riempiono la bocca con i termini “marketing territoriale” ma se non lo è questo cosa dovrebbe esserlo? Anzi, di solito per farti pubblicità devi pagare, in questo caso ci hanno pure pagato”.

Sul Red Carpet è stato detto di tutto e di più, cosa ne pensa?

“Zero spesa, massima resa. La regione ha investito soldi in termini pubblicitari e noi abbiamo avuto di botto 200mila visualizzazioni, siamo stati su tutti i maggiori giornali nazionali, e anche all’estero. Certo che il red carpet a San Pietro fa effetto, è una ovvia provocazione che ha come conseguenza la nostra presenza ad esempio per una settimana nalla fotogallery del Corriere della Sera, avessimo dovuto pagare una pubblicità del genere quanto sarebbe costata? Senza contare la diffusione mondiale sui social delle immagini. E quello che non capivano quelli del PD è che le polemiche non facevano altro che aumentare la visibilità dell’evento per cui credo sia stata una bellissima trovata pubblicitaria”.

La piscina naturale?

“Su quella lascio che a parlare siano i risultati. Certo che se per qualcuno il termine “naturale” comporta il fatto che si debba solo fare un bagno e contesti l’atmosfera di festa cosa posso dire? Se la musica di Radio Nostalgia e uno scivolo secondo qualcuno “snaturano” l’evento, beh, posso rispondere solo che secondo me la musica è quel plus in più che trasforma un evento in una festa per tutti. È una festa popolare dove per due giorni all’anno si dà la possibilità ai giovani che si vogliono divertire (mai avuto problemi di risse, ubriachi o quant’altro) in modo semplice e veramente naturale di farlo insieme alle famiglie. Famiglie e giovani ai quali dedichiamo due giorni in tutta la stagione, rinunciando forse ad un po’ di tranquillità per condividere la nostra splendida Portovenere con chi si vuole divertire. Capisco che nessuno è in grado di accontentare e mettere d’accordo tutti e ci mancherebbe, però criticare un evento come la piscina naturale che ogni anno porta 5 o 6mila persone a “fare il bagno” mi sembra fuori luogo. Non abbiamo certo messo in piedi una discoteca, è una festa che dura tre ore , dove si fa il bagno e volendo si balla, senza problemi di nessun tipo”.

Un’idea di ciò che dovranno diventare Portovenere e la Palmaria secondo il sindaco Cozzani?

“L’11 settembre inizierà il percorso partecipativo . Ho sempre sostenuto che la Palmaria dev’essere un volano economico per il nostro comune e per l’intero comprensorio del Golfo dei Poeti. Oggi è un isla sostanzialmente abbandonata, la Marina Militare ha fatto un grande lavoro di presidio del territorio ma ormai il suo ruolo è esaurito e quindi è doveroso recuperare queste strutture e riconvertirle. Strutture a destinazione ricettiva e commerciale sono ciò che vogliamo, per creare ricchezza ed indotto sul territorio, lavoro quindi, fornitori, privati che vengono ad investire. Negli ultimi 4 anni della mia amministrazione sono tanti gli investimenti che sono stati fatti e sono tutti investimenti che creano ricchezza. La Palmaria deve rimanere intatta dal punto di vista ambientale e naturalistico e contemporaneamente deve fornire valore aggiunto dal punto di vista economico. Pensare ad esempio ad un recupero delle vecchie coltivazioni che caratterizzavano l’isola fino a 60anni fa sarebbe auspicabile”.

Locanda San Pietro ed il Castelletto Genovese, due colpi mica male.. una vittoria dopo quasi trent’anni di abbandono?

“Ho sempre detto che era lo sfregio nel cuore di Portovenere, per ogni abitante era un incubo vedere la Locanda San Pietro cosi. La vittoria sarà vederla aperta, per tutti noi è un sogno poterlo solo pensare, devo dire che all’inizio non eravamo in molti a credere in questa possibilità. Anche i compagni di avventura erano dubbiosi sulla reale possibilità quando ho inserito nel programma elettorale il recupero della Locanda. Ho avuto questo obiettivo sin dall’inizio perchè ritenevo e ritengo che per noi (noi paesani non noi aministrazione) sia un obiettivo fondamentale. Senza la collaborazione compatta della maggioranza e senza quella degli uffici non si sarebbe potuto intraprendere questo percorso non facile, a partire dall’atto di pignoramento con tutte le procedure di riscossione dei crediti e quant’altro, che ha dato il via alla possibilità di dare un’opportunità ad un investitore esterno di poter investire sul territorio. Anche sul Castelletto Genovese speriamo che un imprenditore illuminato sia in grado di apprezzare quello che potenzialmente è un luogo fra i più belli del mondo ed investire su questa opportunità. Ricordo uno degli ultimi sopralluoghi, il tramonto sulla terrazza è qualcosa di incredibile, un sogno. Sarà, lo speriamo tutti, un luogo di alta qualità che farà parlare di sè nel mondo".

Si punterà quindi anche sulla qualità?

“Credo che la mia visione di Portovenere fra dieci anni sia quella di un luogo dove la qualità sia ben presente, dove chi vuol esserci deve anche essere disponibile a sacrificare qualcosa in termini di costi”.

Oggi il Golfo della Spezia è governato dal centro destra nei suoi tre comuni. Prendo ad esempio una vecchia proposta che riguarda la riqualificazione della diga foranea poi abbandonato. Sarà possibile riprenderlo, magari adeguandolo ai tempi e avviare un sistema di trasporto interno del golfo tramite battelli ad emissioni zero?

“Credo che il tema della diga mi trovi d’accordo anche in termini di sviluppo turistico, naturalmente salvaguardando e preservando l’ambito naturale e le attività di coltivazione dei muscoli. Se si trovasse un modo di vavorire la convivenza di mitilicoltura e turismo non vedo perchè no. Avere una spiaggia fruibile sarebbe un incentivo anche per i crocieristi oltre che per gli abitanti del golfo che ritroverebbero, specialmente gli spezzini, un accesso al mare. Quindi nessun pregiudizio da parte mia e se ne può ragionare previo un tavolo comune che coinvolga le tre amministrazioni e l’Autorità Portuale. Diverso il discorso sul trasporto: i comuni non sono più competenti dal momento che il trasporto TPL è passato alla competenza regionale, oggi i comuni non possono più sobbarcarsi i costi di ulteriori forme di trasporto. Se il trasporto riesce ad autosostenersi con la vendita dei titoli di viaggio e magari con un contributo regionale allora se ne può ragionare ma eviterei di creare ulteriori problemi di gestione del trasporto pubblico ai comuni, ne abbiamo già abbastanza con quello su gomma. Un trasporto elettrico su imbarcazioni dedicate nella stagione bella sarebbe una bella idea a patto che sia autosostenibile".

Quindi fra dieci anni il sindaco Cozzani immagina un comune che conservi del tutto la sua identità ma che offra opportunità migliori di quelle attuali dal puntio di vista economico puntando sulla valorizzazione del territorio? E come mai allora vi accusano di essere dei cementificatori?

Nemmeno un mattone è stato posato sull’isola Palmaria negli ultimi 4 anni da quando sono sindaco. Credo che un grande merito di questa amministrazione sia quello di aver recuperato tutto ciò che era possibile recuperare. Tante strutture che non erano in funzione e tante che viaggiavano a metà del loro potenziale. Il Canale di Ria alle Grazie, progettato nel 2004 e mai stato fatto e noi consegneremo i lavori finiti entro il mese di settembre. Gli impianti antiincendio nelle scuole medie, a novembre saranno a posto. La rotatoria di Fezzano anche quella ferma e portata avanti da noi. Il ripascimento importantissimo realizzato alla spiaggia del Pozzale, progetto approvato circa 10 anni fa e mai realizzato. L’acquedotto sull’isola Palmaria, finanziamenti presi nel 2009 e mai finito, stiamo per fare la gara e i lavori partiranno entro quest’inverno. La calata dove partiranno i lavori ad ottobre. Più tutti gli altri recuperi che abbiamo fatto, compresa la riconsegna di parte della passeggiata delle Grazie da parte del cantiere Valdettaro. Balneabilità alle Grazie con la seconda speiaggia che sta per arrivare. Questi sono i segnali che questa amminiostrazione ha dato e con i quali ha marcato la discontinuità con le amministrazioni precedenti dove immobilismo e sprechi hanno caratterizzato purtroppo l’attività. L’esempio del canale di Ria alle Grazie è eclatante, si può aspettare più di dieci anni per mettere in suicurezza un intero paese? Siamo andati ad intervenire per togliere il pericolo di esondabilità in mezzo alle Grazie! Nella scala delle priorità secondo me una cosa del genere è al numero uno, non capisco come si possa rimandare. Da quando sono sindaco non ho acceso nemmeno un euro di mutuo. Quando sono arrivato ho trovato quasi 15 milioni di euro di debiti nel bilancio consolidato, cioè fra società partecipate e comune. Oggi siamo scesi sotto i dieci milioni pur avendo realizzato tutte queste opere.

Si parla da tempo di incentivare il turismo congressuale nel golfo, una Portovenere con alberghi di qualità, capacità ricettiva e la possibilità di sfruttare locations quali ad esempio il Forte Umberto 1° in Palmaria, renderanno più facile attaccatre questo mercato favorendo cosi un turismo che di solito sfrutta molto le mezze stagioni?

“Il turismo congressuale necessita di spazi per i congressi e di strutture dove pernottare e cenare. Portovenere non era attrezzata perchè anche se la sala congressi la aveva e anche bella, non aveva la giusta capacità ricettiva per numero di camere. Se si cominciano ad avere 4 strutture ricettive di livello, magari messe in rete, che possano fornire adeguata sistemazione di ottimo livello ai congressisti allora si che potremmo davvero aggredire quella fascia di mercato che è molto importante e remunerativo. Sta a noi creare l’offerta sfruttando il fatto che fare un congresso a Portovenere non è una cosa da tutti i giorni”.


Una domanda infine sulla situazione relativa alle inchieste giudiziarie che riguardano l’Autorità Portuale e che la vedono “tirato in ballo”, ha qualcosa da aggiungere a quanto già dichiarato?

“Non sono indagato e non sono a conoscenza di atti in particolare che mi riguardino, aggiungo che l’azienda della mia famiglia è un fornitore storico di Autorità Portuale da più di 20 anni e che quindi posso dirmi sereno e tranquillo rispetto alle voci che si sono succedute sulla stampa da più di sei mesi”.

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