fbpx

Accedi al tuo account

Nome utente*
Password *
Ricordami

Sant'Anna di Stazzema, Buondonno controreplica ad Alieti In evidenza

"Anche i tuoi ormai ex compagni di CasaPound si sono dissociati da quelle disonorevoli parole".

Caro Bruzzi Alieti,
ex leader di CasaPound, ho letto la Tua replica al mio intervento sul tema della strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema e, non posso esimermi dal farti conoscere il mio pensiero su quanto hai scritto.
Innanzi tutto ti tranquillizzo, non ho la presunzione di insegnarti niente. Le opere inutili non mi attraggono.
Sostieni che non avrei letto con attenzione le tue parole: in realtà ti assicuro le ho lette molto bene, così come molto bene le devono aver lette anche i tuoi compagni di CasaPound tanto che, dopo averle lette, ti hanno letteralmente buttato fuori da CasaPound senza neppure l’onore del preavviso e dissociandosi pubblicamente da quelle disonorevoli (evidentemente anche per loro) parole che hai avuto la brillante idea di vergare e, (sic!!) financo, pubblicare.
Forse il livore e la scompostezza con la quale ultimamente scrivi ti annebbiano i pensieri e ti fanno sfuggire l’amara realtà e cioè che hai scritto una cosa talmente falsa, risibile ed inconsistente, smentita dalla storia e dai processi e dalla coscienza civile mondiale, che ha fatto andare su tutte le furie perfino i tuoi cari (ex) colleghi di movimento. I quali, con gesto che sinceramente apprezzo, senza se e senza ma, ti hanno immediatamente messo alla porta.

Andiamo avanti.
Io sarei (stato) il candidato di una lista (Spezia Bene Comune) che si vergognerebbe ad esporre la falce e martello ecc.. .
Bene.
Mi rammarica che tu non abbia ancora capito, egregio B. Alieti, che io ho replicato al tuo iniziale scritto come privato cittadino (ma, ahite’, profondo conoscitore dell’argomento Strage di Sant’Anna di Stazzema) a quel capolavoro di sciocchezze immonde che hai scritto. In calce al mio scritto mi sono correttamente qualificato non come fai tu come avvocato, (peraltro, non essendo in tribunale non capisco a cosa serve sbandierare i titoli professionali, non mi pare di aver mai visto un verduraio fuori dal proprio negozio presentarsi che ne so in un albergo per vacanze dicendo “buongiorno io sono il Verduraio Paolo Rossi, ma tant’è...) bensì come privato cittadino il quale, per onestà intellettuale, informa che è stato candidato al consiglio comunale alle nostre recenti elezioni comunali nelle file di quel movimento.
Insomma, è inopinabile, è chiaro che sei andato fuori tema. Io non ho attaccato il tuo (ex) movimento CasaPound, sebbene di quel movimento io non condivida nulla. Ho severamente criticato il tuo primo scritto del 16 agosto argomentando in maniera inoppugnabile le mie ragioni. Non ho parlato di fascismo, di politica, di ideologie, di valori ecc. Ho semplicemente detto (argomentandolo) che quello che hai scritto è, in buona sostanza, una castroneria. Punto.

Hai voluto replicare nel disperato tentativo di mettere una pezza rispetto alle tue prime farneticazioni. Hai voluto “allargare il campo” come dire, ai valori fondanti delle nostre rispettive aree di provenienza politica. Bene, non mi sottraggo di certo all’argomento.
Quello che penso io, insieme, non vorrei deluderti, a molti milioni di persone nel mondo, è che voi fascisti vecchi e nuovi siete stati annientati dalla parte buona (quella che non vi appartiene) dell’umanità, dalle singole storie di chi vi ha combattuto anche a prezzo della vita. “La Storia siamo noi. Nessuno si senta offeso” scriveva un poeta cantautore dal nome De Gregori.
Vi hanno sconfitto le coscienze umane. Vi ha sconfitto la gente comune. Vi hanno sconfitto “Quelli che hanno letto un milione di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare” (cit.). Non Spezia Bene Comune e/o Buondonno. Vi hanno sconfitti i forni crematori, i milioni di morti che la vostra folle ideologia ha provocato, vi hanno sconfitti i partigiani e quelle migliaia di innocenti, bambini, vecchi, donne, uomini che i modelli di vita ai quali ti ispiri hanno barbaramente represso prima e ucciso poi, violando ogni regola umana prima che bellica. Vi hanno sconfitto quelle stesse vite che voi avete spezzato mentre lottavano e morivano per la libertà e la pace. E, soprattutto, Vi hanno sconfitto due valori che voi fascisti non sopportate: la libertà e la democrazia.
E, pensa un po’ che quelle persone sono morte anche per la tua libertà, caro B. Alieti. Anche per garantirti il diritto di scrivere cose inverosimili come quelle che hai ultimamente vergato. E’ sicuro che nella società che tu sogni se tu avessi scritto una cosa simile contro il dittatorello di turno saresti già finito in galera, caro B. Alieti. Pensaci. Ti racconto un aneddoto: un giorno il tuo mito Giorgio Pisanò (vecchio camerata e poi senatore dell’MSI) incontrò Vittorio Foa (figura storica della resistenza italiana e poi senatore del Pci ecc.) e gli disse “ci siamo combattuti da fronti contrapposti ognuno con onore, possiamo darci la mano.”. Foa gli rispose “E’ vero abbiamo vinto noi e tu sei potuto diventare senatore, avessi vinto tu, io sarei ancora in carcere”.
La differenza tra noi democratici e voi sta tutta qua.

La tua replica al mio intervento è poi censurabile da molteplici altri punti di vista.
Innanzi tutto per quanto attiene alla attinenza al tema trattato: io ho parlato di fatti, peraltro, “accertati” in via definitiva da una sentenza dello Stato Italiano. Particolare che già di per se “taglierebbe la testa al toro” su ogni altra discussione. I tuoi amici predecessori camerati erano ben presenti a Stazzema. Anche questa volta senza se e senza ma. Punto.
Al fine di documentare e circostanziare le mie affermazioni ho citato gli atti del processo, le testimonianze, le ricerche storiografiche effettuate dal Prof. Gentile, autorità mondiale nel mondo delle storiografia in particolare per quanto attiene alle stragi nazifasciste. Il Prof. Gentile è uno studioso (docente universitario) apolitico e apartitico, universalmente riconosciuto come autore di testi scevri da ogni valutazione politica e/o comunque di parte. Avrei potuto citare la miriade di altri emeriti storici, italiani e stranieri, di livello internazionale che nei loro testi sono giunti alle medesime conclusioni ma, l’ho ritenuto pleonastico. Le stragi si debbono definire nazifasciste proprio perché al loro compimento hanno partecipato i nazisti insieme, eccome, ai tuoi “modelli” socio culturali e politici, i “camerati”.
Certo, non mi aspettavo che di fronte alla univoca storiografia mondiale mi contrapponessi gli scritti di tale Giorgio Pisanò il quale, se non ricordo male è stato lui stesso un camerata mai pentito (poi fondatore dell’MSI e di altre mille formazioni politiche tutte dichiaratamente FASCISTE) e per decenni senatore del Movimento Sociale Italiano. Insomma, lo dovresti capire anche tu, che ti auto attribuisci la patente di esperto di storia, che credere a Pisanò è un po’ come chiedere all’oste se è buono il vino. Questo signore (giornalista e non storico) nel suo libro da te citato ha dato una sua versione dichiaratamente di parte di quegli eventi. Versione autoassolutoria che il consesso storiografico mondiale non solo non ha mai avvalorato, ma non ha mai neppure preso sul serio. Insomma, Pisanò chi? D’altra parte, dovresti convenire, che chiedere ad un fascista di quei tragici anni, irriducibile (e mai pentito), se quelle stragi si possono definire naziste o nazifasciste, francamente è risibile. Poi, perdonami, tu stesso affermi che “Giorgio Pisanò [...] dedicò MESI di ricerca negli anni '50 per conto del quotidiano il Giorno”. Mesi di ricerca? Mesi? Caro B. Alieti, dovresti sapere, ma evidentemente non lo sai e, peggio, neppure lo immagini, che su quegli argomenti gli studiosi veri non hanno dedicato MESI di ricerche e di studio ma una VITA INTERA.
Sul tuo appunto circa gli scheletri nell’armadio della sinistra (Stalin ecc.) che dire?

Primo, io non sono mai stato iscritto ad alcun partito politico. Sono un uomo dichiaratamente laico nel pensiero e certamente di sinistra nella ispirazione. Non era il tema trattato ma sappi che al contrario tuo e della tua ex compagnia con cui andate in giro ad ostentare svastiche e fasci littori e ad inscenare marce paramilitari nei centri cittadini, noi dell’area di sinistra non abbiamo mai negato le responsabilità STORICHE e PROCESSUALMENTE STABILITE di chi si è reso responsabile di atti contrari alla legge e al diritto dei popoli. E da decenni abbiamo preso molto chiaramente le distanze da quelle aberrazioni. Al contrario vostro, ma direi tuo in particolare atteso che nella tua ultima replica al sottoscritto parli di strage “prevista dalle norme internazionali di guerra”. Cosa peraltro non vera.
Insomma, verrebbe da dire, ma voi della estrema destra un briciolo di autocritica prima o poi la farete? O continuerete a negare l’innegabile? E a giustificare atti inumani come quello di Stazzema? Su cosa volete costruire il futuro di una società? Sul negazionismo della shoa? Dei forni crematori? Dei campi di concentramento? Delle leggi razziali? Sostenendo la ineluttabilità delle decine e decine di crimini di guerra, di stragi di civili inermi che i vostri camerati tedeschi hanno compiuto in Italia nel corso dell’ultima guerra?

Un inciso, non ho idea quale sia la logica (ed il motivo) che ti porta a scrivere che il faro della Spezia (simbolo del nostro movimento Spezia Bene Comune) venne costruito durante il Fascismo ma mi corre l’obbligo di smentirti anche su questo punto: il faro della nostra città è stato installato sul molo Italia il 10 maggio 1958. Mi pare che a quell’epoca il fascismo fosse stato già spazzato via. Ma sei tu l’esperto, forse hai fonti diverse che fanno retrodatare quel faro nel ventennio, epoca a te così cara.
Al riguardo, non dimenticare di prendere una delle tue mirabolanti posizioni politiche stigmatizzando il paradossale comportamento di quei dipendenti delle poste di piazza Verdi che alle ultime elezioni hanno votato il nostro candidato sindaco Massimo Lombardi pur lavorando in un edificio costruito dal tuo caro Mussolini. Io, fossi in te penserei ad un ricorso al Tar.
In merito alle tue fantasiose (e senza riscontro nella sentenza) ricostruzioni dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema dovresti avere la dignità di tacere. Alle udienze di quel processo non mi pare di averti scorto tra i colleghi che al mio pari hanno vissuto quel tragico procedimento. Neppure ti ho mai scorto tra il pubblico ad ascoltare con le tue orecchie le laceranti testimonianze dei sopravissuti (che tu confondi con i vincitori che avrebbero processato gli sconfitti). Eppure da uno studioso di storia come ti autodefinisci mi sarei aspettato di vederti ad ogni udienza...perché, tu non lo comprendi B. Alieti, ma in quelle udienze si è fatta la Storia con la S maiuscola. Si è chiuso un cerchio della medesima tragica storia innescata anche dal tuo caro Benito.
Fattene una ragione B.Alieti, la verità storica e processuale dei tragici fatti di Stazzema è stata cristallizzata indelebilmente nelle pagine della sentenza che ha emesso il Tribunale Militare della Spezia poi confermata in Appello e in Cassazione.

A mio sommesso avviso potrebbe tornarti utile imparare a distinguere tra quello che si può sostenere perché “opinabile” e quello che non si può (e aggiungo non si deve se non al bar tra gli amici) sostenere perché inopinabile. Attribuire responsabilità ai partigiani di aver provocato una efferatezza cosi inumana è una di quelle cose inopinabili perché la sentenza definitiva lo esclude. Tale accusa da te mossa è poi un atto gravemente offensivo non solo dei partigiani che in quei luoghi hanno rischiato e dato la vita per la nostra (e anche la tua...) libertà ma anche dei sopravvissuti, dei morti dei feriti e di tutti quelli che, figli, mogli parenti, a seguito di quelle stragi hanno subito un pregiudizio irreparabile per il resto della loro vita. Ma cosa immensamente più grave ed offensiva oltreché giuridicamente ridicola è la tua affermazione secondo la quale la rappresaglia tedesca era prevista dalle norme internazionali di guerra.
Niente di più falso. Tu non lo sai B. Alieti, ma quella tesi difensiva è stata sbeffeggiata da tutti (salvo casi sporadici neppure lontanamente paragonabili a Stazzema) i tribunali che si sono negli anni trovati a decidere sul tema. Da Norimberga in poi.
E comunque, anche se quello che sfrontatamente sostieni sulla legittimità della rappresaglia fosse vero (e non lo è), che cuore hai a scrivere certe cose? Quale sensibilità umana hai? Come fai a giustificare (giuridicamente o moralmente POCO IMPORTA) un gruppo di persone armato fino ai denti che ha infilzato neonati, donne incinta, che ha sterminato una intera comunità con una efferatezza e crudeltà senza eguali? Come puoi anche spendere UNA SOLA PAROLA di comprensione verso chi ha trucidato un popolo di donne vecchi e bambini inermi? E qui, perdonami, la politica, il diritto, la storia poco c’entrano. Atti del genere vanno condannati SENZA SE E SENZA MA.

La sentenza sulla strage di Sant’Anna di Stazzema (immodificabile) ha stabilito che la strage è stata realizzata dai nazifascisti. Ne abbiamo tutti preso atto. Fallo anche tu ex leader di casa Pound.
Rammenta Bruzzi Lieti che “è la gente che fa la Storia. Quando è il momento di scegliere e di andare te la ritrovi tutta con gli occhi aperti che sanno benissimo cosa fare”. Queste parole di De Gregori valgono per il passato e per il futuro. Stanne certo.

Cordialità
Andrea Buondonno

È GRATIS! Compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna stampa.

Gazzetta della Spezia & Provincia non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio con una piccola donazione. GRAZIE

Vota questo articolo
(0 Voti)
Redazione Gazzetta della Spezia

Redazione Gazzetta della Spezia
Via Fontevivo, 19F - 19123 La Spezia

Tel. 0187980450
Email: redazione@gazzettadellaspezia.it

www.gazzettadellaspezia.it

Articoli correlati (da tag)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

Studio Legale Dallara

Informiamo che in questo sito sono utilizzati "cookies di sessione" necessari per ottimizzare la navigazione, ma anche "cookies di analisi" per elaborare statistiche e "cookies di terze parti".
Puoi avere maggiori dettagli e bloccare l’uso di tutti o solo di alcuni cookies, visionando l'informativa estesa.
Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, è implicito che esprimi il consenso all’uso dei suddetti cookies.