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Abrogazione del Parco di Montemarcello, Battistini: "Chiarezza sulle motivazioni" In evidenza

Il consigliere regionale di Rete a Sinistra/LiberaMENTE Liguria ha presentato un'interrogazione in cui chiede anche di fare chiarezza sugli eventuali scenari futuri.

"Cancellare un Ente Parco senza prevedere, o senza comunicare ai cittadini, come saranno gestite le competenze attualmente in carico a quella struttura è un’operazione a dir poco discutibile, specialmente se quell’Ente ha, nel corso degli ultimi mesi, rappresentato un freno a operazioni di degrado ambientale e territoriale.

Giova infatti ricordare, per restare a due esempi eclatanti, come sia stato il Parco di Montemarcello Magra e Vara l’estensore di pesanti osservazioni al progetto di piano del litorale presentato dal Comune di Sarzana, che prevedeva soluzioni estremamente invasive, osservazioni poi recepite da Regione Liguria e che hanno messo un freno a uno sviluppo che sarebbe stato certamente un danno per un territorio già martoriato.
Così come la stessa sentenza del Tar che obbliga i frantoi di inerti a trasferirsi al di fuori del territorio di competenza del Parco, nonostante l’ennesima proroga concessa da Regione Liguria e senza che sia chiaro e trasparente quali siano i reali ritorni di queste attività per le casse del Demanio.

Non siamo convinti delle ragioni di questa proposta del Consigliere Costa, tantomeno quando cerca di giustificarla con presunti ritardi burocratici nel rilascio di documenti e autorizzazioni, ritardi che, a quanto ci consta, non ci sono.

Per questo oggi abbiamo depositato in Consiglio Regionale un’interrogazione per provare a fare chiarezza sulle motivazioni della scelta e, soprattutto, sugli scenari che l’eventuale approvazione della proposta aprirà, e intendiamo ringraziare per la collaborazione sull’analisi dei dati il Comitato Sarzana che Botta!

In particolare come si intendano gestire le attuali competenze del Parco Montemarcello Magra e Vara, a quali enti vengano poste in carico e con quali tempistiche e modalità, se si intendano in qualche modo modificare le linee intraprese dall’Ente Parco nelle vertenze in essere, soprattutto quelle più “calde”, se si intendano “ammorbidire” le linee prescrittive attualmente seguite dall’Ente Parco, se le tempistiche a noi conosciute, relativamente al rilascio di autorizzazioni da parte dell’Ente, non superiori a 60 giorni, possano essere in qualche modo smentite e, nel caso, in quali termini e, considerata l’obiezione relativa al costo dell’Ente, quali siano nel dettaglio e a quanto ammontino i canoni demaniali relativi alle concessioni rilasciate ai frantoi negli ultimi 10 anni e il loro utilizzo.

Attendiamo risposte, un Ente Parco non può essere cancellato se non per gravi motivi e con alternative inoppugnabilmente valide".

Francesco Battistini

 

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