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Sarzana: Cavarra e Giannini "inciampano" sulla Giorgi In evidenza

di Luca Manfredini - Il Tribunale amministrativo ligure spariglia le carte in tavola della maggioranza sarzanese e ora, più che di parlare "dell'ambita" revoca del presidente Paolo Mione, si dovrà rivotare la revoca del "Consigliere che non c'è".

Vittoria dell'avvocato Federica Giorgi sulla "Delibera di Consiglio" con cui la maggioranza sarzanese a guida PD, ha salvato il "desaparecidos" Johnny Giannini.
Il Tar dà ragione a Giorgi ed annulla la salvezza del Consigliere Pentastellato.

A dicembre si era votata la sua decadenza da consigliere- richiesta presentata dal Consigliere Valter Chiappini, dopo le sette assenze consecutive senza giustificazione del Giannini- come previsto dallo Statuto del Comune di Sarzana (art 17, comma 8), decadenza poi rigettata dopo una contestatissima votazione in cui la maggioranza, a sorpresa, sosteneva Giannini mantenendolo in carica.
Furono 8 allora i voti contrari alla decadenza del Consigliere: Cavarra - Lorenzini - Mattioni - Corsi - Antola - Vinchesi - Frassini - Rosignoli,
5 i voti a favore della decadenza - Chiappini - Mione- Pittiglio - Rampi - Zanetti- e un astenuto, Mario Torre.

Quel giorno era presente in Sala Consiliare l'avvocato Giorgi, prima dei non eletti nel Movimento e sostituta naturale di Giannini, una sostituzione importante per i cittadini che riacquisivano cosi il diritto di essere rappresentati in Consiglio, e un importante contributo per Chiappini costretto sin da inizio legislatura a lavorare da solo.
Quel giorno la Giorgi (tutelata dall'avvocato Piera Sommovigo) ha presentato ricorso sulla votazione "Salva Giannini", salvezza andata contro le regole stesse del Consiglio, e il Tar le ha dato ragione, riconoscendo fondato il ricorso e annullando la delibera incriminata.
La Giorgi già nel 2015 aveva inoltrato una diffida al Sindaco Cavarra e al Presidente Mione (e per conoscenza al Prefetto), riportando la giurisprudenza amministrativa al riguardo e motivandone la decadenza, fallito quel tentativo ha poi fatto ricorso al Tar.

Interessanti le conseguenze di ciò:

  • "La decadenza del Consigliere Giannini" dovrà tornare in Consiglio Comunale
  • La Giorgi dovrebbe in teoria, dopo la decadenza di Giannini, prenderne il posto da Consigliere sino a fine legislatura
  • Giannini ed il Comune dovranno pagare alla Giorgi i 4.000 euro di spese legali sostenute
  • Salta la validità della 12°esima firma necessaria per la revoca del Presidente Mione, quella più importante, quella più ambita, quella che ha creato più imbarazzo tra i cittadini Sarzanesi, la firma del consigliere assenteista londinese salvato dalla maggioranza, la stessa che ha poi chiesto la revoca di Mione, reo di non essere più un "Presidente superpartes" dopo la sua uscita dal Pd.

Laconica la reazione dei Consiglieri di maggioranza che prendono atto della decisione del Tar e rinviano al prossimo Consiglio Comunale la nuova votazione.

Già pronta un'interrogazione del consigliere Valter Chiappini, ora Capogruppo di "Sarzana in Movimento", per chiedere conto su chi pagherà i 4.000 euro alla Giorgi.
Il Comune di Sarzana e quindi i cittadini o una giusta ripartizione della somma tra i Consiglieri che hanno salvato Giannini?
Chiappini sarcastico aggiunge: "Magari il 50% a Cavarra come "Mandante" ed il resto a quelli che "Alzano la manina a comando".
Ironizzano sui Social i cittadini: "Brava Federica Giorgi, sarai la prima a farti pagare la futura campagna elettorale dal Sindaco e da Giannini".

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