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Speciale GdS #Amministrative2017- videointervista a Alessandro Silvestri In evidenza

"Vorrei ridare decoro al paese, nel suo complesso".

53 anni sposato con due figli e avvocato; ha ricoperto vari incarichi come vicesindaco e assessore, candidato con la lista Uniti per Ortonovo, sostenuto dal Partito Democrativo.

Iniziamo dal presente: può esprimere un giudizio sulla passata amministrazione descrivendo anche quelle che secondo lei sono le conseguenti emergenze che il comune si trova a dover affrontare oggi?
“Oggi la coalizione che sostiene la mia candidatura è in parte la continuità dell’amministrazione uscente, che, oggettivamente, si è trovata a dover affrontare alcuni eventi imprevisti ed imprevedibili che hanno in gran parte condizionato lo svolgimento della attività e cioè gli eventi alluvionali che hanno in qualche maniera costretto a mettere mano agli interventi che magari non erano pianificati e che hanno avuto la vinta su altri; poi ricordiamo il problema del buco di bilancio: devo dire che entrambe le criticità sono state affrontate e risolte, anche con sacrifici a carico della popolazione. Io credo che il giudizio complessivo sull'operato dell'amministrazione uscente sia un giudizio positivo. Se dovessi fare una critica dall'esterno direi che hanno operato meglio di quanto non siano riusciti a far vedere all’esterno”.

Il suo sogno: immagini Luni con lei sindaco, come lo vede fra 5 anni, al termine del suo mandato?
“Io parto dal presupposto che cambiare il nome non significa sostanzialmente nulla se poi non lo combiniamo con un'azione forte: io dico a tutti che il mio sogno è quello di andare oltre l'esperienza di Ortonovo perché credo che il vero sogno per Luni sia quello di creare nuove opportunità per il nostro territorio. Personalmente vorrei lavorare per creare un brand forte che faccia da traino all'attività turistica e che faccia da traino ai prodotti locali. Quindi penso che si potrebbe creare una sinergia che finora se c'è e blanda per coagulare intorno Luni anche altre amministrazioni. Nel mio programma ho messo una cosa che può essere banale ma ho inserito l'idea di creare un'applicazione per lo smartphone che mette in rete tutte quelle che sono le offerte, sia dal punto di vista turistico, che dal punto di vista naturalistico e escursionistico dell'offerta turistica: questo per creare una sinergia che vada al di là dei confini territoriali”.

Quale sarà il suo primo atto ufficiale da sindaco, nel caso venisse eletto?
“Ho fatto un programma di obiettivi piccoli e azioni concrete e praticabili: l'unico sogno vero è quello forse di fare una palestra nuova che funga anche da auditorium e poi ridare un pochino di decoro al paese nel suo complesso”.

Come pensa di gestire l’emergenza migranti a Luni?
“Come dicono molti amministratori di Comuni piccoli, noi non abbiamo le strutture per la ricettività. Credo che o noi partecipiamo alla creazione di un progetto, oppure comunque ci viene in qualche maniera assegnata una quota di persone di cui ci dobbiamo fare carico. Nel caso in cui noi fossimo chiamati a dare una risposta in termini di accoglienza credo che da questo punto di vista l'esperienza di Castelnuovo ci debba dare qualche dritta: credo che nessuno neghi l'accoglienza alle persone e direi loro che questa è una nazione di persone che sono emigrate per tanti anni quindi sappiamo cosa vuol dire andare ad abitare in altri paesi e sappiamo cosa vuol dire e dover vincere la diffidenza e ostilità, quindi gli immigrati sono i benvenuti perché i vincoli di fratellanza universale ci impongono di comportarci in questa maniera e lo facciamo volentieri a condizione che vengano rispettate le nostre leggi”.

Lei è stato, nelle amministrazioni passate, Assessore e Vicesindaco e nella sua lista sono presenti molti esponenti che hanno ricoperto ruoli amministrativi di rilievo, anche nel recente passato, del Comune di Ortonovo, quale pensa possa essere il vostro apporto di novità all’amministrazione di Luni?
“Io credo che coloro che sono portatori di esperienze passate sono prima di tutto portatori di conoscenza della macchina comunale. Penso che non ci sia il rischio di ritorni al passato o di scivolamento o di quant'altro, perché abbiamo fatto una cosa molto trasparente e anche molto seria: ci siamo riuniti a livello di forze che sostengono questa coalizione e abbiamo elaborato un programma intorno al problema e quando abbiamo definito il programma abbiamo detto “benissimo adesso formiamo la squadra disponibile a sostenere questo” quindi abbiamo fatto una chiamata fra gli esponenti dei partiti e dei movimenti disposti a dare una mano”.

Nel suo programma propone una rivisitazione del PUC, “il perseguimento dell’obiettivo del consumo zero del territorio” e la “valorizzazione e recupero dell’esistente”, ma l’attuale PUC non fu redatto quando lei era assessore?
“Giusto, io a quel tempo ero assessore, ma come sappiamo i tempi della pubblica amministrazione sono biblici, per cui le linee guida erano state addirittura tracciate dall'amministrazione precedente così quando inizia a lavorare sul Puc ero in qualche maniera vincolato dalle linee guida che erano state impartite dalla situazione comunale precedente. La crisi economica ci impone un cambiamento e un piano diverso, quindi accetto questa sfida, guardando al futuro. Oggi le esigenze sono cambiate, quindi sono disponibile ad un ripensamento sulle vecchie costruzioni, senza andare in contrasto con il passato, ma capendo che sono cambiate le aspettative”.

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