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Speciale GdS #Amministrative2017 - videointervista a Stefano Parodi In evidenza

"Con me sindaco, ci riprenderemo il nome di Ortonovo".

Scultore di marmo a Carrara, marito e padre è candidato a sindaco appoggiato dal centro destra.

Può esprimere un giudizio sulla passata amministrazione, spiegandoci quali sono secondo lei le emergenze che Luni si trova a dover affrontare oggi?
“Credo che sia stata un'amministrazione ininfluente, non ha concluso nulla e lascia il tempo che trova”.

Il suo sogno: immagini Luni con lei sindaco, come lo vede fra 5 anni, al termine del suo mandato?
“Credo che ci potrebbe essere un cambiamento radicale, il nostro sogno è sistemare il comune dal punto di vista idrogeologico e non crediamo ci voglia molto: basta conoscere il territorio e cercare di accedere ai fondi necessari per riqualificare il territorio. Fare arrivare i soldi creando collegamenti che mancano, il modo c’è”.

Quale sarà il suo primo atto ufficiale da sindaco, nel caso venisse eletto?
“La prima cosa che faremo sarà promuovere nuovo referendum per far tornare il nome Ortonovo. Vediamo il Comune di Luni come una cosa seria, ma molto più larga, comprensivo di tutta la zona. Faremo un nuovo referendum ridando il nome originale al nostro Comune, che sarebbe così Ortonovo da Luni”

Come pensa di gestire l’emergenza migranti a Luni?
“Non arriveranno migranti, non siamo nelle condizioni di poter ospitare, quindi ci opporremo”.

Lei mette al primo punto del suo programma il ripristino del nome di Ortonovo, non crede che l’esito di un referendum, che rispecchia il volere dei cittadini, andrebbe rispettato?
“Il 70% non ha partecipato, il giorno stesso in cui è stato approvato questo referendum, con un emendamento della maggioranza è stato riportato il quorum al 50%, quindi crediamo che si possa fare un passo indietro”

Nel suo programma parla di riduzione di imposte e tariffe comunali, scuolabus gratuiti, riduzione del costo delle mense, trasporto pubblico gratuito, dove pensa di trovare le risorse economiche per farlo?
“Vorremmo rendere il servizio pubblico gratuito su tutto il territorio e crediamo si possa fare, perchè la differenza tra quello che paga il comune e il costo del biglietto è irrisorio, quindi basterebbe stare più attenti. Le mense poi, nel nostro programma, potrebbero essere dotate di un sistema autonomo: così ci sarebbe un notevole risparmio. Vogliamo razionalizzare le spese e togliere gli appalti a ditte esterne e fare in casa quello che possiamo. I soldi che escono senza controllo sono costi che non danno risultato, come randagismo, cimiteri e gestione del verde: tutto questo potrebbe essere gestito in casa”.

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