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Sarzana, diserzione di massa alla conferenza dei Capigruppo (videointerviste) In evidenza

di Luca Manfredini - Una riunione importante e attesa, diventata in breve solo una "non riunione", quella vissuta questa mattina dai Capigruppo di minoranza del Consiglio Comunale sarzanese e dalla stampa al seguito.

 

L'Ordine del giorno della conferenza dei Capigruppo, organizzata dal Presidente del Consiglio Paolo Mione, prevedeva la calendarizzazione della votazione della sfiducia, o decadenza, o meglio revoca, dello stesso Presidente Mione, richiesta dalla Maggioranza, proprio quella che non si è presentata, però, disertando in massa la Conferenza.

Imbarazzo e sarcasmo hanno preso subito campo tra i pochi presenti, il Presidente Mione ovviamente, i capigruppo Rosanna Pittiglio (Mdp), Carlo Rampi (Fratelli d'Italia) e Valter Chiappini (Sarzana in Movimento) che hanno rimarcato l'assenza di tutti i firmatari della mozione di decadenza, ovvero Damiano Lorenzini (Pd), Sara Frassini (Per Sarzana), Giancarlo Rosignoli (Udc) e Andrea Antola (Noi per Sarzana)), del Sindaco Alessio Cavarra e dell'Assessore di riferimento Massimo Baudone. (Per leggere l'articolo sulla mozione di decadenza presentata cliccate QUI).

Caustico Paolo Mione: "La cosa grave è che, senza nessun senso delle istituzioni, la maggioranza diserti in toto la Conferenza organizzata già da venerdì scorso, non è mai accaduto nella storia di Sarzana ed è un pessimo segnale, a questo aggiungiamo che la Segretaria Comunale si presenta con una nuova bozza di delibera trasformata a suo piacimento per correggere la precedente e rimediare all'errore, cambiando la mozione da "decadenza" a "revoca". Riconosce quindi l'errore e ne fa un'interpretazione originale trasformando la bozza di delibera.
È una cosa aberrante, se il Segretario ritiene sia sbagliata deve semplicemente dichiararla irricevibile e chiederne una nuova stilata dai richiedenti, é stata presentata una richiesta di decadenza e questa deve essere portata in Consiglio Comunale, non può essere cambiata in corsa da nessuno".

La famosa mozione non era l'unico argomento da trattare nella conferenza, altre istanze da portare in Consiglio erano in discussione, non ultima quella su Pallodola, e questo è un ulteriore aggravio per la conferenza ora rinviata. Anche il Consigliere Chiappini ne rimarca la gravità: "L'istituzione Comunale è praticamenta allo sfascio, non sono in grado nè di discutere nel merito, nè dal punto di vista politico.
Gli slittamento costanti a cui tutto viene sottoposto creano accumuli, anche le interrogazioni verbali non vengono mai evase e tutto diventa più difficile, il discuterne poi, come pure il reperirne gli atti, sembra quasi un sistema voluto per insabbiare la discussione in Consiglio Comunale: è specchio del momento di crisi estrema della Maggioranza, che conta solo sui numeri e relative mani alzate a prescindere, mai sulla discussione".

Ora la riunione dei Capigruppo sarà spostata, presumibilmente alla prossima settimana; quella vissuta stamani si è risolta in un grosso scontro tra i presenti e la Segretaria Comunale, apparentemente mandata al "sacrificio" come unica rappresentante a difesa (o a modifica) della mozione di decadenza presentata.
Non è mancata un'ulteriore chicca finale però: poco prima di lasciare la Sala Consiliare è arrivata una Pec autenticata del Consigliere Johnny Giannini direttamente da Londra, quel Consigliere definito di recente "Mr 12° firma", una "reinterpretazione autentica" della mozione di decadenza precedente.

Il Consigliere Rampi trovava già molto buffo che Giannini potesse muovere contestazioni al Presidente Mione, aggiungendo che forse lo aveva incontrato e conosciuto al ristorante a Londra ma non certo in Consiglio Comunale, viste le sue "mai presenze" effettuate, e aggiunge: "Bello, Giannini che manda una "raffinata nota esplicativa" (risata) al Segretario Comunale in cui dichiara che, al di là delle sottigliezze su decadenza o sfiducia o chissà che, era chiaro il suo intento di richiederne la revoca, Mione deve lasciare la carica perchè non superpartes.
Perchè Giannini ne voglia la decadenza ci rimane un'enorme mistero, per quanto riguarda la maggioranza è chiaro che la lettura è più semplice: chi non è del PD non è degno di rappresentare Sarzana, anche se è stato il più votato del PD stesso, e Mione viene prima isolato e ora sfiduciato. Non è una bella piega quella che sta prendendo la città di Sarzana".

Questo è quanto, aspettiamo ulteriori sviluppi che, siamo sicuri, non deluderanno e di cui vi daremo conto.

Nel frattempo aggiungiamo due videointerviste sulla "Conferenza ormai saltata".

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