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Spezia Bene Comune candida Lombardi: “Rovesciamo la corte dei miracoli” (videointervista) In evidenza

di Gabriele Cocchi – Al centro del programma il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte di governo: “Basta con la politica dell’uomo solo al comando”.


Si chiama “Spezia Bene Comune” ed è la lista con cui Massimo Lombardi è candidato sindaco. Anzi, “il vero candidato sindaco è il nostro programma, con dietro 32 giocatori (i candidati a consigliere comunale, ndr) che porteranno ognuno il proprio contributo”, come tiene a precisare l’avvocato di Rifondazione Comunista.

È “una lotta quasi romantica”, come la definisce Andrea Bonomi, conscio della difficoltà di arrivare a un ipotetico ballottaggio.
Simbolo della lista il faro del molo: “Il faro è un simbolo perché la nostra città ha bisogno di luce – spiega lo scrittore Andrea Campanella - Ha vissuto per troppo tempo sotto una cappa, ora ha bisogno di aria nuova”.
“Siamo qui per presentare un progetto politico nuovo, più che una lista – prosegue Campanella - Bene comune per alcune battaglie che abbiamo condotto in questi anni, come quella sull’acqua. Il nostro intendimento è quello di cercare di rovesciare la politica come viene intesa oggi, una politica fondata su partiti o movimenti verticistici, con un leader che detta le linee guida, un uomo solo al comando, come si vede anche in questa campagna elettorale alla Spezia”.

Bisogna ritornare invece alla “democrazia partecipata” secondo i promotori di “Spezia Bene Comune”, a un processo decisionale nelle scelte di governo della città che coinvolga sistematicamente i cittadini. Ma non soltanto a parole, come è successo negli ultimi anni, da Piazza Verdi a Pitelli.
“La politica invece dev’essere qualcosa di diffuso e orizzontale – conferma ancora Campanella – Ovviamente non è un processo che si fa dall’oggi al domani, ma è l’unico processo possibile”.

“Il simbolo con il faro è un’icona – aggiunge Lombardi – Vogliamo che accolga gli spezzini in un porto sicuro. Il faro rappresenta una visuale meravigliosa per vedere valori e negatività del nostro comune. Se guardate la città dal faro vedrete ferite che sanguinano ancora come Pitelli, che è un rimosso di cui noi continueremo ostinatamente a parlare. Poi verso il mare spostando lo sguardo vedrete la cantieristica navale, su cui noi vogliamo intervenire unendo però i diritti dei lavoratori con quelli dei cittadini. Poi ancora più in là c’è la ciminiera dell’Enel: un’indagine epidemiologica è necessaria, e i primi a subire gli effetti negativi dell’inquinamento sono proprio i lavoratori. Poi c’è il dopo dell’area, la prima cosa essenziale da fare è la bonifica: bisogna costringere l’Enel a intervenire. La democrazia partecipata si gioca proprio in quell’area, vogliamo che tutti i cittadini si confrontino”.

C’è la volontà di rivoltare come un calzino un intero “sistema”, nelle parole dei rappresentanti di “Spezia Bene Comune”, e i tempi in cui Rifondazione sedeva tra i banchi della maggioranza sembrano lontani anni luce: “Molto spesso in questa città le persone che non gravitano intorno alla corte dei miracoli sono escluse da tutti i processi, questa è una barbarie – accusa Campanella- E dei cittadini ci si ricorda solo sotto elezioni”.

Una candidatura a sindaco, quella di Lombardi, con in tasca il ricordo gravoso del padre Aldo: “Sono emozionato, anche se chiaramente non è la mia prima esperienza politica – dice Lombardi - Avevo un padre, Aldo, che mi ha insegnato a stare dalla parte dei deboli, degli oppressi e dei lavoratori, e che mi aveva detto che forse, visto che lui era già impegnato politicamente, era meglio che io girassi alla larga. Mi ha insegnato l’importanza di camminare in salita, perché la vita è sudore. Questa è un’esperienza collettiva, è una lista che vede come candidato sindaco il programma, e poi ci sono 32 cittadini spezzini, diversi per percorso politico, che sono stati scelti accuratamente, persone che hanno già dimostrato in ambiti come il lavoro, l’ambiente e la cultura una modalità di procedere dal basso, in direzione ostinata e contraria”.

Ma in politica spesso si ragiona in prosa: cosa farà la lista “Spezia Bene Comune” in caso di ballottaggio?
“Non decidiamo nulla – risponde Lombardi - Quando sarà il momento verrà presa una decisione collettiva, non c’è nessuna preclusione”.

Alle voci “sicurezza” e “criminalità” per “Spezia Bene Comune” non bisogna avere gli occhi foderati di prosciutto: “Sulla criminalità sarebbe ipocrita dire che tutto va bene – ammette Lombardi - C’è bisogno di intervenire, certo, ma non con le modalità del decreto Minniti. Il porto della Spezia ad esempio è uno dei crocevia della malavita organizzata italiana, crocevia di armi, droga e rifiuti. Ci devono essere misure più profonde che comprendano le dinamiche della città”.

Altro che “avvenuta riqualificazione del quartiere Umbertino” per i promotori della lista: “In piazza Brin alle regionali del 2015 ha vinto la Lega – spiega Campanella - Questa amministrazione in piazza Brin ha investito tanti soldi nelle botteghe d’arte, dove avrebbero dovuto esserci gli artisti, gli atelier e tutte queste belle cose. Se voi ci andate oggi le troverete tutte completamente vuote”.

Poi una nota a margine sullo Spezia e i suoi affezionati ultras: “Noi non diremo mai nulla per politicizzare lo stadio – chiarisce Lombardi – Lo dico perché da trent’anni sono parte di una comunità”.

Giovedì prossimo, all’area verde di Melara, la presentazione dei candidati in lista. La corsa è appena iniziata.

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