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Ipotesi abolizione del Parco di Montemarcello, Legambiente: "Siamo basiti" In evidenza

L'associazione ambientalista ritiene che non vi sia alcun motivo scientifico valido per la soppressione dell'Ente.

Abbiamo letto della incredibile proposta del Presidente della Commissione Ambiente della Regione Andrea Costa, per sopprimere il parco di Montemarcello – Magra - Vara.
E’ una proposta che solo per l’averla pensata ci lascia basiti: non solo perché siamo ambientalisti, ma anche perché se il Presidente Costa anziché fare politica propagandistica, lasciasse lavorare i tecnici, bravi, presenti nel Parco, appoggiasse il Consiglio Direttivo e la Comunità del Parco tutta, dimostrerebbe di avere quel rispetto per il territorio che invece pare mancargli.

Il Parco del Magra è nato nel 1982 per arginare l’aggressione criminale di un ambiente fluviale pregiatissimo, unico in Italia, anche perché il fatto di attraversare sei microclimi diversi lo ha reso un serbatoio di biodiversità, doppia rispetto alla media dei fiumi Nazionali.
Nel 1995 il Parco Fluviale della Magra è stato fuso con il Parco di Montemarcello, anch’esso pregiato, per la presenza di numerosi endemismi, e contiguo al Parco fluviale, quindi predisposto al mutuo scambio ecologico, ed è nato il Parco di Montemarcello – Magra. Oggi lo stesso si estende a significativi ed unici ambienti della Val di Vara, tra cui parti del Comune di cui il Costa è stato Sindaco, e difatti oggi il parco si chiama Montemarcello-Magra-Vara.
Ulteriore riconoscimento al Parco è arrivato dalla sua inclusione in un SIC (Sito d’Interesse Comunitario) per la presenza di specie faunistiche e floristiche e di habitat tutelati dalla Direttiva 93/42 dell’Unione Europea.
Nel Parco vi sono parecchie specie avifaunistiche che qui svernano o si riproducono, tutelate dalla Direttiva uccelli, vi sono pesci di cui è testimoniata la riproduzione solo nel Magra – Vara, come le Lamprede di mare, di fiume e di ruscello, anfibi a rischio di estinzione come l’Ululone dal ventre giallo; vi sono poi gli ultimi habitat retrodunali della Liguria a rischio di scomparsa; e questa è solo la punta dell’iceberg, vista la grandissima biodiversità del Parco.

Un Parco che necessita di esserci, Ente intermedio tra Regione e Comuni dove una situazione ambientale troppo delicata richiede sensibilità particolari che non rientrano nelle competenze e predisposizioni dei Comuni. Quanto alla provincia chiamata in causa da Costa non dovrebbe nemmeno gestire SIC attuali che dovrebbero essere suddivisi tra i vari Parchi presenti, altro che gestire i SIC che formano l'attuale Parco!

Insomma togliere la qualifica di Parco a un simile ambiente sarebbe un delitto che caratterizzerebbe in modo fortemente negativo l’Amministrazione Toti. Forse si tratta di un fatto squisitamente politico?
Forse è il retaggio del Presidente Costa come Sindaco di Beverino, che all’epoca già voleva uscire dal Parco? O forse perché la presenza del Parco in qualche modo nuoce al desiderio di molti di usufruire della pregiata sabbia e ghiaia del Vara e del Magra? Certo in tal senso ha pesato di più l’Autorità di bacino che il Parco, ma l’Area Protetta ha testimoniato il grande pregio di un ambiente che deve essere il più possibile preservato.
Oppure si vuole portare a più miti consigli un Ente, politicamente trasversale nel suo Consiglio, che non ha soddisfatto le posizioni di un importante Sindaco di un importante comune del Parco?

Certo vi sono ancora anche alcuni problemi irrisolti all’interno del Parco, come l’ipertrofia della nautica che sconfina in Riserva Generale Orientata, o la presenza degli Impianti di frantumazione inerti ( e comunque grazie al Parco si sta definendo un tavolo di concertazione con i Comuni per spostare gli stessi frantoi dalle sponde dell'area protetta). Ma questi problemi non si risolvono certo abolendo il Parco, anzi, al contrario …
Come si vede le motivazioni scientifiche all’abolizione del Parco non ci sono, anzi si evince il contrario, mentre quelle politiche sono tutt’altro che alte e nobili! Chiediamo quindi un passo indietro al Presidente Costa, il quale dovrebbe rientrare nei ranghi, e comunque un mancato seguito da parte della Regione a una simile, scandalosa, Proposta di Legge.

Il Vicepresidente di Legambiente Liguria Stefano Sarti
Il Presidente del Circolo “Valdimagra” di Legambiente Alessandro Poletti
Il Presidente del Circolo di Lerici di Legambiente Giovanni Cortelezzi

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