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Il Comitato Piazza Verdi abbandona il Tavolo del Verde: “Finta partecipazione” In evidenza

Dopo l'annuncio del Comitato Scalinata Cernaia che ha deciso di lasciare il tavolo di confronto con l'amministrazione in merito ai lavori di ristrutturazione della storica scalinata (cliccate qui), arriva ora un altro addio ad un altro tavolo: è quello del Comitato Piazza Verdi che sbatte la porta e lascia il Tavolo del Verde.

Questo il comunicato del Comitato:

"Il Comitato Piazza Verdi di fronte all'ennesima distruzione di un bene comune quale la Scalinata Cernaia, peraltro sottoposta a vincolo, e all'ennesima presa in giro patita dai cittadini per mano di questa amministrazione vandala e incurante dei più basilari principi legati alla democrazia e al rispetto dovuto ai luoghi e alle persone, non può far altro che abbandonare il Tavolo del Verde e denunciando una finta partecipazione che, fatte salve alcune concessioni marginali, vede di fatto l'assoluta predominanza dell'alta burocrazia del Comune rispetto alle stesse indicazioni di associazioni e consiglieri.

La medesima cosa del resto avvenne anche, al di là di qualunque considerazione estetica, per Piazza Verdi ove ricordiamo:
- un progetto che passa da un costo iniziale di 2.700.000 euro a oltre 4.000.000 di euro totalmente a carico degli spezzini non può che definirsi sbagliato,
- l'errore sulla datazione dei pini, anche se senza dolo, ma con le relative conseguenze burocratico-economiche è imputabile solamente a funzionari della Amministrazione
- che il travertino non fosse idoneo, come da prove effettuate e non confutate, non può che essere imputabile ai progettisti e ai funzionari che non fecero adeguati controlli.
- corsie degli autobus da rifare e modificare perché troppo strette non sono certo da imputare agli autisti.
- L'archeologica preventiva (chi non sapeva che sotto piazza Verdi c'erano i resti del Politeama e del Torretto?) non effettuata con conseguenti rallentamenti e nuovi costi, non è certo imputabile a comitati e cittadini
- rilievi di sottoservizi non effettuati correttamente prima del progetto esecutivi sono imputabili ai progettisti e ai responsabili del procedimento.
E potremmo continuare.

Si è cercato di rimediare a questo scempio di un bene comune istituendo un Tavolo del Verde che impedisse una volta per tutte che una "vergogna quale quella di Piazza Verdi" potesse ripetersi.
Anni di lavoro da parte degli amministratori (pagati per questo) e di molti cittadini (ovviamente non retribuiti) ha prodotto un pregevole "regolamento del verde" che però (e il caso Cernaia lo dimostra pienamente) non si ha nessuna intenzione di rispettare.
Per la sua scalinata il Comitato Cernaia ha per anni dialogato con l'amministrazione, mentre il Comitato Piazza Verdi optò a suo tempo per un percorso più "muscolare" basato su gli atti e le procedure, ovvero sul diritto e il rispetto della legalità.
Il risultato però è stato il medesimo. L'amministrazione alla fine distrugge le cose degli spezzini e gli spezzini non possono dire o farci nulla.
Né la legge né il dialogo è in grado di fermare il vandalismo di questi signori.
Stiamo persino, come "tavolo del verde", ancora attendendo, proprio per parlare di scalinata Cernaia, una audizione davanti alla Commissione preposta, richiesta dal Consigliere comunale Giulio Guerri, già votata all'unanimità e al momento però mai avvenuta, né convocata.
E intanto i lavori sulla scalinata proseguono, le piante vengono danneggiate e i cittadini continuano a essere presi in giro.

Non ci resta quindi che abbandonare il tavolo sperando che il futuro ci riservi un ridimensionamento dei burocrati e alti funzionari che di fatto agiscono del tutto incontrollati a causa di politici evidentemente incapaci di svolgere adeguatamente il loro ruolo".

 

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