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Sanità, Battistini (M5S): “Nuovi tagli, la lezione della Lombardia di cui la Liguria non ha bisogno” In evidenza

Tagliare fondi alle ASL e alle Aziende Ospedaliere per diminuire il pesante disavanzo di bilancio. Ma è davvero questo l'unico grande piano elaborato dal manager illuminato, venuto dalla Lombardia per insegnarci a far funzionare la sanità ligure?

 

A tal proposito abbiamo immediatamente richiesto il piano dei tagli dettagliato, oltre alla direttiva inviata dal commissario Locatelli alle Asl e alle aziende ospedaliere liguri.

Dopo aver speso tutto lo spendibile, attingendo dai Livelli Essenziali di Assistenza, per istituire una Asl in più, A.Li.Sa., oltre alle cinque che già abbiamo; dopo esserci posizionati, dunque, come Regione, in assoluta controtendenza rispetto al panorama nazionale che vede, ovunque, una razionalizzazione dei centri dirigenziali a favore delle strutture territoriali e dei servizi; dopo aver creato un esponenziale aumento di nuove poltrone, nuove nomine e dunque nuovi dirigenti, con i loro relativi ingenti stipendi, da posizionare sui territori (basti pensare ai nuovi Direttori Sociosanitari), ci troviamo oggi a dover risparmiare sui budget a disposizione delle ASL liguri e delle aziende ospedaliere producendo, in tal modo, un inevitabile taglio nel comparto operativo.

Ciò che servirebbe veramente alla nostra comunità viene, dunque, tagliato e penalizzato.

Troviamo inaccettabile che si pensi di risanare l'ingente buco della Sanità ligure producendo tagli sui territori per alimentare tutto il nuovo panorama di costose poltrone che si è voluto creare in questi mesi di governo sanitario a trazione leghista.

Da A.Li.Sa. ai nuovi direttori sociosanitari, abbiamo visto solo nuove spese in più e neppure un piano di rilancio e di investimento per migliorare i servizi sul territorio, ospedali, ovviamente, compresi. Tagliare, inoltre, penalizzando in maniera maggiore quei territori interessati dal maggior numero di fughe di pazienti verso altre regioni, come quello in cui opera ASL5, non potrà che essere disastroso ed aumentare ancor di più un fenomeno che invece andrebbe arginato, anche e soprattutto con investimenti mirati.

Un taglio in questi territori rischia di istituzionalizzare il fenomeno fughe producendo, in tal modo, un'emorragia di risorse economiche ben più grave di quella in atto oggi e che già pesa non poco sul nostro sistema sanitario regionale.

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