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Referendum, Fiore (Possibile): "Risultato sorprendente nei numeri. Ora si lasci in pace la Costituzione" In evidenza

"E' stata una campagna brutta e livorosa. Personalizzata e politicizzata irresponsabilmente": parte da qui l'analisi del referendum dell'esponente di Possibile Michele Fiore.

"Noi di Possibile - prosegue - abbiamo avuto un atteggiamento corretto, sempre nel merito della proposta di riforma, evitando polemiche sterili, non parlando di Renzi e del suo futuro ma spiegando, nelle 200 iniziative in tutto il paese (completamente autofinanziate – come Comitati spezzini abbiamo speso in tutto 220 euro, raccolti tra gli iscritti) in dettaglio le tante ragioni del NO. Lo abbiamo fatto con l'ausilio dei nostri esponenti politici e soprattutto dei nostri Costituzionalisti, primo fra essi il Professor Andrea Pertici, dell'Università di Pisa, autore de "La Costituzione spezzata" un testo dettagliatissimo che ci è stato una stella polaere in questa campagna. Sempre sul pezzo. Sempre nel merito. Perché pensiamo che la politica la si debba fare così: nei contenuti, analizzando in dettaglio, avanzando proposte alternative. Un lavoro sfiancante ma utile che ci inorgoglisce. Il popolo (il referendum è sempre un fatto di popolo) ha deciso con un esito nettissimo e per certi versi (almeno nelle proporzioni) clamoroso che è ora di smetterla di toccare la Costituzione. Perché va bene così com'è (salvo poter fare piccoli aggiustamenti che non la snaturino), perché va semplicemente attuata, perché non è il male del paese che sconta problemi ben più gravi: una scarsa qualità nella legiferazione, livelli di corruzione ed evasione insostenibili, troppe leggi mal fatte e assai spesso inapplicate".

L'esponente di Possibile afferma: "Renzi ha presentato questo Referendum come un voto su di sé e sul suo Governo. Sbagliando. Come si dice in gergo, si è giocato l'"All In" e ha perso tutto. Doverosamente ne ha tratto le conseguenze. E' incredibile come un leader politico, presentato da tutti gli opinion makers come un grande stratega, abbia sbagliato totalmente strategia dilapidando un capitale politico (quello delle Europee) enorme in pochissimo tempo. E dividendo come non mai il Partito di cui è pure Segretario. Credo che proprio il "Turboriformismo" di Renzi abbia giocato, seppur indirettamente, un fattore decisivo. Si pensi al mondo della Scuola, che ha pagato gli effetti della "Buona Scuola" o del lavoro che ha pagato gli effetti del "Jobs Act". Insomma, il "Cambiamento" di Renzi per molti strati della società italiana è stato un autentico "bagno di sangue". Perché, come abbiamo avuto modo di ripetere spesso in questi mesi, il "Cambiamento" non è un valore in sé. Dipende da come si cambia. E il Riformismo, oggi, contrariamente a quanto accadeva in passato, assai spesso si risolve in un peggioramento della propria condizione individuale".

"Ora - afferma Fore - inizia la fase di intestazione della vittoria. Giochino a cui non partecipiamo perché la Costituzione è troppo più importante di tutti noi e della nostre, piccole, esigenze di bottega. Se devo, tuttavia, dare un giudizio sul "chi ha vinto cosa", allora, in estrema sintesi, credo che il dato "politico" (quello che a noi non interessava affatto) è senz'altro prevalentemente appannaggio delle Destre che hanno giocato una partita tutta politica tesa a dare la spallata a Renzi. Ma la parte di difesa della Costituzione da questa Riforma, sbagliata nel merito e nel metodo, è toccata prevalentemente e noi e alle forze politiche che si sono ritrovate unite come non mai nei Comitati per il NO in una battaglia di valore e di valori: a difesa della Costituzione più bella e moderna del mondo, nata dalla Resistenza Partigiana. Le "Sinistre", il M5S, i Comitati, i semplici cittadini si sono stretti attorno alla Carta fondamentale perché hanno ravvisato un grave pericolo all'orizzonte.
Dovrà accadere anche in futuro, al netto delle esigenze della rispettive forze politiche, per perseguire battaglie ed obiettivi comuni.
La Costituzione unisce, sempre, e chi ha creato tutta questa polarizzazione e avvelenato il clima dovrebbe, anziché tirare in ballo i Grillo, i Salvini e l'apocalisse, innanzitutto riflettere su questo dato ineludibile".

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