Devo riscontrare che la drastica riduzione negli accessi al Fondo di solidarietà purtroppo rientra nell'ottica dei tagli lineari che questa Regione sta apportando in tema di salute e servizi sociali, senza tenere conto del reale rapporto tra costi e benefici, solo per fare quadrare i conti. Così facendo ci troviamo con una situazione sociale al limite del collasso: è impensabile scaricare tutti gli oneri sulle spalle delle sole famiglie, già messe a dura prova dai sacrifici richiesti per provvedere ogni giorno all'assistenza di un anziano o di un disabile, sia esso mentale o fisico. A dimostrazione di quanto la Regione abbia attuato una serie di scelte miopi che poco hanno valutato la reale situazione delle famiglie liguri è l'assoluta mancanza di coinvolgimento delle associazioni impegnate nell'assistenza di disabili, malati psichiatrici, anziani e tossicodipendenti. Tanto che un gruppo di famiglie di pazienti ospitati a Quarto nei giorni scorsi ha depositato l'impugnazione della delibera regionale che ha disposto l'abbassamento della soglia Isee , lamentando che non sia stata prevista alcuna forma di progressività. Da un giorno all'altro moltissime famiglie hanno perso del tutto una forma di sostegno su cui facevano affidamento.
Purtroppo non è la prima volta che la Regione prende decisioni frettolose e poco sensibili verso la grave situazione delle categorie più svantaggiate. Ricordo il caso della messa in vendita, a fine dicembre, degli immobili dell'ex ospedale psichiatrico di Quarto e la successiva "messa a gara", come oggetti, per l'assistenza degli ottanta pazienti che vivono nella struttura. Dopo il nostro forte pressing, la Regione si è ravveduta ed è tornata sui propri passi, stralciando la gara e ripensando agli spazi da mantenere nelle strutture di Quarto dedicate ai pazienti, anche se mi risulta che lo sfratto al Centro Sociale di Quarto sia ancora esecutivo per il 31 dicembre 2012. Auspichiamo quindi che anche nel caso dei tetti Isee per l'accesso al Fondo di solidarietà per i disabili, questa giunta si renda conto di aver preso un abbaglio e riveda al più presto le proprie decisioni».