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Tasse per le scuole paritarie, UAAR in pressing sui sindaci spezzini In evidenza

Anche il circolo Uaar della Spezia, nell'ambito della campagna nazionale promossa dall'associazione, ha inviato in questi giorni, alle Amministrazioni interessate (sindaci e per conoscenza ai presidenti dei consigli comunali), una lettera di invito ad esaminare le situazioni tributarie degli istituti paritari presenti nei rispettivi territori comunali, al fine di escludere casi di omessa dichiarazione e omesso pagamento dell'Ici, per gli anni dal 2004 al 2011 e dell'Imu/Tasi, dove prevista, per gli anni successivi.

Con le recenti sentenze della Corte di Cassazione (n. 14225 e 14226) depositate l'8 luglio 2015, che hanno stabilito la legittimità della richiesta del Comune di Livorno di far pagare l'ICI arretrata a due scuole private gestite da enti religiosi, si potrebbe aprire un nuovo importante capitolo per una società messa quasi in ginocchio da una crisi economia ormai perdurante.
"Lo Stato Italiano (Governo e Parlamento, Regioni e Comuni, ognuno per la propria competenza) - spiega Cesare Bisleri del circolo spezzino - potrebbe infatti, a ragion veduta, chiedere al più potente impero economico straniero di passarsi una mano sulla coscienza e mettere l'altra al proprio portafogli.
La chiesa cattolica, infatti, pur essendo il più grande immobiliarista insediato nel nostro territorio, da anni gode di privilegi fiscali che non sono concessi nemmeno a quegli anziani pensionati che, costretti a vivere con un misero emolumento sociale, spesso sufficiente appena per il sostegno medico, debbono corrispondere ugualmente la tassa sulla loro casa di proprietà benché, di fatto, non produca alcun reale introito.
Un'esenzione, quindi, assolutamente ingiustificata ed inconcepibile se non dal mero punto di vista della tutela, a tutti i costi, del privilegio di una casta.
Ma il vil denaro sembrerebbe non essere di "satana", almeno in certi casi. Ed è forse per paura di un risveglio collettivo che la Chiesa cattolica, toccata nel vivo dei suoi interessi e nel suo privilegio, a quanto pare considerato inviolabile, non ha perso un minuto di tempo a replicare e per tramite del suo portavoce, Monsignor Galantino, ha tuonato contro le sentenze definendole "pericolose" e paventando nientemeno che una sorta di attentato alla "garanzia di libertà sull'educazione".
Il messaggio è dunque chiaro: nessuno osi toccare il ricco e prezioso forziere di "Paperon de Paperoni", dal quale non uscirà un solo "CENT", pena una disastrosa conseguenza per il mondo dell'istruzione. Eh si perché, nella tempestiva e rabbiosa censura della Chiesa, non poteva certo mancare il consueto "ricatto morale", stavolta consistente nella minaccia della chiusura delle scuole cattoliche, che sono la maggioranza nel totale delle paritarie.
Una minaccia, però, che riteniamo non dovrebbe turbare o intimorire uno Stato, se realmente garante del diritto e della propria Costituzione.
Una minaccia anche inutile, visto che se anche tutte le scuole paritarie chiudessero, il costo aggiuntivo da affrontare sarebbe molto modesto ed il rapporto insegnanti e studenti nella primaria e secondaria rimarrebbe comunque tra i più bassi a livello internazionale, in quanto assorbire tutti i 400.000 studenti provenienti dalle private comporterebbe una crescita di poco più di un'unità della composizione media di ogni classe della scuola pubblica.
Ma la voce dall'alto del pulpito sembra già aver sortito l'effetto sperato. L'esempio lo abbiamo avuto proprio a La Spezia dove il consiglio comunale ha bocciato l'odg presentato dal consigliere Roberto Masia (Sinistra unita) che al Comune chiedeva soltanto di verificare gli eventuali crediti Ici-Imu nei confronti delle scuole private. Il primo tentativo in Italia, quindi, per un solo voto è stato mortificato proprio da una maggioranza (quella del PD) per lo più astensionista, rivelatasi smarrita e timorosa al solo pensiero di poter scoprire un credito che, molto probabilmente, sapeva che non avrebbe avuto poi il coraggio di esigere. Il circolo Uaar della Spezia auspica che la bocciatura dell'ODG di Masia non faccia da monito ma anzi da stimolo per tutte le altre amministrazioni comunali italiane e che quel documento, che pare sia stato già richiesto da altre amministrazioni, possa essere riproposto con positivo riscontro, anche in risposta alla campagna nazionale di sensibilizzazione che l'associazione Uaar ha avviato all'indomani delle sentenze. Alle Amministrazioni dei Comuni interessati nella nostra provincia: La Spezia, Sarzana, Lerici, Bolano, Santo Stefano Magra, Ameglia, Varese Ligure, Bonassola, Deiva Marina, non resta che augurare un buon lavoro, coscienziosamente rivolto all'interesse ed alla tutela dei cittadini, con l'invito ad informare la collettività sulle decisioni prese". (12 settembre)

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