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Profughi a Sarzana, Bellegoni (PdCI): “Sentimenti di razzismo, xenofobia e odio religioso” In evidenza

Intervento di Matteo Bellegoni, Segretario Partito Comunista d'Italia di Sarzana e Val di Magra - Nei prossimi giorni avverà il trasferimento di alcuni giovani profughi nel nuovo centro di accoglienza che aprirà nei locali della struttura ex Zebra di Sarzana dove verrano ospitati dalla Caritas.

Troviamo ignobile come, più o meno consapevolmente, una parte della cittadinanza, in parte fomentata da organizzazioni politiche di chiaro stampo fascistoide, continuino a colpevolizzare persone per il solo fatto di essere di un'altra etnia e non per reati eventualmente commessi. In questi giorni abbiamo letto di tutto, si equipara delle persone a degli animali con una forma di discriminazione preventiva che esprime la crescente convinzione secondo la quale si è colpevoli o innocenti se appartenenti a un'etnia piuttosto che ad un'altra. Si insiste su sentimenti di razzismo, xenofobia e odio religioso che fondano le proprie radici in quella "guerra tra poveri" imposta dal pensiero unico dominante che nasconde volti e nomi dei veri responsabili del disagio economico, sociale e morale che viviamo ogni giorno. Così ci si ricorda  di essere "cattivi" verso chi vive in maniera diversa e ci si dimentica quali sono le vere cause che caratterizzano la crisi sociale del nostro Paese. Un progetto ben studiato che ha come chiaro obiettivo l'individuazione del nemico nel diverso, esasperando sentimenti xenofobi e razzisti, qualunquismo, rassegnazione e indifferenza.
L'obiettivo di Salvini che sarà in visita a Sarzana nei prossimi giorni è chiaro, fomentando certi sentimenti cerca di garantire un futuro al suo Partito tentando di risollevarlo dopo che ha rischiato seriamente di chiudere i battenti (per tradimento, per fallimento e per furto). Tutto ciò avviene attraverso un consapevole calcolo basato sull'alimentazione del conflitto tra le componenti più basse della piramide sociale, giocando quindi, per interesse e grazie a disinformazione e superficialità dilaganti, proprio sull'odio tra le persone meno avvertite e, di solito, più rabbiose e meno felici. Con grande e consapevole cinismo, cerca di foraggiare l'odio orizzontale tra le persone più deboli. Ciò che egli a parole avversa (l'invasione", il degrado, gli scippi nelle stazioni etc.) è in realtà ciò che probabilmente più fortemente desidera, perché gli garantisce sopravvivenza politica e anzi ascesa, visibilità e popolarità.
A 70 anni dalla liberazione dell'Italia e dalla sconfitta del nazifascismo stiamo vivendo in una società che sta diventando sempre più pericolosa. Viene alla mente quello che scriveva sul fascismo, oltre 50 anni fa, Pier Paolo Pasolini: "L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo. Essere laici, liberali, non significa nulla, quando manca quella forza morale che riesca a vincere la tentazione di essere partecipi a un mondo che apparentemente funziona, con le sue leggi allettanti e crudeli. Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole: occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione, direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società."
Vista la preoccupante e inaccettabile prospettiva e deriva morale, il Partito Comunista d'Italia propone a tutte le forze della sinistra e di movimento che si riconoscano nei valori dell'uguaglianza e dell'antifascismo un fronte di lotta unitario a salvaguardia dei suddetti valori e della libertà.

 

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