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Porto, interviene SEL: "Riaffermare centralità della Politica, stimolare la concorrenza, garantire lavoro e rispetto dell'ambiente"

La recente decisione dell'Autorità Portuale, con la quale si è assegnata a LSCT (Gruppo Contship Italia) la realizzazione di "opere di grande infrastrutturazione portuale", comporterà un investimento complessivo do oltre 200 milioni di euro; le connesse problematiche urbanistiche ed ambientali, le ingenti ricadute occupazionali previste, l'entità degli interessi economici in gioco, impongono da un lato massima condivisione delle scelte, dall'altro equilibrio e misura nella loro attuazione.

Il Piano Regolatore Portuale vigente, approvato dal Consiglio Regionale in data 19 dicembre 2006, ha recepito le intese firmate dai Comuni della Spezia, di Lerici, di Portovenere e dalla Provincia, oltre che gli accordi sottoscritti dall'Autorità Portuale con i concessionari delle aree demaniali marittime dei quartieri di Canaletto e Fossamastra.

Il Piano è il frutto di ampie consultazioni, promosse con l'intento di realizzare la civile convivenza fra i quartieri del Levante ed il porto, ed assicurare lo sviluppo economico del territorio tutelando contemporaneamente la salute cittadina.

Le sbrigative modalità di adozione della deliberazione assunta dall'Autorità Portuale vanno esattamente nella direzione opposta: la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e l'affissione all'Albo pretorio del Comune, peraltro previsti per legge, o la comunicazione a mezzo stampa delle intenzioni di investimento di LSCT, non sono certamente gli strumenti più idonei per attuare quella necessaria concertazione fra Amministrazioni del territorio e operatori economici interessati dal provvedimento.

Come già sostenuto da molti, è stato così violato il patto città - porto, e disconosciuto il ruolo di governo del territorio che compete agli Enti locali; ad essi infatti spetta il compito di grande mediazione fra le istanze del territorio in modo che prevalga l'interesse generale e non quello di parte.

"La concessione esclusiva ad un unico operatore privato di gran parte del fronte a mare spezziono, - afferma il portavoce di SEL Vimal Carlo Gabbiani - per una durata insolitamente lunga (ben 53 anni), impedirà di fatto per un lunghissimo periodo qualsiasi possibilità di stimolo ad una virtuosa concorrenza economica fra privati; la tesi secondo cui la normativa europea di liberalizzazione debba essere applicata solo ad attività minori appare poi quantomeno singolare.

La necessità di migliorare e intensificare l'attività portuale, negli spazi previsti dall'attuale Piano Regolatore Portuale, non può eludere l'urgenza di tutela della salute pubblica in tutte le sue articolazioni; in tal senso sono necessarie ed inderogabili le valutazioni di impatto ambientale ambito per ambito, come per altro ribadito dal Ministero per l'Ambiente e la Tutela del Territorio nel 2006.

La mancanza inoltre di espliciti riferimenti alle opere compensative e al trasferimento degli attuali insediamenti della Marina del Canaletto pone l'atto in contraddizione con leggi e atti amministrativi vincolanti prodotti sia dai Comuni che dalla Provincia e dalla Regione"

"La richiesta - prosegue Gabbiani - avanzata dal Sindaco Federici di un supplemento di istruttoria, tesa a verificare i punti controversi sommariamente esposti, è condivisibile e va nella giusta direzione. Sinistra Ecologia e Libertà chiede al Sindaco e all'Amministrazione Comunale di promuovere interventi urgenti per ricondurre l'attuazione del Piano Regolatore Portuale e dei suoi contenuti in un ambito di salvaguardia ambientale, di tutela del diritto alla salute, di rispetto della legalità e della legittimità degli atti, evitando nel contempo il riaccendersi degli storici conflitti con le esigenze economiche e di lavoro che hanno negativamente contrassegnato la recente storia della nostra città"

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