"Questo in quanto le similitudini tra le due centrali liguri - prosegue - sono talmente evidenti che il non porsi il dubbio sulla loro gestione e il loro futuro, sarebbe un comportamento da irresponsabili per le Amministrazioni preposte, in quanto gli aspetti, su cui ha investigato la Procura Savonese, appaiono essere presenti anche alla Spezia (scarsi controlli, Amministrazioni forse conniventi n.d.r.). Nonostante la riduzione del numero delle ciminiere anche la centrale di Vallegrande -ha osservato Sebastiani- si brucia carbone e la vicinanza a quartieri abitati della città pone sotto una luce sinistra le emissioni potenzialmente cancerogene dell'impianto. Confidiamo che sulla scorta di quanto accaduto a Savona, anche nel capoluogo del Levante ligure venga svolta un'indagine epidemiologica approfondita, che escluda in maniera certa correlazioni tra le emissioni della centrale ed i ricoveri per patologie respiratorie, soprattutto in caso di malattie oncologiche, che risulterebbero in aumento anche nella nostra città, e che le autorità autorizzate verifichino costantemente l'ottemperanza alle prescrizioni dell'Aia (Autorizzazione Ambientale Integrata). E' in gioco -ha concluso Sebastiani con una nota di rammarico- la salute dei cittadini, diritto sancito anche dalla Costituzione, e l'Italia dei Valori, come le altre parti sociali, i partiti e le Autorità, non possono rimanere inerti e indifferenti di fronte ad un rischio ambientale così importante".