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Spedia, Ponzanelli (FI): "Prima della messa in liquidazione, chiarire le posizioni debitorie"

"La notizia non è certo delle più confortanti: la massa di debiti che ha accumulato Spedia in questi anni ha raggiunto la cifra record di oltre 3.000.000 di Euro". Comincia così l'affondo di Francesco Ponzanelli, capogruppo di Forza Italia nel consiglio comunale di Santo Stefano Magra. "Tale posizione debitoria - prosegue - era tenuta in piedi, così come si scrive nel Verbale dell'Assemblea Generale degli azionisti del 18 dicembre 2013, da un credito di SVAR (Società pubblica che si occupa dello sviluppo delle aree di Santo Stefano Magra) per 1,5 milioni di euro e dalla patrimonializzazione della società per il restante. Questo restante sembrerebbe però saltato dopo la disdetta dell'affitto, da parte della società Veolia, del 3° piano dell'Immobile SIC, creando una "problematica importante per l'equilibrio finanziario della società", e portando la società alla decisione di messa in liquidazione. In qualità di soci di Spedia, come Comune di Santo Stefano Magra, ho scritto al Sindaco Mazzanti per avere copia di questo contratto di affitto, al fine di poter ben comprendere come è avvenuta la cosa. Passiamo alla questione di Svar, nella veste di garante di Spedia. La cosa che lascia stupiti e senza parole è che Svar stessa: 1)deve ancora a Spedia oltre 1,5 milioni di euro, dei 3 milioni avuti in prestito dal 2004, sarà interessante conoscere come e quando pensa di darglieli, vista la prossima messa in liquidazione della stessa Spedia; 2) che da oltre 2 anni, la stessa Svar, che non svolge alcuna attività significativa, foriera di significativi introiti finanziari; 3)la stessa deve ancora escutere Fidejussioni bancarie (Su cui stiamo valutando la possibilità che si configuri un danno erariale) per quasi 500.000 euro 4) nell'ultimo bilancio consegnatomi (Risalente al 2012, ma consegnatomi questa mattina, in cui manca, tra l'altro il parere del Revisore dei Conti della Società, documento molto importante)ha debiti per 3.500.000 euro, senza alcuna specifica al debito verso le banche, quindi bilancio assolutamente non trasparente per una società pubblica. Perché sarebbe assai curioso che la stessa ricorresse al credito bancario per ripagare il suo debito verso Spedia, avendo ancora 500.000 euro da escutere, da almeno 2 anni. Anche qui sarebbe ben evidente il secondo possibile danno erariale. Quindi, sia Spedia che Svar, ricordiamo società pubbliche, presentano una posizione debitoria molto elevata, ed aldilà dei concetti numerici di bilancio, penso sia opportuno che le autorità competenti inizino a far luce su queste società ed i Revisori dei Conti delle stesse inizino un percorso di chiarezza verso gli azionisti pubblici (Comuni, CCIIA, ecc) e quelli privati, come giustamente lamentava il Presidente della Fondazione, Melley, che deve ancora ricevere 500.000 euro da ben 3 anni. Essendo il Comune di Santo Stefano Magra nella posizione di non aver mai ricevuto alcuna informazione sull'azione svolta dai nominati dal Sindaco nelle società partecipate (Delibera del Consiglio Comunale n°35 del 31.5.2011, afferma che, almeno una volta all'anno, i rappresentanti designati forniscano un rapporto sull'attività svolta e sulla situazione gestionale dell'ente amministrato) come Svar e Spedia, ad oggi, e solo ad oggi, dopo la mia richiesta di chiarimenti sulla messa in liquidazione di Spedia, escono documenti che fanno rabbrividire: le posizioni debitorie di queste società sono spaventose, le informazioni sulla loro funzionalità pressoché inesistenti e gli intrecci tra le stesse forieri di ben più puntuali approfondimenti. Inizia quindi, da questo nuovo accesso alla documentazione relativa alla messa in liquidazione di Spedia, un percorso obbligato per tutti gli azionisti pubblici, percorso che non può certo finire con una semplice presa d'atto di quello che è accaduto, ma proseguire attraverso una puntuale rivisitazione di tutte le operazioni compiute da Spedia e dalle partecipate in relazioni alle loro "mission", anche attraverso una scrupolosa e puntuale verifica finanziaria delle spese e degli investimenti effettuati. Porre la società in liquidazione senza queste doverose verifiche vuol dire chiudere gli occhi sulle gestioni passate e sulla voragine di denaro pubblico introitato dalla stessa".

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