Così Giacomo Gianello, segretario provinciale del PSI. "Come segretario provinciale - prosegue il giovane esponente socialista - non posso fare a meno di rilevarlo. Tali tematiche saranno tema del dibattito congressuale che si terra il prossimo 25 gennaio; quella sarà la sede per presentare programmi per il futuro. Io stesso mi candiderò con un programma nazionale che fa riferimento alla mozione del segretario nazionale Riccardo Nencini e con un programma locale che vuole ripartire da Italia bene comune, dai problemi concreti del territorio e dalla presentazione di programmi che facciano riferimento ai valori socialisti e di candidati socialisti alle prossime primarie per la carica di sindaco. Nei prossimi giorni i socialisti di Ortonovo e Castelnuovo si incontreranno con la segreteria provinciale per esprimere una posizione anche circa il referendum che li vedrà interessati nel prossimo febbraio". Pubblicato di seguito, l'intervento di Marco Andreini, membro del consiglio nazionale PSI, a cui Gianello ha replicato: "Il Partito Socialista Italiano dopo aver tenuto il terzo congresso nazionale a dicembre a Venezia dove ha partecipato fra le tante personalità anche il presidente del consiglio Letta, terrà a breve il congresso della federazione provinciale. Il sottoscritto come responsabile regionale della componente nazionale di sinistra del partito, auspica che si possa arrivare ad un congresso unitario così come avvenuto a Venezia e che si arrivi alla elezione di un segretario provinciale condiviso. Alcune cose, anche a fronte delle dimenticanze di Michelucci, non possono più essere taciute e come partito chiediamo che vengano assunte come base di discussione congressuale. La prima questione che emerge dalle parole di Michelucci è il rapporto dei partiti di sinistra con il Pd, questione aperta che il partito discuterà anche nel consiglio nazionale di sabato 11. Per quanto mi riguarda e non credo con ciò di rappresentare solo il pensiero della sinistra socialista, cominciamo a stufarci di questo continuo atteggiamento del Pd verso gli alleati, che nella migliore delle ipotesi li considera come semplici vassalli al servizio del sovrano. In una città dove esistono mille problemi, dove pochi hanno il coraggio di dire apertamente come stanno le cose; a proposito non sarà perche, nel suo annuale appuntamento la Camera di Commercio ha osato dipingere una città in crisi, dove continuamente chiudono attività produttive, dove spariscono posti di lavoro, dove ha ricordato sussistono diecimila disoccupati, non sarà forse per queste ragioni che oggi improvvisamente si chiede rinnovamento delle cariche?! Così come immagino sia poco piaciuta al Pd la lettera pre-natalizia della Soprintendenza regionale, non una organizzazione sovversiva o composta da persone frustrate dalla politica, che si è permessa di scrivere che i pini di piazza verdi sono intoccabili, perché parte integrante organica dell'importanza culturale della piazza. Sarebbe interessante sapere da Michelucci cosa pensano di farci ora in piazza verdi, visto che gli archi di Buren rimarranno per sempre nella sua faretra. Venendo alla politica, vorrei tanto chiedere a Michelucci se le dimenticanze sono freudiane o lui pensa al Psi, come organicamente facente parte del Pd, perché se così fosse potrebbe avere molte interessanti sorprese sia nel capoluogo, sia in occasione di tutte le primarie nei comuni che andranno al voto a partire dai referendum sull'unificazione fra Ortonovo e Castelnuovo, dove sarebbe bene che il partito ci andasse in maniera non vincolata e comunque partendo da un confronto aperto con tutti gli altri partiti della sinistra".
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