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Outlet Brugnato, Siri (Liste Civiche Biasotti): "Chiarezza su stato dei lavori e impatto ambientale"

Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente) ha presentato un'interrogazione per sapere «effettivamente, a che punto sono i lavori per la costruzione dell'outlet di Brugnato; a che punto siano gli studi e le analisi per la messa in sicurezza dell'area interessata dall'outlet e zone limitrofe e quali siano gli interventi previsti, le modalità ed i tempi di realizzazione;

se la Regione intenda riaprire la procedura di verifica ai fini della valutazione di impatto ambientale e rimettere, quindi, in discussione questo intervento in ragione delle condizioni di salvaguardia e di messa in sicurezza del territorio; se non ritengano opportuno attivarsi affinché vengano sospesi i permessi e le autorizzazioni per edificazioni non ancora iniziate, come nel caso dell'outlet, che sorgano in zone classificabili, a seguito di verifica, tra quelle più ad alto rischio o per le quali sia necessario procedere a revisione delle norme attuative». Siri ha ricordato che a novembre 2011 dovevano partire i lavori per la realizzazione dell'"Outlet Shopinn 5 Terre" di Brugnato, un complesso immobiliare che dovrebbe occupare un'area di circa 22.000 mq e comprendere circa 100 esercizi commerciali, di cui 100 negozi e 5 ristoranti, oltre a posti auto, ma ha rilevato che l'intera area su cui dovrebbe sorgere l'outlet è stata interessata da un'esondazione durante l'alluvione che ha colpito lo spezzino. Secondo Siri «sarebbe plausibile riclassificare l'area tra quelle a rischio alluvione» e ha rilevato che in seguito di questa nuova emergenza, la Regione Liguria aveva deciso di bloccare il progetto in attesa di una variante di salvaguardia che, eventualmente, vietasse l'edificabilità nella zona interessata. La stessa nel dicembre 2011, metteva in salvaguardia le aree colpite dagli eventi alluvionali dell'ottobre 2011 ed indicava nell'"Autorità di Bacino del Fiume Magra" l'organo tecnico che doveva esprimere un parere in merito a progetti edilizi già approvati ed avviati in tali aree. Tale organo aveva rilevato che "è necessario e prioritario uno studio idraulico ed idrogeologico per ricostruire l'evento occorso, determinandone le cause e provvedendo alla redazione di un progetto di sistemazione complessiva del torrente Gravegnola, con riferimento anche all'eventuale necessità di adeguamento e/o consolidamento delle opere di difesa esistenti", tuttavia nell' ottobre scorso sarebbe stato avviato il cantiere per la realizzazione dell'outlet a Brugnato, nonostante la Procura della Repubblica di Spezia abbia aperto un'inchiesta sull'intera operazione e "Legambiente" abbia depositato alla Regione Liguria istanza per la riapertura del procedimento di valutazione di impatto ambientale del centro commerciale. In aula Siri ha rimarcato che l'argomento di fatto è datato, visto che i lavori per la realizzazione dell'outelet sono in avanzato stato di realizzazione. Ma restano le sue preoccupazioni.

 

Per la giunta ha risposto l'assessore all'ambiente, Renata Briano, spiegando l'iter che ha portato alle concessioni per la realizzazione dell'opera: «Il complesso edilizio connesso alla realizzazione dell'outelet è situato in una'area che, prima dell'alluvione del 25 ottobre 2011, ai sensi del piano di bacino in allora vigente, era ricadente in parte al di fuori delle aree perimetrali come inondabili ed in parte in area deperimetrata a seguito di interventi di sistemazione idraulica, cosiddette "aree difesa da interventi di sistemazione idraulica". Dal punto di vista del Piano di bacino, dunque, non vi erano elementi ostativi alla realizzazione di nuove edificazioni. L'alluvione del 2011 ha in effetti interessato anche le aree di interesse, oltre a molte aree non perimetrate come pericolose nel piano di bacino, a causa del crollo di un'opera di difesa arginale in sponda destra del torrente Gravegnola. Con delibera, la giunta regionale ha emanato misure di salvaguardia sulle aree nel territorio spezzino inondate durante l'alluvione del 25 ottobre 2011, in attesa dei necessari studi e approfondimenti. Tali misure prevedevano una disciplina di salvaguarda temporanea contenente prescrizioni e divieti di natura cautelativa nelle more di adeguati approfondimenti tecnici finalizzati allo studio ed approfondimento dell'evento e alla predisposizione di conseguenti varianti ai piani di bacino vigenti, laddove necessario, Era in particolare previsto il divieto di interventi urbanistico edilizi eccedenti la ristrutturazione edilizia in tutte le aree inondate. Era prevista una fase di verifica anche per gli interventi già assentiti con titolo edilizio già rilasciato o i cui lavori fossero iniziati. Per tale motivo l'efficacia del titolo edilizio è stata sospesa fino all'espressione di uno specifico parere da parte dell'Autorità di Bacino Competente, da esprimersi entro 45 giorni dalla richiesta da parte del Comune». Ha chiarito l'assessore: «Nel caso in oggetto, l'intervento risultava dotato di titolo edilizio in data precedente all'applicazione della delibera di salvaguardia, e poteva pertanto beneficiare della disciplina semplificata, essendo soggetto al solo parere di compatibilità dell'Autorità di Bacino, sulla base dei dati in allora disponibili. Tale parere è stato espresso dal comitato tecnico dell'Autorità di Bacino il 27 gennaio 2012. . il parere espresso prevede la necessità di studi di approfondimento, prioritari dal punto di vista tecnico per valutare la rispondenza del piano di bacino vigente con l'evento occorso. Tuttavia in considerazione del fatto che il titolo edilizio era già stato rilasciato, è stata demandata al Comune la facoltà di decidere, alla luce di in proprio possesso se attendere la conclusione degli studi idraulici o avviarne dei propri, ovvero se proseguire con l'attuazione degli interventi con le prescrizioni minime individuate nel parere espresso. In questo caso devono essere rispettate delle precise condizioni. In particolare devono essere ripristinate le condizioni di deflusso idraulico preesistenti, mediante ricostituzione delle difese idrauliche crollate e deve inoltre essere aggiornato il progetto edilizio al fine di adottare i necessari accorgimenti tecnico costruttivi per la protezione passiva dalle inondazioni. Con il rispetto di tali condizioni, ferma restando la necessità degli studi complessivi relativi alla ricostruzione dell'evento alluvionale, si è ritenuto che le aree oggetto di nuova edificazione fossero riportate, di fatto, nello stato antecedente all'evento alluvionale ed inoltre rese esse stesse sicure da allagamenti. L'attuazione di quanto sopra rientra pertanto nella competenza del Comune. Quest'ultimo si è attivato con fondi propri per la realizzazione di uno studio di dettaglio relativo alla ricostruzione dell'evento nel territorio comunale, con riferimento a entrambi i torrenti, Gravegnola e il Chicciola, Tale studio è già stato presentato al fine dell'aggiornamento del piano di bacino, al Comitato tecnico dell'Autorità di Bacino del fiume magra che ha ritenuto necessario chiedere alcune integrazioni». Briano ha infine chiarito che la Regione ha chiesto al Comune di Brugnato chiarimenti sullo stato di avanzamento degli studi e sull'attività edilizia in corso o in previsione dell'insediamento commerciale.

Siri il stigmatizzato il comportamento del comune di Brugnato e ha lanciato un appello per tutelare i piccoli commercianti che rischierebbero la chiusura in seguito all'apertura del centro commerciale.

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