«Tra tutti gli emendamenti presentati – spiega Piredda – quello che veramente determinerà un radicale cambiamento è l'inserimento della doppia preferenza di genere e la stesura di liste elettorali che prevedano una rappresentanza di genere non superiore ai due terzi. Questi emendamenti riprendono i contenuti della proposta di legge presentata da Italia dei Valori, ancora ferma in commissione, e che a oggi è l'unica che prevede la doppia preferenza.
Nonostante il testo votato oggi dalla maggioranza non abbia raggiunto il quorum, rappresenta la base giusta su cui aprire una discussione in commissione e sulla quale la maggioranza non potrà fare passi indietro. Come più volte ribadito anche dalle associazioni femminili e rappresentanti di primo piano della politica e dell'economia, penso che la doppia preferenza e la rappresentatività di genere siano il percorso obbligato per una concreta rivoluzione culturale che scardini le ultime, ma ancora forti, resistenze alla partecipazione politica delle donne e alla loro rappresentanza nelle istituzioni. Dovrebbe fare riflettere un dato su tutti: meno del 10% dei sindaci del Nord Italia sono donne e nel Sud sono meno del 4%».