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La voce fuori dal coro di Cantiere Liberale: "Attualmente il turbogas è necessario al Paese" In evidenza

Luca Bergonzoli: "Auspichiamo che la politica trovi una posizione condivisa per gestire al meglio questo passaggio della centrale ENEL".

La notizia della autorizzazione da parte del Governo della conversione della centrale Eugenio Montale dal carbone al turbogas sta incendiando la discussione politica locale, già in fermento per l’approssimarsi delle amministrative dell’anno prossimo, con un fitto batti e ribatti di recriminazioni sulle vere o presunte incoerenze delle scelte e decisioni del passato in maniera perfettamente bipartisan.

In questa abbondanza di dichiarazioni e prese di posizione ogni elettore potrà trovare quella che più si avvicina al suo pensiero e, probabilmente, cominciare a ragionare su chi sostenere alle prossime elezioni, ma dal punto di vista strategico servirà presto una fase politica costruttiva che abbia come obiettivo la gestione “pratica” della questione per il futuro della città e una volta tanto non sarebbe male che a questa fase partecipasse un’ampia maggioranza degli eletti senza badare troppo alle distinzioni partitiche o ideologiche. Un avvicinamento da parte della politica locale, se vogliamo, al nuovo stile impostato a livello nazionale dal Governo Draghi che indubbiamente sta piacendo sempre di più a cittadini ed elettori.

Come Cantiere Liberale troviamo poco interessante l’esegesi sui comportamenti di questa o quella forza politica negli ultimi lustri o decenni, soprattutto durante un momento di rottura totale dei paradigmi precedenti: le conseguenze dei due anni di pandemia, l’acutizzarsi delle tensioni geopolitiche internazionali e le potenzialità del piano Next Generation EU, declinato in Italia con il PNRR, hanno cambiato completamente le carte in tavola rispetto al passato. La tanto citata Transizione Ecologica non sarà un pranzo di gala, richiederà anche sacrifici e modifiche nelle abitudini di tutti noi e scelte coraggiose da parte della politica a tutti i livelli. Nel concreto della situazione spezzina è doveroso dare il giusto valore al fatto che finalmente la centrale ENEL smetterà di utilizzare il carbone per la produzione elettrica, con il passaggio al Metano si ridurranno enormemente le emissioni e si azzereranno quelle di polveri sottili, il maggior pericolo e responsabili di così tanti problemi del passato.

La Transizione Energetica, che è parte della più ampia questione della Transizione Ecologica, punta sull’aumento dell’utilizzo dell’energia elettrica nei settori dove è ancora poco utilizzata rispetto ad altre forme di energia, in primis nei trasporti. L’automobile elettrica, che solo pochi anni fa era relegata a curiosità o sfizio delle classi più abbienti, sta diventando un’alternativa sempre più diffusa e alla portata di una parte sempre maggiore della popolazione. Da anni si discute dell’elettrificazione delle banchine portuali per limitare le emissioni delle navi in transito, questione di ancora maggior attualità con l’arrivo del turismo crocieristico a Spezia.
Questi due esempi per dire che se vogliamo andare avanti sulla strada della lotta al cambiamento climatico e all’inquinamento dovremo accettare di dover utilizzare sempre più elettricità, che in qualche maniera dovremo pur produrre.

Con le tecnologie esistenti e disponibili al giorno d’oggi, e considerando la scellerata rinuncia al nucleare fatta dal nostro Paese nei decenni passati, l’unica maniera di mantenere la sicurezza e la stabilità della Rete Elettrica durante il percorso verso il 100% di produzione da fonti rinnovabili previsto per il 2050 è il ricorso alle centrali a gas.

Non a caso nell’ambito dello sviluppo del Capacity Market, il nuovo schema di funzionamento del mercato elettrico, è prevista la costruzione di quasi cinquanta nuove centrali a gas in Italia nei prossimi anni, sia a ciclo aperto che a ciclo combinato. Dato questo quadro nazionale auspichiamo che la Politica trovi una posizione condivisa per gestire al meglio questo passaggio della centrale ENEL che tra l’altro andrà a liberare circa 50 ettari di spazio e un paio di banchine a mare.

Il Cantiere Liberale ha spesso appoggiato il movimento Cambiamo, che si è sempre distinto per la pragmaticità e per l'atteggiamento di disponibilità al confronto con le opposizioni senza precondizioni ideologiche. Ci aspettiamo un proseguimento del percorso di dialogo già iniziato e uno sforzo maggiore per promuovere in chiave locale l'atteggiamento, citato all'inizio, del governo Draghi.


Luca Bergonzoli
Consiglio Direttivo Cantiere Liberale - Movimento di idee ed opinioni liberali

 

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