L'astensione obbligatoria per maternità viene equiparata infatti all'assenza per malattia e, a meno che la lavoratrice interessata non decida di violare la legge e di presentarsi al lavoro anche quando è obbligata a stare a casa, perderà 140 € di salario.
Il mancato riconoscimento, da parte di Poste Italiane, del premio di produzione alle donne in congedo di maternità è un atto discriminatorio, che alimenta le disparità di genere e penalizza profondamente le lavoratrici , colonne portanti della famiglia , ostacola la conciliazione tra lavoro e famiglia punendo la maternità come una colpa, quando è invece un valore sociale fondamentale . Ancora una volta il fenomeno rispecchia le difficoltà che incontrano le lavoratrici a conciliare lavoro e vita privata ed emerge quanto per le donne italiane le condizioni di lavoro siano meno favorevoli rispetto alle lavoratrici degli altri Paesi dell'Unione Europea sia per la qualità dell'attività, sia per il salario medio , più in generale .
E' per i motivi sopra esposti che le donne dell' Italia dei Valori accolgono e rilanciano l'appello di Slc Cgil e Slc Cisl, indirizzato al Ministro Elsa Fornero di revocare l'immeritato riconoscimento e di voler considerare la gravità dell'atto compiuto in termini di "cattivo esempio" per quelle Aziende che , pur non essendo paragonabili per storia , dimensioni e risorse a Poste Italiane , contribuiscono ogni giorno ad una reale valorizzazione delle politiche di Pari Opportunità
Il Capogruppo dell'Italia dei Valori in Commissione Lavoro al Senato, Giuliana Carlino invierà un'interrogazione urgente al Ministro Fornero per chiederle di intervenire subito e garantire che sia rispettata la parità retributiva tra uomo e donna, mantenendo l'impegno che il Governo ha assunto accogliendo , lo scorso mese , il nostro ordine del giorno in merito che prevede di "definire e programmare, d'intesa e in stretta collaborazione con le parti sociali, entro un anno dalla data di approvazione del disegno di legge in esame, misure concrete volte a conseguire entro il 31 dicembre 2016 il definitivo superamento per ciascun settore lavorativo del divario retributivo tra uomini e donne".
Laura Buscema
Coordinatrire Provinciale IDV - Donne