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Il NO al turbogas unisce i parlamentari spezzini: "Pronti a batterci insieme" In evidenza

di Elena Voltolini - Gagliardi, Paita, Pucciarelli e Viviani (il Ministro Orlando non era presente in Commissione consiliare) disponibili a presentare un documento unitario.

La questione Enel torna al cento del dibattito della II Commissione Consiliare del Comune della Spezia che avvia un percorso di ascolto dei soggetti che possono in qualche modo incidere sulla decisione definitiva sulla realizzazione o meno della centrale a turbogas alla Spezia.

Le Commissioni dovrebbero essere 3. La prima, con il Presidente della Regione Liguria Toti, era già stata calendarizzata e poi non si era tenuta in quanto cadeva proprio il giorno in cui è stato approvato dalle Commissioni regionali lavoro e ambiente un ordine del giorno che impegna la Regione al NO al turbogas. La seconda vorrebbe portare in Commissione i Sottosegretari di Stato al Ministero della transizione ecologica Gava o Fontana, dalle quali però non è ancora arrivata la disponibilità. Terza audizione quella dei parlamentari spezzini, che sono stati ascoltati questo pomeriggio.

In Commissione si sono presentati i deputati Manuela Gagliardi e Lorenzo Viviani, quest'ultimo con la delega anche della senatrice Pucciarelli.
Assenti, invece, l'onorevole Raffaella Paita, che ha fatto comunque pervenire un messaggio attraverso le Commissarie del suo partito Dina Nobili e Federica Pecunia, ed il Ministro Andrea Orlando.

Questo ha fatto parlare il Commissario Baldino, primo richiedente del ciclo di Commissioni, di “presenza un po' zoppa”.

Lo spirito di questo ciclo di Commissioni, comunque, vuole essere quello unitario, proprio per fare percepire a Roma la compattezza del territorio nel NO al turbogas, come sintetizza la Presidentessa della Commissione Patrizia Saccone: “Vorremmo che i parlamentari spezzini producessero un documento unitario per esprimere chiaramente e nel modo più forte possibile la loro compattezza, ma soprattutto la compattezza del territorio, nel NO alla centrale a turbogas. La Regione Liguria ed il Comune della Spezia hanno prodotto documenti unitari, vorremmo che anche i nostri parlamentari facessero lo stesso”.

Una unità di intenti che è emersa chiaramente nel corso della Commissione, anche se non sono mancate frecciatine e diritti di primogenitura da parte di alcuni consiglieri comunali.

All'unità ha richiamato subito, nel suo intervento, la deputata e vicepresidente di Coraggio Italia alla Camera dei Deputati Manuela Gagliardi: “Preferirei che su questo tema non si parlasse di maggioranza e opposizione perchè abbiamo tutti lavorato, e stiamo lavorando, insieme per arrivare alla cessazione dell'impianto a carbone e per il NO al turbogas”.
Sono totalmente d'accordo a sottoscrivere insieme agli altri deputati del territorio un atto unico che impegni il governo alla chiusura della centrale. E' molto importante procedere unitariamente su questo tema, vista la rilevanza ambientale, sanitaria e occupazionale rappresentata dalla centrale perciò mi auguro che non si faccia a gara a piantare bandiere di partito".

Manuela Gagliardi, intanto, ha depositato, nei giorni scorsi, una nuova interrogazione parlamentare per conoscere le ragioni che hanno spinto il MITE a prorogare i termini per l'autorizzazione del progetto turbogas senza l'applicazione di sanzioni per lo sforamento dei termini stessi.

E proprio sulla percezione che si ha a Roma della questione commenta: “Penso ci sia la consapevolezza che un territorio come il nostro debba finirla con questo tipo di inquinamento, ma che ancora non sia stata trovata una soluzione e che i tempi non siano certi”.

Il deputato della Lega Lorenzo Viviani, che ha anche la delega della senatrice Stefania Pucciarelli, sua compagna di partito, guarda con speranza proprio al procedimento di VIA: “La partita potrebbe chiudersi lì se prevedesse delle prescrizioni che rendessero la realizzazione di una centrale a turbogas alla Spezia non sostenibile economicamente per Enel”.

Perchè sul fatto che le centrali a turbogas ci saranno e serviranno, Viviani non ha dubbi: “Siamo di fronte ad anni molto difficili per la politica energetica. Le centrali a turbogas nel Paese ci saranno, dobbiamo lottare perchè non venga fatta alla Spezia. Cè un dibattito accesissimo sulle rinnovabili, non si potrà essere pronti a breve, ci sarà un periodo di transizione necessario con il gas”.

L'obiettivo, quindi, è che non se ne realizzi una anche alla Spezia e Viviani si dice ottimista, anche alla luce proprio della compattezza del territorio: “Il muro innalzato a tutti i livelli istituzionale è la strada su cui continuare, uniti. Credo non ci sia davvero l'intenzione, da parte di Enel, di andare contro il volere della città e della Regione. Sono ottimista.
L'altra partita, poi, sarà quella della valorizzazione dell'area”.

D'accordo, quindi, anche la Lega a procedere uniti e a mettere in campo ora tutti gli sforzi necessari per raggiungere l'obiettivo: “Ora, con il Governo di ampia maggioranza, è il momento di agire, ora non dobbiamo fallire”,

La deputata di Italia Viva Raffaella Paita ha fatto pervenire il suo messaggio: “La mia posizione è chiaramente contraria al carbone e al turbogas. Sono disponibile a lavorare con gli altri onorevoli. Farò una battaglia molto forte su questo tema”.

La partita, quindi, ora si gioca soprattutto a Roma.
Diversi Commissari, però, hanno richiesto un ulteriore passo anche alla Regione, ovvero che l'ordine del giorno approvato dalle Commissioni vada in aula e diventi un provvedimento approvato da tutto il Consiglio Regionale.

Chiesto anche, dal Consigliere Melley, un tavolo di confronto, con sindaco, regione ed eventualmente rappresentanti dei consiglieri comunali spezzini, con il Ministero.

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