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Legambiente e Italia Nostra: "Per rimettere a posto Piazza Verdi non è obbligatorio il progetto Buren"

Italia Nostra e Legambiente in questi mesi e negli ultimi giorni hanno supportato cittadini e comitati nella battaglia per impedire lo snaturamento di Piazza Verdi e continueranno a farlo nei prossimi giorni, che saranno decisivi per la Piazza, le sue valenze storiche, i suoi alberi.

Quello che è successo negli ultimi giorni, e soprattutto nelle ultime ore ( con l'incontro avvenuto tra Ministro dei Beni Culturali e Sindaco della Spezia, che comunque lo si interpreti stoppa per ora l'abbattimento dei pini caratterizzanti la Piazza) è un primo risultato importante ottenuto grazie alla mobilitazione dei cittadini ed è un'arretramento per l'amministrazione comunale, sorda a tutte le richieste di cambiamento e di dialogo per una soluzione partecipata della questione, avanzate da molto tempo ( non è affatto vero che la mobilitazione è stata solo negli ultimi giorni!) e con le più svariate modalità.

 

Ora si tratta di far valere sino in fondo le nostre ragioni, che in questo caso coincidono con una identità dei luoghi che il progetto Buren vorrebbe cancellare. È evidente che questo significa non stare immobili sul tema di Piazza Verdi, ma realizzare interventi non invasivi, non stravolgenti ma dentro il quadro identitario attuale.
È qui viene il punto centrale della contesa: per rimettere a posto Piazza Verdi non è obbligatorio il progetto Buren. Chi afferma che solo così si riqualifica la Piazza mente sapendo di mentire. Basterebbe citare gli oltre 80 progetti presentati al bando e che, molti di essi non prevedevano il radicale stravolgimento che porta Buren. Verrebbe da chiederai perché sia stato scelto questo progetto invece di altri, meno impattanti sulla storicità della Piazza.
È qui veniamo all'altro grande tema posto dal Progetto Buren. La cosiddetta "pedonalizzazione". Italia Nostra e Legambiente non sono affatto contrari alla pedonalizzazione, anzi in altri tratti della città l'hanno chiesta e ottenuta, con benefici per tutti. Quello che il progetto prevede però non è una pedonalizzazione, ma una Zona a Traffico Limitato (ZTL). Chiamiamo le cose con il loro vero nome! Nella piazza passerebbero comunque i mezzi pubblici. Pedonalizzare è un'altra cosa. Naturalmente le nostre associazioni sono favorevoli a questa ZTL, come la stragrande maggioranza dei cittadini che si oppongono al progetto, magari realizzandola con sperimentazioni e con passi graduali, per farla apprezzare e comprendere davvero a tutti. Ma che non ci si venga a dire che per realizzare questo sia indispensabile aprire il cantiere "Buren"! Se l'amministrazione comunale vuole realizzare la ZTL lo può fare a prescindere!

A questo si può collegare il grande tema della partecipazione, del tutto assente su questa scelta dell'amministrazione comunale così come in tanti altri progetti in corso di realizzazione o che si vogliono realizzare. L'istruttoria sulla piazza e i suoi motivi storici che sta andando avanti dopo l'intervento del Ministro Bray deve essere trasparente e chiara verso la popolazione: anche le associazioni e i comitati devono essere coinvolti in quello che si sta facendo.
La fiducia nelle istituzioni arriva sino a un certo punto, se praticata come eccesso di zelo diventa delega senza controllo. Per questo chiediamo a Ministero e Enti Locali di essere ascoltati anche noi, abbiamo tanto da dire in difesa della nostra Piazza Verdi!
In ultimo un appoggio alle attività di indagine della magistratura, che segna in questi giorni, dopo i carabinieri del Noe, anche un intervento della Guardia di Finanza. I nostri esposti, sia quelli di qualche giorno fa e quelli più lontani nel tempo chiedevano solo una cosa: verificare se gli atti sono stati fatti in maniera corretta. Per questo nei prossimi giorni faremo si che vengano interessati a questo anche le aule parlamentari e il consiglio regionale.

Serena Spinato Presidente Italia Nostra La Spezia
Stefano Sarti Vice Presidente regionale Legambiente

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