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Benzi (FdS): "No alla discarica di Mangina". Interrogazione in Regione

È stata presentata oggi dal consigliere Alessandro Benzi, capogruppo in regione della Fds, una interrogazione sul progetto preliminare di Acam per una nuova discarica a Borghetto Vara, in località Mangina, che verrà discussa a breve in Consiglio Regionale.

Il persistere di Mangina tra i siti individuati da Acam per l'impianto di nuove discariche, non ha più senso, perché essa non risponde a nessuno dei criteri selettivi previsti dal piano dei rifiuti, per la situazione di dissesto idrogeologico, che ha anche portato ai tragici eventi del 2011, per la presenza di una falda acquifera con grosse problematicità nel caso di operazioni di utilizzo del suolo e del sottosuolo e per la distanza dai luoghi di produzione dei rifiuti. Oltretutto una scelta simile si porrebbe in palese contrasto con la definizione della Val di Vara come "Valle del Biologico", per le sue eccellenze nei campi dell'agricoltura biologica e della politica ambientale.

 

Un provvedimento da parte della Regione Liguria volto ad escludere a Mangina, e da tutte le aree a rischio, la possibile costruzione di nuovi impianti, sarebbe doveroso anche in considerazione del passaggio della gestione del ciclo dei rifiuti dal livello provinciale a quello regionale.

Il testo dell'interrogazione:

Il sottoscritto Consigliere regionale,

Considerato che Acam, la società che gestisce lo smaltimento dei rifiuti nel territorio spezzino, ha predisposto un progetto, ancora in fase preliminare, per realizzare una discarica di servizio nel Comune di Borghetto Vara, località Mangina;

Che l'ipotesi della predetta discarica è inserita da tempo nel Piano Provinciale dei rifiuti di La Spezia e recentemente inserita nel piano industriale di Acam;

Che tuttavia il citato Piano Provinciale spezzino risulta ormai datato e aver raggiunto solo una parte dei suoi obiettivi per chiudere il ciclo dei rifiuti, mentre sarebbe dovuto essere aggiornato ex lege, ai sensi della legge regionale 39/2008 (istituzione Autorità di Ambito) e dell'articolo 25 della legge 27/2012, aggiornamento che avrebbe comportato l'applicazione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), procedura ben più rigorosa della Valutazione di sostenibilità ambientale applicata al piano vigente, fondata su una partecipazione attiva della comunità locale;

Che peraltro il citato piano provinciale che contiene l'individuazione del sito della Val di Vara e di altri 8 siti idonei per impianti tecnologici e discariche, appare viziato da un'istruttoria inadeguata e dal mancato rispetto delle procedure di approvazione previste dall'art.32 della L.R. 18/1999 (indicazioni plurime per ogni tipo di impianto, individuazione delle zone inidonee ad ospitare gli impianti, etc), criteri selettivi ribaditi con la Direttiva del 2008 sulla gestione dei rifiuti;

Preso atto che la Regione sta oggi lavorando ad una programmazione di livello regionale di un piano per il ciclo dei rifiuti, che supererà le programmazioni provinciali;

Rilevato che la scelta del sito di Mangina appare comunque contraddittoria rispetto alle normative comunitaria e nazionale in materia di gestione dei rifiuti; richiamata in particolare la Direttiva UE 2008/98, attuata dal DLgs 205/2010, che definisce il criterio di prossimità (o baricentricità) secondo il quale tenendo conto del contesto geografico gli impianti per lo smaltimento ed il recupero dei rifiuti devono essere vicini ai luoghi di produzione, o raccolta, dei rifiuti, e ciò al fine di ridurre al minimo i movimenti dei rifiuti stessi;

Che appare evidente che il sito di Mangina non risponda al citato criterio previsto dal legislatore nazionale e comunitario, come peraltro annotato anche nella scheda finale di valutazione del Piano provinciale;

Rilevato che lo stesso Piano provinciale dei rifiuti, definisce il sussistere nel sito di Mangina di fattori escludenti, quali il rientrare in un'area a rischio idraulico, di fattori penalizzanti, quale la necessità di realizzare interventi di regimazione delle acque, e che il sito stesso non presenti aree industriali, aree baricentriche alla produzione di rifiuti, aree a limitata permeabilità, definite nel Piano provinciale fattori preferenziali;

Che nessuno dei fattori preferenziali per la realizzazione di impianti e discariche sembra interessare il sito di Mangina, mentre il medesimo sito della Val di Vara sembra rientrare sia nei fattori escludenti che in quelli penalizzanti per la realizzazione di discariche;

Considerato che, come evidenziato anche da diverse associazioni di protezione ambientale (Italia Nostra, Legambiente, Lipu e Wwf), nel sito è presente una falda acquifera con grosse problematicità nel caso di operazioni di utilizzo del suolo e del sottosuolo, e che, anche se non ricadente nei suoi confini, il sito non è lontano dal territorio protetto dal Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara e dal Sito di Interesse Comunitario, che tra l'altro coincide con il territorio del Parco;

Ricordati i tragici eventi che hanno coinvolto la Val di Vara nel 2011, seguiti da una persistente situazione di grave dissesto idrogeologico;

Sottolineato che una discarica di servizio, come quella ipotizzata per il sito di località Mangina, per il sistema di gestione dei rifiuti applicato nell'ambito provinciale, può causare il conferimento di rifiuti non trattati adeguatamente, sottoprodotti di rifiuti ingombranti, rifiuti urbani pericolosi in quantitativi significativi, rifiuti elettronici;

Ritenuto inoltre che la realizzazione della discarica di Mangina si porrebbe in palese contrasto con la definizione della Val di Vara come "Valle del Biologico", dato che in questa zona l'agricoltura biologica, accompagnata da altre azioni di politica ambientale, ha contribuito alla valorizzazione anche economica del territorio locale, portando all'importante conseguimento della certificazione UNI EN ISO 14001, la quale stabilisce i criteri per la certificazione di un sistema di gestione ambientale;

Preso atto che la Regione Liguria non ha ancora espresso alcuna valutazione in merito al possibile nuovo impianto per la raccolta dei rifiuti nella località della Val di Vara, dal momento che il progetto – come ha dichiarato l'Assessore regionale all'Ambiente - sarebbe in una "fase preliminare da parte della Commissione Via, in attesa di ulteriori approfondimenti riguardanti lo studio di fattibilità";

Ritenuto che la gravissima crisi economica e finanziaria che interessa Acam non può certo essere risolta dalla realizzazione della discarica in località Mangina, ma solo da credibile piano industriale concertato con istituzioni e parti sociali;

Interroga il Presidente della Giunta e l'Assessore competente

· per sapere se, alla luce delle forti criticità richiamate in premessa, non ritenga opportuno escludere la realizzazione della discarica di Mangina, nel Comune di Borghetto Vara;

· per sapere se, nelle more della nuova programmazione regionale di un piano per il ciclo dei rifiuti, non ritenga opportuno escludere comunque siti destinati ad impianti o discariche locati in aree a forte rischio idrogeologico o, come riconosciuto alla Val di Vara "Valle del Biologico", di forte importanza ambientale, sociale ed economica.

Alessandro Benzi

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