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Cittadinanza onoraria della Spezia, scontro sul regolamento (e sull'onorificenza a Zaki) In evidenza

di Elena Voltolini - Modifica ad personam?

E' necessario o opportuno cambiare il regolamento che riguarda il conferimento della cittadinanza onoraria della Spezia?

E' la domanda sulla quale si è confrontata questo pomeriggio la I Commissione Consiliare del Comune anche se, a questa, ne è stata affiancata, più o meno esplicitamente, un'altra: conferire o meno la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki?

La questione generale e quella specifica si affiancano, o secondo alcuni si intrecciano, sin dall'inizio, ovvero sin dalla riunione dei capigruppo dalla quale è uscita la proposta di discutere in seno alla Commissione della possibilità di modifica del regolamento, datato 2014, che disciplina il conferimento della cittadinanza onoraria.

La bozza di proposta è stata redatta dai Consiglieri di LeAli a Spezia / Lista Sansa Roberto Centi e Guido Melley e, come ha spiegato quest'ultimo, sarebbe quella di aggiungere all'articolo 1 del regolamento, che annovera i casi in cui si può procedere all'attribuzione, questa frase: la cittadinanza può essere attribuita anche a “persone italiane o straniere a titolo di riconoscimento simbolico in ragione della difesa di prncipi democratici e umanitari e dei diritti politici e civili che fanno parte del patrimonio e della storia della città e del nostro Paese”.

“L'intento – ha spiegato Guido Melley – è quello di poter ricomprendere figure che, al di là del legame o meno con la città, abbiano in sé un valore simbolico. Si vuole così dare un segno tangibile che la città è attenta anche a questioni che accadono al di fuori di essa. Si vuole individuare una formula che possa attribuire la cittadinanza anche a persone non strettamente legate alla storia della Spezia”.

Anche se, come ha specificato il Consigliere, “il regolamento è ben fatto e secondo me non sarebbe neanche necessaria questa aggiunta, ma visto che la capigruppo ha richiesto una discussione in merito in Commissione e di portare una proposta, noi ce ne siamo fatti carico. Questa è una bozza, ovviamente suscettibile di modifiche”.

Dai primi interventi emerge chiaramente come la Commissione sia molto divisa, come la modifica al regolamento veda due fazioni contrapposte e come al confronto su questo si affianchi subito quello sul caso specifico della cittadinanza a Zaki.

“Non sono d'accordo a modificare il regolamento – afferma il capogruppo di Forza Italia Fabio Cenerini - perchè penso che l'attinenza alla città sia importante. Il regolamento, inoltre, già prevede la possibilità di assegnare la cittadinanza onoraria a personalità come la senatrice Liliana Segre”.

E sul caso Zaki, che sostiene sia la vera ragione per cui dalla sinistra si punti a modificare il regolamento, aggiunge: “Ci sono centinaia di persone che sono state incarcerate nei propri Paesi per le proprie idee, non possiamo dare la cittadinanza a tutte. Dispiace per quello che è successo a Zaki, se è stato incarcerato per le proprie idee, ma non c'è nessuna attinenza con la nostra realtà spezzina. Potrebbe magari avere una attinenza con Bologna, dove stava studiando”.

Sulla stessa linea di Cenerini, Umberto Maria Costantini (Fratelli d'Itaia): “Sono contrario per una questione di merito, si creerebbe un precedente, potrebbero avere la cittadinanza spezzina migliaia di persone. Non creiamo questo precedente”.

Spiega la propria contrarietà, andando più nel dettaglio del regolamento, il Consigliere di Spezia vince con Peracchini sindaco Emanuele Corbani: “Il regolamento in vigore associa la cittadinanza onoraria a qualcosa che il candidato ha fatto e che lo lega alla città. Ma non solo: il regolamento ha più ampie vedute. Il candidato deve avere fatto qualcosa per la città, per l'Italia o per l'umanità. Mi sembra, pertanto, che già comprenda molte cose che Melley vorrebbe aggiungere. I cittadini stranieri sono compresi e anche l'azione a beneficio dell'umanità

Aver “fatto qualcosa” rende la cittadinanza una onorificenza concreta, non simbolica come sarebbe se passasse la modifica. Mi trova contrario questo passaggio, il regolamento ritengo vada bene così come è”.

Sul caso specifico di Patrick Zaki avanza poi una proposta: “Non andiamo a tirare il regolamento per dare una onorificenza simbolica, piuttosto impegniamo il sindaco e la giunta ad attivarsi presso il Ministero degli Esteri e il Ministero dell'università affinchè facciano sentire la vicinanza del Comune della Spezia e dei suoi valori. Propongo quindi una mozione in merito”.

A tornare alla questione della necessità o meno della modifica e ad esplicitare quella che sembra, più o meno velatamente, essere l'altra questione che corre parallela, ovvero la cittadinanza o no a Zaki, è la Consigliera di Italia Viva Federica Pecunia: “Io approvo la modifica, ma è necessaria?” - e riferendosi agli esponenti della maggioranza aggiunge - “Il vostro problema è la modifica del regolamento o la cittadinanza a Zaki?”

Le fa eco il Consigliere Massimo Lombardi (Spezia Bene Comune) che ribadisce: “Il tema ora credo che sia proprio la contrarietà di gran parte dell'attuale maggioranza alla cittadinanza a Zaki, una cittadinanza che già molti comuni, anche di centrodestra, hanno concesso. Per quanto riguarda la modifica al regolamento, io sono favorevole perchè credo che in futuro ci potranno essere riconoscimenti che rispecchino la sensibilità di molti”.

“Con il buonsenso non servirebbe neanche modificare il regolamento, concordo con Pecunia – afferma Massimo Caratozzolo, di Forza Italia, che chiede alla maggioranza di cui fa parte: “Perchè c'è ostilità a riconoscere la cittadinanza a Zaki?”

E porta un esempio che aggiunge ulteriore motivo di scontro ad una commissione già nettamente divisa: “L'intitolazione di uno slargo ad Escrivà ha diviso la cittadinanza e si tratta anche in quel caso di un personaggio che non aveva alcun legame con La Spezia. Si usano due pesi e due misure”.

Il Consigliere PD Marco Raffaelli cerca di riportare la questione sul tecnico e lo fa citando proprio il caso dell'attribuzione della cittadinanza onoraria spezzina a Liliana Segre: “La senatrice a vita ha avuto l'onorificenza per il suo impegno e il suo coraggio a difesa dei diritti e della libertà. Non solo, quindi, per aver fatto qualcosa, ma per essere un qualcosa, essere un rappresentante di qualcosa.

Con Zaki siamo di fronte a qualcosa di simile. È il simbolo di tutte le persone che lottano contro le violenze perpetrate da alcuni Paesi”.

Cenerini riprende la parola per controbattere: “La cittadinanza a Liliana Segre non è stata data per quello che ha subito, ma per quello che ha fatto in questi decenni, compreso quello che ha fatto alla Spezia, con un incontro sentitissimo e commovente in Sala Dante. La senatrice divulga e tiene viva la memoria di quello che è stato e non deve più essere”.

Controbatte anche al suo collega di partito Caratozzolo: “Ad intitolare uno slargo ad Escrivà è stata la Commissione toponomastica, io sarei stato contrario”. Poi sul suo rivolgersi a Lombardi dicendo “lui che ritengo essere una persona seria”, si leva la minaccia di querela da parte di Federica Pecunia, ad arroventare ulteriormente il clima della seduta.

Conclude Cenerini: “Volete fare una mozione per scrivere all'ambasciata in Egitto? Io la voto. La cittadinanza a Zaki non la voto, perchè non è attinente con La Spezia” E per finire si rivolge a Caratozzolo con un “voi di Forza Italia dell'ultima ora”, che aggiunge ulteriore benzina sul fuoco.

Procedendo con gli interventi, Paolo Messuri (Cambiamo) si posiziona nettamente per il no: “Sono stupito a vedere una sinistra compatta a sostenere quello che per anni ha contestato, ovvero una legge ad personam. La richiesta di modifica del regolamento è strumentale e non posso certo acconsentire. Condivido, invece, la proposta, della mozione”.

A favore, invece, Paolo Manfredini (Partito Socialista Italiano): “La cittadinanza è un atto simbolico molto forte, più di una mozione, anche se, comunque, ovviamente, mi troverebbe favorevole anche quella”.

Concorda con lui Jessica De Muro (M5S), che sottolinea: “Lo sbaglio è di fare di ogni questione una questione di parte. Questa è una questione di diritti umani e di civiltà”.

Sulla stessa linea, ed incentrato prettamente sulla cittadinanza a Zaki, l'intervento di Patrizia Saccone (Gruppo Misto): “Questa è una questione simbolica, non deve essere una questione di parte e neanche di regolamento. Sono a favore della mozione, ma non avrei problemi ad appoggiare anche la cittadinanza a Zaki”.

Due questioni, quindi, che da parallele sono diventata complementari nel corso di tutta la Commissione, che si è conclusa, come aveva premesso il Presidente Vatteroni, senza alcuna votazione, anche se, pure su questo, non sono mancate le polemiche, con il Commissario Messuri che ha chiesto di procedere al voto, basando la sua richiesta sull'oggetto della convocazione.

Il voto sulla modifica al regolamento non c'è e non c'è neanche la decisione su come procedere, che verrà presa in altra sede.

Senza dubbio la Commissione è nettamente divisa, sia sulla questione regolamento sia su quella, anche se in realtà non all'ordine del giorno, della cittadinanza a Patrick Zaki. Se verrà proposta saranno sicuramente scintille.

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