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Bilancio consuntivo, dallo scontro sui numeri a quello sul programma In evidenza

di Elena Voltolini - Le opposizioni: "Fotografa il fallimento del mandato Peracchini"; la maggioranza: "Prova la buona gestione dell'amministrazione, voi andate fuori tema".

 

Dopo l'approvazione, nella seduta di mercoledì 28 aprile, del bilancio di previsione 2021-2023, il Consiglio comunale spezzino è stato chiamato ieri sera, 29 aprile, a discutere il bilancio consuntivo 2020.

Il documento, che dettaglia le entrate e le spese effettivamente sostenute dal Comune lo scorso anno, è stato illustrato dall'Assessore Giacomo Peserico che, tra tutti i numeri del bilancio, ha scelto di citarne alcuni che fotografano l'impatto della pandemia sulla cittadinanza: “Parliamo di un bilancio Covid, ovvero segnato dalla pandemia, come si vede sia dalle entrate che dalle spese. Per quanto riguarda le entrate, i circa 6 milioni di gettito IRPEF, a confronto dei 7,9 usuali, mostrano l'evidente disagio della società. Nettissimo anche il calo degli introiti della tassa di soggiorno: da 1,9 milioni a 600 mila euro. Ha tenuto, invece, l'IMU”.

“Da Roma – ha proseguito Peserico – sono arrivati 10 milioni di euro di ristori (per il 2021 siamo a circa 2 milioni e 100 mila euro). L'avanzo da spese Covid è stato di 964 mila euro, che potranno essere usati nel 2021 per l'emergenza Covid o per compensare entrate mancanti”.

Se le entrate sono diminuite, complice anche il blocco della riscossione coattiva dei crediti, anche le spese sono calate in molte voci, prime fra tutte quelle riguardanti gli eventi estivi e le scuole.

“Il saldo, però, non è così negativo come si era ipotizzato nella variazione di bilancio, molto precauzionale, votata a luglio – ha sottolineato l'Assessore – tanto che si è incassato un po' di più di quanto preventivato”.

Peserico, però, ha anche ribadito che il Comune della Spezia è in disavanzo tecnico e questo pesa anche sulle capacità di spesa. Dai ricalcoli fatti nel 2019 sono 22 i milioni di euro di crediti di dubbia esigibilità da recuperare, secondo un piano di rientro spalmato sino al 2044 che prevede, ogni anno, una “rata” da 1 milione e 100 mila euro, ma anche un vincolo sull'avanzo vincolato, ovvero l'impossibilità di utilizzare tutti i soldi che si hanno già.

Dopo la relazione dell'Assessore si apre la discussione e il dibattito si accende.

Questo bilancio è la pietra tombale del mandato dell'amministrazione – commenta il Consigliere di LeAli a Spezia Guido Melley - non si è fatto nulla di quanto era stato promesso. Il 2020 è stato senza dubbio un anno difficilissimo, ma il Comune avrebbe dovuto comunque fare di più. Sono saltati dei tavoli, come quello con Enel, quello con la Marina e quello per gli sviluppi dell'asse portuale. Ci sono state dimenticanze, sono sparite dall'agenda dell'amministrazione tante questioni come le bonifiche ambientali, ma anche il confronto con la gente. Sono stati abbandonati al loro destino gli OSS di Coopservice”.
Al di là del plauso al neo Assessore Peserico che “è stato un'ottima scelta, anche se tardiva, del sindaco”, Melley boccia non solo il consuntivo, ma più complessivamente l'operato dell'amministrazione: “questo bilancio ne segna il punto più basso, al di là del Covid che sicuramente ha inciso”.

Poi, riferendosi alla seduta della serata precedente, nella quale si votava il bilancio di previsione e nel corso della quale le opposizioni avevano abbandonato l'aula virtuale del Consiglio Comunale, Melley spiega: “Ci siamo assentati per ribadire dei valori e dei principi che non possono essere calpestati”.

Il Comune della Spezia è quello che impone la minore tassazione di tutta la Liguria, ma anche quello che spende peggio i soldi dei cittadini” - rincara il Consigliere Massimo Caratozzolo - “Dalla progettazione di piazza del mercato, alla piazza sospesa, allo studio di fattibilità per Monesteroli, al progetto per il nuovo stadio Picco, ma anche l'estate spezzina del 2019: sono stati tanti i soldi buttati. Il programma dell'amministrazione è stato disatteso e lo dimostra anche questo bilancio”.

Sulla stessa linea l'intervento della Consigliera di Italia Viva Federica Pecunia: “I numeri non bastano per giustificare l'inerzia nella quale la città vive da 4 anni. Tanti proclami e basta quelli dell'amministrazione. Quando si candidò, l'attuale sindaco disse che voleva una città più solidale, più sicura e con una sanità di qualità. Si parlava anche di occupazione giovanile e di residenzialità per le persone più fragili, di rilanciare la portualità e del waterfront. Nelle linee di mandato c'erano 5 grandi progetti: il rifacimento di piazza Cavour, il tunnel a Monesteroli, il restyling di piazzale Kennedy, il sottomatino a Calata Paita e la pista ciclabile per le Cinque Terre. Tutte promesse disattese. La valutazione del bilancio consuntivo potrebbe fermarsi qui.
Avete svuotato la città di tutti i contenuti e i numeri non sono sufficienti a giustificarlo. Non è una bocciatura del bilancio consuntivo della pandemia, ma di 4 anni di mandato”.

Sul fronte opposto l'intervento di Emanuele Corbani (Spezia vince con Peracchini Sindaco):
“Ora basta. Per carattere sono un aggregatore, ma adesso non posso dire altro che basta, perché ho sentito parlare di tutto con il filo conduttore di dire che l'amministrazione ha sbagliato su tutto. Mercoledì l'opposizione ha scelto di abbandonare l'aula e non parlare, ora ha optato per il comportamento opposto: hanno elencato di tutto dicendo che non funziona niente e che la colpa è del sindaco. I numeri, però, provano la buona gestione di questa amministrazione”.

Sulla stessa linea l'intervento del capogruppo di Forza Italia Fabio Cenerini: “Dovremmo parlare del bilancio consuntivo. Da un lato vedo la capacità dell'Assessore Peserico, dall'altro chi non ha nulla da dire ed ha parlato di cose che non avevano attinenza con il tema. Quando non si hanno argomenti si fa così. Avete parlato di sicurezza, ma i problemi di sicurezza chi li ha creati? La politica fatta dalla sinistra, una politica scellerata dell'accoglienza. Avete parlato di disinvestimenti in ATC, no, si è fatto un riequilibrio, Spezia non può pagare per tutti. E' chiaro che siamo in periodo di emergenza e mancanza di fondi, ma le cose si sono fatte. La vostra è demagogia da perenne campagna elettorale. Avete fatto più bella figura l'altra sera abbandonando l'aula”.

Oscar Teja, di Cambiamo con Toti, ribadisce: “Avremmo preferito una discussione sul tema”.

Anche nella sua replica, l'Assessore Peserico parla di discussione andata fuori tema: “Si è rinunciato a partecipare al dibattito e si è parlato di altro. Sono comunque aperto a qualsiasi proposta, ma di proposte ricevibili non ne ho ancora avuta nessuna”.

La discussione è stata proprio su una visione diversa del tema: secondo le opposizioni, infatti, “il bilancio è un fatto tecnico, a sostegno di scelte politiche. Il richiamo alle opere previste e non fatte è pertinente. Noi non siamo andati fuori tema”, ha detto Pecunia. Al contrario, per la maggioranza, i numeri parlano della buona gestione dell'amministrazione e la discussione si è strumentalizzata.

Si passa alla votazione, complicata da un improvviso down della rete Wind-Tre che ha impedito a lungo ad alcuni consiglieri di collegarsi. Si procede, quindi, per alcuni anche al voto tramite vivavoce del cellulare, per chi è riuscito a collegarsi da una rete mobile diversa.

Maggioranza compatta nel sì, minoranza altrettanto unita nel no: con 19 voti favorevoli, 11 contrari e 3 assenti, il Consiglio comunale della Spezia approva la proposta di deliberazione del Rendiconto della gestione di esercizio 2020. L'immediata eseguibilità passa con 19 favorevoli, 9 contrari e 5 assenti. 

 

La seduta del Consiglio comunale sarebbe dovuta continuare con la discussione ed il voto sullo statuto modificato di ATC Esercizio SpA società in house providing, ma vista la situazione connessioni la discussione viene invece fatta sull'ordine dei lavori, ovvero su come procedere.

La prima ipotesi è quella di convocare un nuovo Consiglio Comunale visto che lunedì ci sarà la riunione dei capigruppo. Si andrebbe però dopo il 10 maggio.

L'Assessore Manuela Gagliardi, pertanto, interviene sollecitando tempi più rapidi: “La delibera non ha scadenza immediata, ma sarebbe opportuno approvarla perchè da essa dipendono atti conseguenti che non possono attendere dieci o quindici giorni. Se possibile cercherei di fare un tentativo di fare rientrare i consiglieri e discutere la delibera”.

Chiarito, però, che il problema tecnico è legato proprio all'operatore telefonico e che è impossibile prevedere quando sarà risolto, la decisione è quella di aggiornare la seduta, come previsto dal regolamento (la seduta del consiglio può in casi eccezionali, a maggioranza dei presenti, essere aggiornata ad altra data, dando notifica ai consiglieri assenti al momento della decisione).

L'aggiornamento a lunedì 3 maggio alle ore 21.00 passa con il consenso di tutti i consiglieri presenti, ad esclusione di Messuri che vorrebbe che l'assemblea comunale tornasse ad essere in presenza.

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